Setoseallegorie

TEORIA DI YOUNG


La prima teoria ampiamente accettata sul meccanismo della visione è quella di Thomas Young e Hermann von Helmholtz, anche se ancora oggi dopo un secolo e mezzo, ci sono alcune questioni che non possono essere spiegate con il solo ausilio di essa. Il nostro occhio è formato dalla retina (la parola "retina" deriva da "rete", riferito all'intrico di vasi sanguigni), la quale possiede fisicamente due tipi di fotorecettori: i coni che permettono la visione "fotopica-diurna" (dal greco phos = luce) e i bastoncelli che invece regolano la visione scotopica-notturna (dal greco skotos = oscurità).Esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che i bastoncelli (concentrati lungo il perimetro esterno della retina) sono estremamente più sensibili dei coni (che si trovano invece nel centro), ma al contrario di questi riescono a trasmettere solo deboli informazioni sui colori: è per questo che gli oggetti notturni ne appaiono privi. In condizioni di luce tali da indurre una visione "scotopica-notturna" (e quindi sostenuta dai bastoncelli), qualsiasi radiazione luminosa genera infatti la medesima sensazione di colore: una tinta indefinibile tra il grigio, il blu e il verde. Essa è appunto la "tinta della notte", che alcuni pittori spesso sfruttano per generare sensazioni di angoscia, o morte  ). Una curiosità: gli appassionati di astronomia sfruttano la posizione esterna dei bastoncelli attraverso la tecnica detta della visione distolta: guardano cioè il cielo notturno con la coda dell'occhio (non frontalmente) riuscendo in questo modo a percepire oggetti siderali di debolissima luminosità. (W E B)