Setoseallegorie

LA FORZA DELL'ACQUA


Il termine è improprio: dovremmo parlare di ruota ad acqua, o, con termini più moderni, di turbina ad acqua. Il dispositivo era noto già ai romani, che però incominciarono ad occuparsene solo nell’ultimo secolo dell’Impero, quando gli schiavi cominciavano a scarseggiare, essendo le guerre di conquista terminate da tempo. Era troppo tardi. Ma è facile arguire che, da quegli impareggiabili ingegneri che erano, i romani avrebbero di certo trovato il modo di impiegarla su vasta scala e di migliorarne sensibilmente l’uso, estenderne le applicazioni e aumentarne le prestazioni. Se ne persero le tracce per secoli. Poi, fra il X e l’XI secolo, riapparvero in Europa. In un censimento del 1086, nella sola Inghilterra si contarono oltre 5600 mulini ad acqua. Una cifra impressionante, vista la perifericità del paese e l’arretratezza rispetto ad altre regioni continentali. Per la prima volta, e su larga scala, si sostituiva, sulla terraferma, alla forza animale e umana, una fonte di energia molto maggiore e per giunta “rinnovabile”. Fonte che si presentava disponibile su una scala relativamente ampia, e, quel che più conta, piuttosto stabile dal punto di vista della potenza utilizzabile.  Ancor più impressionante fu l’avanzamento “tecnologico”, anche in settori collegati. Furono costruite le prime dighe, per rendere regolare il flusso d’acqua, e dunque regolare la produzione associata, e calcolabili i suoi costi. Furono costruiti mulini con due, tre, o più, “stadi”. Cioè ruote in linea che continuavano ad usare la forza residua dell’acqua.Un’invenzione fu, però, cruciale: la trasformazione del moto rotatorio della ruota in uno alternativo. Ciò rese possibile l’applicazione della potenza non solo alla macinazione del grano e degli altri cereali. Fu possibile avere martelli per forgiare il metallo (il fabbro meccanizzato). Stampi per le stoffe. Macchine che piegavano, arrotolavano e filavano sia metalli che vegetali. Macchine che mescolavano i malti per le birre. Macchine che permettevano di preparare la polpa per la fabbricazione della carta.Scoperta e fabbricata per mille e più anni a mano da arabi e cinesi, giunta in Europa la carta fu quasi da subito prodotta meccanicamente. Le basi per una supremazia europea, basata sulla “potenza” dell’acqua e dunque sul lavoro non animale, furono gettate tra l’anno 900 ed il 1400. La tecnologia non è solo invenzione: è, soprattutto, miglioramento continuo. Fare ciò che si faceva prima, certamente; ma più rapidamente, meglio, e a costi inferiori. (W E B)