The Seventeenth Day

Post N° 131


B E L F A G O R…TV in Bianco e Nero……...vorrei vorrei …..riavvolgere il nastro un po’…...per chi.. ..non sa....di quel nostro tempo là…..vorrei ..vorrei…Ci sono programmi televisivi per i quali è difficile stabilire in quale momento della nostra storia televisiva siano andati in onda tale è il loro grado di perfezione e di coinvolgimento dello spettatore.
 Rientra sicuramente in questa categoria lo sceneggiato televisivo " Belfagor, ovvero il fantasma del Louvre ", film francese per la TV diviso in sei puntate: è stato trasmesso, sempre con un notevolissimo successo, nel 1965, 1966, 1969, 1975 e 1988.Chi, in qualunque anno sia stato trasmesso e osservandolo da piccolo, non è mai saltato nel letto dei genitori dopo una sua puntata?Chi, pur grande, non è stato colto dal timore e dall'ansia nell'attraversare le stanze buie della propria casa dopo aver visto una passeggiata del fantasma nei corridoi semibui del museo del Louvre, passeggiata sottolineata dalle note di violino composte da Antoine Duhamel?Sono tanti
 i motivi per cui questo sceneggiato risulta sempre attuale, anche se in bianco e nero e con una immagine di Parigi lontana anni luce dalla metropoli di ora.Cerchiamo di riassumere in poche parole che cos'è Belfagor.Lo sceneggiato televisivo (ispirato a un romanzo scritto nel 1927 da Arthur Bernède) è stato diretto dal regista Claude Barma e sceneggiato da Jacques Armand.La trama è molto articolata. Un misterioso fantasma con un mantello, un copricapo nero e una maschera sul volto (sotto questa maschera vi era il mimo Isaac Alvarez) appare nottetempo nelle sale del Louvre presso la statua della divinità caldea dell'inganno Belfagor (sale magistralmente ricostruite in studio perché il Ministero delle Belle Arti francese non aveva dato l'assenso alle riprese). Dopo qualche apparizione ci scappa il morto, un custode del museo. Scattano le indagini della polizia ma, soprattutto, si accende la curiosità di uno studente, Andrea Bellegarde (Yves Rènier) e di Colette (Christine Delaroche), figlia del commissario Mènardier che indaga sul delitto.Nonostante una serie di appostamenti dei giovani protagonisti, con conseguenti apparizioni del fantasma, la cattura e l'identificazione di esso falliscono sempre.Ovviamente, più della polizia, è Andrea, ad addentrarsi nel fitto del mistero della storia.
Fulcro di tutto è il suo incontro con una misteriosa e affascinante signora, Luciana Borel, e della sua gemella, Stefania, interpretate entrambe da un'affascinante e bravissima Juliette Greco.A questo punto entrano in gioco una setta dei Rosacroce, riti esoterici e un tesoro, fino a che……………E' opportuno a questo punto fermarsi con il racconto in modo da stimolare la vostra curiosità e spingervi a vedere (o rivedere) questa pietra miliare della Televisione d'Oltralpe (è facilmente reperibile in tre VHS che raccolgono tutte e sei le puntate).Se lo vedrete per la prima volta, vi accorgerete come il regista, solo con un mantello e una maschera e senza nessun trucco cinematografico a cui siamo tanto abituati, riesca a creare un'atmosfera piena di tensione e come, grazie ad un sapiente uso della fotografia in bianco e nero, rappresenti mediante gli sguardi penetranti ed enigmatici di Juliette Greco tutta la suspense del racconto.Se lo rivedrete dopo tanto tempo, invece, vi ricorderete di quelle innocenti paure nell'attesa della comparsa del Fantasma e riaffioreranno in voi i magici momenti della vostra infanzia.In sintesi vi accorgerete come la Televisione, quando è fatta bene, non abbia niente da invidiare al Cinema. ..vorrei vorrei …..riavvolgere il nastro un po’…...per chi.. ..non sa....di quel nostro tempo là…..vorrei ..vorrei…