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L'ARTE DI ARRANGIARSI IN INDIA


Chalta Hai rispecchia  una certa democratica tolleranza tanto per il pressapochismo, le negligenze e, in fondo, anche per i soprusi altrui, quanto quella per la propria mediocrità applicata ad ogni genere di attività, il cui eventuale buon esito finale viene affidato molto più frequentemente alla sorte, che non al proprio impegno pieno e responsabile. L'espressione viene quindi impiegata come esclamazione soprattutto all'ora di giustificarsi o di adeguarsi davanti a disservizi grandi e piccoli, a infrazioni, furberie e malversazioni, consolandosi con l'ampia diffusione delle stesse e l'impossibilità del singolo di porvi rimedio: Chalta Hai! Che ci vuoi fare? E' così che funziona e quindi bisogna adeguarsi. Allo stesso tempo, l'espressione racchiude in sé anche il concetto del fluire del tempo e delle circostanze, rispecchiando così l'antichissima vocazione indiana all'accettazione delle conseguenze del passato sul presente e all'impermanenza dell'esistenza: nobili sentimenti che però, nella pratica, finiscono spesso per tradursi in una tendenza all'immobilismo, al fatalismo, e dunque anche nel non assumersi la responsabilità degli eventi e nel continuare a seguire passivamente la corrente, eseguendo magari ordini assurdi, subendo indefinitamente ingiustizie o svolgendo le proprie mansioni col minimo impegno possibile, col risultato di reiterare poi all'infinito dinamiche, disfunzioni e persino tragedie.  Jugaad è invece un po' l'equivalente della nostra Arte d'arrangiarsi e indica dunque qualsiasi invenzione o attività che risolva senza farsi troppi problemi una situazione, un'avaria, una carenza, supplendo alla scarsità cronica o temporanea di servizi, pezzi di ricambio, utensili appropriati, mezzi economici, tecnici o istituzionali utili allo scopo che si intende raggiungere: un creativo compromesso tra la necessità e le circostanze, insomma, che quando si limita al settore pratico privato, senza mescolarsi all'atteggiamento Chalta Hai o senza tradursi semplicemente in truffe, produce anche capolavori d'ingegno e di praticità. Senza Jugaad lo svolgimento della vita quotidiana, in India come altrove, risulterebbe infatti ancora più arduo per milioni di persone; ma grazie all'inventiva, all'arte del riciclo e alla capacità di uscire dagli schemi guardando con occhi freschi il problema da affrontare, popolazioni intere e geni estemporanei riescono a sopravvivere alle avversità e alla miseria più disperata, creando quel che serve con quel che c'è, piuttosto che fermarsi lamentandone la mancanza. Ed è proprio dall'esercizio di questo genere di creatività di necessità che spesso poi emergono anche invenzioni capaci di fare la differenza per tanti, com'è stato per esempio il caso del Piede di Jaipur, o quello delle luci ad acqua e candeggina partite dalle bidonvilles delle Filippine, ( ma inventate in origine nel 2002 dal brasiliano Alfredo Moser) suggerendo a volte vere innovazioni tecnologiche per l'industria globale (WEB)