Per coloro che nutrono ancora dubbi sull’esistenza degli extraterrestri, sarebbe oltremodo produttivo consultare le dichiarazioni fatte in un simposio della NASA in cui hanno partecipato sia Neil Armstrong sia Edwin "Buzz" Aldrin, in qualità di ex astronauti dell’Apollo 11. Dopo che ebbero risentito le comunicazioni radio pervenute sul nostro pianeta attraverso un canale preferenziale, ma ugualmente captate da un radioamatore statunitense, Armstrong disse a chiare note che non poteva entrare nei dettagli su quanto successe in quello storico giorno del 21 Luglio 1969. Egli chiamò gli enormi dischi volanti con il nome in codice di "babies", e confermò che le due navi extraterrestri erano enormemente superiori sia per dimensioni sia per tecnologia. Egli ha detto esattamente: "Ragazzo, erano grandi e minaccianti!". Armstrong aggiunse poi che la NASA, nonostante l’ammonimento, continuò con il suo programma per non creare panico sulla Terra. L’interlocutore, un professore che non ha voluto rivelare il suo nome, gli fece altre domande piccanti. Armstrong confermò che la storia era vera e disse di nuovo che non poteva assolutamente rivelare altri particolari, poiché la CIA aveva già messo tutto nel più assoluto silenzio. Il dialogo, del resto, è anche qui su Nonsoloufo. Fatta questa precisazione, affrontiamo il discorso della conquista lunare dall’altra parte. Ci sono stati dei messaggi chiari ed evidenti, i quali sono finiti pure nelle mani dei dirigenti NASA dell’epoca e non solo, fatti recapitare dal contattista Eugenio Siragusa ai vari responsabili proprio nel periodo cruciale delle missioni lunari. Egli, già il 20 Ottobre 1966, scrisse:
COSA HANNO DETTO GLI EXTRATERRESTI
Per coloro che nutrono ancora dubbi sull’esistenza degli extraterrestri, sarebbe oltremodo produttivo consultare le dichiarazioni fatte in un simposio della NASA in cui hanno partecipato sia Neil Armstrong sia Edwin "Buzz" Aldrin, in qualità di ex astronauti dell’Apollo 11. Dopo che ebbero risentito le comunicazioni radio pervenute sul nostro pianeta attraverso un canale preferenziale, ma ugualmente captate da un radioamatore statunitense, Armstrong disse a chiare note che non poteva entrare nei dettagli su quanto successe in quello storico giorno del 21 Luglio 1969. Egli chiamò gli enormi dischi volanti con il nome in codice di "babies", e confermò che le due navi extraterrestri erano enormemente superiori sia per dimensioni sia per tecnologia. Egli ha detto esattamente: "Ragazzo, erano grandi e minaccianti!". Armstrong aggiunse poi che la NASA, nonostante l’ammonimento, continuò con il suo programma per non creare panico sulla Terra. L’interlocutore, un professore che non ha voluto rivelare il suo nome, gli fece altre domande piccanti. Armstrong confermò che la storia era vera e disse di nuovo che non poteva assolutamente rivelare altri particolari, poiché la CIA aveva già messo tutto nel più assoluto silenzio. Il dialogo, del resto, è anche qui su Nonsoloufo. Fatta questa precisazione, affrontiamo il discorso della conquista lunare dall’altra parte. Ci sono stati dei messaggi chiari ed evidenti, i quali sono finiti pure nelle mani dei dirigenti NASA dell’epoca e non solo, fatti recapitare dal contattista Eugenio Siragusa ai vari responsabili proprio nel periodo cruciale delle missioni lunari. Egli, già il 20 Ottobre 1966, scrisse: