The Seventeenth Day

CALENDAR LOVE..!


             A G O S T O ....Il silenzio vorrebbe dire negazione.I suoi capelli disfatti e sciolti sulle spalle.I seni così incredibilmente piccoli,appena due rigonfiamenti con i capezzoli scuri,sporgenti, turgidi.Il ventre liscio con il piccolo delicato nodo nella sua fossetta.Più in basso, il folto triangolo scuro fra le cosce.Nella sua nudità essa si dava a meL’incomprensibile dono di se stessaNon ci siamo coperti con le lenzuola.Non ha nemmeno voluto che spegnessi la luceCome due bambini che scoprano il gioco per la prima volta, volevamo vedere tutto, toccare tutto.ricordo.Una sensazione di nuovo, come di rinascitaI dolci movimenti delle sue membraIl profumo dei suoi capelli,la mia faccia affondata, fra i suoi fianchi sinuosifrementiIl tocco lieve dei suoi seni contro la mia guanciaI capezzoli che si muovono fra le mie labbraLe mani abiliIl sesso che si distende, aprendosi profondamente, caldo, segreto, bagnatoI nostri corpi allacciati sull’orlo del precipizioLa meraviglia e il mistero della carneL a sua voce nel mio orecchioIl respiro affannosoI denti che mi mordono la spallaLa folta protuberanza, quasi un pugno carnoso che cede sotto la mia pressione, risucchiandomi all’internoCorpi purificati dall’estasi , nella luce e nel buioFinchè alla fine, esausti ci siamo ritrovati immobiliSfinito, sono rimasto disteso accanto a lei ad ascoltare il ritmo profondo del suo respiro mentre giaceva con la bocca semiaperta, lo scintillio opaco dei denti fra le labbra umide, i piccoli seni arrossati, i capezzoli afflosciati, sul ventre la traccia vischiosa del nostro amore; un ginocchio piegato in fuori, la gamba rilasciata e nel triangolo scuro la fessura esposta e dolente, le piccola labbra bagnate e ancora inturgidite per l’invisibile afflusso di sangue.                          
Il miracolo totale e schietto del suo corpo,  vivo anche in quel sonno profondo di sfinimento e sazietàPlacata la furia del desiderio, ho sentito una nuova serenità in meAppoggiato a un gomito, sono rimasto lì a contemplarla, in pace e con un senso di riverenza, toccandola, accarezzandola con grande dolcezza, ancora incapace di credere ai miei occhi, alle mie mani, alla mia linguaDovevo vegliare, scandagliando ogni possibilità di questa breve tenerezza finchè era ancora nostra, in modo così incredibile e precarioAgosto,insopportabile afa d’agosto,inestinguibile bisogno di TE..! Omaggio ad ANDRE’ BRINKBrano tratto da “Un’arida stagione bianca”e liberamente...  ’riadattato e stravolto’…….*__^ Sev 09’