Setoseallegorie

L'INDUSTRIA DELL'ESPRESSIONE


Il successo di una ricetta dipende dalla semplicità degli ingredienti. Quando il substrato è umano, è semplice trovarne i migliori.  Nel tempo libero mi diletto con la lettura animata; con l’aiuto prezioso dei libri e la collaborazione di un pubblico sempre attento, i bambini. Il risultato è garantito: bastano fantasia e un pizzico di spirito. Tutto si può spiegare con un bubusettete. Nessun trucco, nessun virtuosismo particolare: si nasconde il viso coi palmi delle mani allineati e lo si scopre come una finestra sul sole del mattino, gridando il magico nonsense. E la semplicità di quel gesto regala un’emozione, un sorriso sincero, una risata limpida, fragorosa, genuina. Solo un bambino è in grado di esprimere gioia per un gesto che a noi sembra così piccolo, ma che racchiude tutto al suo interno. Nascondere a un bambino, per un secondo, un viso vecchio o nuovo, fonte di assoluta curiosità, crea un momento di suspense, un’attesa densa di pathos. Quando si scopre il viso, il bambino gode la sorpresa che nasce dalla bizzarria del nostro comportamento. È attratto dalle espressioni, rapito dagli occhi sgranati, dalla voce modulata per quel piccolo teatro ad hoc. Una spontaneità innata nell’infanzia; comprensibile se facciamo lo sforzo di immaginare cosa possa voler dire nascere, essere catapultati in un luogo dove nulla di ciò che vediamo ha un nome o un senso. Solo colori, consistenza, forme svariate, persone diverse, odori pungenti, tappeti morbidi e oggetti duri e freddi, o caldi e multicolori. È una scelta anche conservare la capacità di sorprendersi: serve allenamento, bisogna essere pronti a ricevere qualcosa di nuovo e non cadere vittima dell’abitudine, del già visto. Niente dejà vu.  Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Lo dice anche il poeta.  ( W E B)