Setoseallegorie

LA LUPA DI ROMA


 "Una scoperta mirabolante, frutto del lavoro, della pazienza e del cuore dei nostri archeologi, che ha permesso di ritrovare qualcosa che nella Città Eterna sembarava scomparso". È un Francesco Rutelli, raggiante quello che parla del ritrovamento, nell'area del Palatino a Roma, di un manufatto che con buona probabilità rappresenta il "Lupercale", la grotta naturale dove la lupa allattò i due gemelli, Romolo e Remo, che hanno dato origine alla fondazione di Roma.Posta nell'area sterrata adiacente alla Casa di Augusto, a 16 metri sottoterra, l'antica grotta naturale è stata individuata parzialmente due anni fa e soltanto nel luglio scorso, grazie all'insertimento nel sottosuolo di una sonda e poi di uno scanner laser, sono state scattate le prime immagini tridimensionali che restituiscono il "Lupercale" in buono stato di conservazione e soprattutto oggetto delle numerose ristrutturazioni ed abbellimenti a partire dall'età augustea.Nell'ampio arco temporale che va dal XII sec. a.C. al V sec. d.C., il "Lupercale" infatti è stato impreziosito, a partire da Augusto che "si impossessò di un mito greco, essendo quello il santuario di Fauno allo stesso tempo lupo e capra, per fondare l'impero romano. Probabilmente la casa di Augusto" ha spiegato l'archeologo Andrea Carandini "arrivava fin sopra il manufatto. In alcune fonti si parla anche di 'lupercalia', nell'area potrebbero dunque celarsi altre grotte. Quella del 'Lupercale', il più antico santuario di Roma in grotta, rappresenta una delle più grandi scoperte mai fatte".Per il momento nessuno è stato in grado di entrare all'interno della stanza che ha un'altezza di sette metri e quaranta e larga sei metri circa. Solo una sonda ha fatto una indagine attraverso una microtelecamera ed è riuscita a vedere che al centro della cupola c'è l'aquila di Augusto e che ci sono numerosi mosaici di marmo policromo.(W E B)