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Lo sterminio ingiustificato..

Post n°8711 pubblicato il 16 Maggio 2019 da nina.monamour

 

 

Da qualche anno il governo dell’Australia è alle prese con una popolazione che ritiene essere fuori controllo, quella dei gatti randagi. Si stima che nell’intero continente ce ne siano tra i 2 e i 6 milioni e che continuino a riprodursi velocemente, mettendo a rischio il resto della fauna e le specie che vivono solamente in Australia. Per questo motivo, nel 2015 il governo australiano aveva annunciato un piano molto ambizioso per sterminarne almeno 2milioni entro il 2020. Il progetto è ancora in corso, ma il raggiungimento dell'obiettivo si sta rivelando più complicato del previsto.

Secondo le ricerche e le prove archeologiche più recenti trovate a Cipro, i gatti furono addomesticati dal genere umano circa 9mila anni fa. La loro capacità di catturare piccoli roditori fu rapidamente sfruttata per proteggere i frutti dei raccolti. Nei millenni, divennero divinità per alcune popolazioni come gli antichi egizi e i greci, e si diffusero progressivamente in buona parte dei continenti, fatta eccezione per l’Australia, dove il primo gatto sarebbe arrivato molto più tardi.

Non è chiaro quando fecero la loro comparsa in Australia, continente remoto e tutto sommato trascurato fino a pochi secoli fa. Inizialmente si ipotizzò che il loro sbarco fosse avvenuto nel Seicento, forse in seguito al naufragio di qualche nave olandese i cui relitti arrivarono sulle coste australiane. In seguito, test più accurati sul patrimonio genetico dei gatti dei giorni nostri in Australia avrebbero portato a conclusioni diverse. Gli studi più condivisi collocano l’arrivo dei primi gatti in Australia nella zona di Sydney, quando nel 1788 approdò la Prima Flotta, le 11 navi partite dall’Inghilterra per fondare nel continente una colonia penale.

I gatti avevano condiviso con i marinai e i galeotti mesi di navigazione, occupandosi di cacciare i topi che vivevano a bordo delle navi. Nei decenni seguenti al loro sbarco, i gatti randagi si moltiplicarono colonizzando buona parte della costa sudorientale dell’Australia. Alla fine dell’Ottocento, erano ormai presenti in ogni angolo del continente, con una crescente popolazione che poteva prosperare grazie alla fauna locale, che si era evoluta per conto proprio ed era impreparata a quella nuova specie di predatori.

 Oggi, ci sono un centinaio di mammiferi australiani che rischiano di fare una brutta fine, e l’Australia ha il primato del tasso di estinzione più rapido di tutto il pianeta.

Secondo gli studiosi della fauna australiana, i gatti sono stati una delle principali cause dell’estinzione di almeno 22 specie di mammiferi, ma le cose non vanno meglio per altri animali. Si stima che ogni anno i gatti uccidano 377milioni di uccelli e 649milioni di rettili australiani. Per questo motivo sono considerati una minaccia per la fauna e il governo sta cercando di sterminarne il più alto numero possibile.


 
 
 
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