Setoseallegorie

MINIERE DI FERRO


Nella catena orobica l'estrazione del ferro risale a tempi immemorabili. Uno dei primi documenti che testimonia l'estrazione del ferro riguarda la Val d'Ambria   e risale al 1378. Questa attività proseguì per secoli fino ad interrompersi nel 1874. L'estrazione mineraria veniva praticata in epoca antica    anche in Val d'Arigna, Val Venina, Val del Livrio, Val Cervia, Val Madre, Val Tartano e Val Gerola. L'estrazione del ferro era molto importante perché con questo minerale si potevano costruire molti utensili come attrezzi agricoli, oggetti di uso quotidiano, ma anche armi.Serviva anche come prodotto da scambiare con quei beni che mancavano completamente nelle nostre valli, come il sale.  Pertanto, nell'arco alpino, ovunque ci fossero miniere di ferro, lungo i torrenti, si trovano tracce di questa tradizione: dove c'erano miniere, dove c'erano corsi d'acqua dei quali sfruttarne l'energia, si trovavano fucine    dove il ferro poteva essere lavorato .Il  minerale estratto era quasi sempre costituito da siderite, un carbonatoferroso di origine sedimentaria palustre, con impurità di manganese, utile per ottenere acciai particolarmente resistenti all'abrasione. Per arricchire questo minerale era però necessario arrostirlo, così, in prossimità delle miniere, sorsero anche i forni. Di particolare importanza era il forno di Vedello, all'imbocco della Val d'Ambria. Per alimentare i forni si utilizzava il legname presente nei vicini boschi e questo provocò un progressivo disboscamento che costituì uno dei principali motivi dell'abbandono dell'attività mineraria nelle Orobie. Le miniere erano poi localizzate a quote elevate e questo rendeva i costi di  escavazione e trasporto sempre più elevati. Intorno al 1870 i giacimenti vennero pertanto definitivamente abbandonati. ( W E B)