Setoseallegorie

PIERPAOLO PASOLINI


                                    
Eminente figura della letteratura italiana del  900 questo eclettico autore si è distinto nello scrivere , nel poetare ed in altre innumerevoli attività artistiche.Grande artista e intellettuale, dotato di peculiare versatilità, ha lasciato inverosimili, validi contributi nelle sue variegate opere.Si è soffermato profondamente sulla trasformazione della società italiana, dal dopoguerra sino alla metà degli anno ’70, suscitando diatribe per l’estremismo delle sue osservazioni fortemente critiche verso la borghesia e il consumismo, ma anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti.Per Pasolini il friulano rappresenta la lingua essenziale, più intensamente lingua della madre.Troviamo in lui un duplice aspetto comportamentale, in parte molto coinvolto, dall’altra di distacco sperimentale di fronte all’argomento linguistico, definito da lui stesso come coesistenza di “un eccesso di ingenuita” con “un eccesso di squisitezza”.Nei suoi componimenti si riflette una tematica composta dal triangolo madre – giovinezza – morte.La presenza dell’essenza friulana  si pregna di un mondo leggendario, quasi onirico, vissuto, in parte, come un senso di colpa, da chi non ne è partecipe fino in fondo.Tantissime le sue opere in friulano fra cui : Poesie a Casarsa, Suite Furlana, Tetro entusiasmo, Tal cour di un fruit e Poesie DimenticateO me donzel  di Pierpaolo Pasolini (dialetto friulano)O me donzel ! Jo i nasta l’odòur che la plojaa  suspira tai prasdi erba viva… I nastal spieli da la roja.In chel spieli Ciasarsa-coma pras di rosada –di timp antic a trima.Là sot, jo i vif di dòul,lontan frut  peciadòur,ta un ridi scunfuartàt.O me donze, serenala sera a tens la ombrenatai vecius murs : tal sèilla lus a imbarlumìs.T R A D U Z  I O N EO me giovinetto nasconell’odore che la pioggiasospira dai pratidi erba viva  nasconello specchio della roggiaIn quello specchio Casarsacome i prati di rugiadatrema di tempo anticoLà sotto io vivo di pietàlontano fanciullo peccatorein un riso sconsolatoO me giovinetto, serenala sera tinge l’ombrasui vecchi muri : in cielola luce accesa Silvia De Angelis