E' giusto lasciare tutto per seguire il compagno che, per ragioni di lavoro, si deve spostare al di là dell'oceano? Una mia amica è alle prese con questo dilemma!Il cambiamento spesso spaventa, ma nello stesso tempo può essere fonte di gioia e nuova energia; Laura ha 45 anni ed è felicemente sposata, ha una bella bambina di 9 anni.La multinazionale in cui suo marito, Ingegnere, ha un ruolo manageriale, ha deciso di affidargli la Direzione di uno stabilimento che si trova negli Stati Uniti.
Lui è stato quasi costretto ad accettare, per una serie di ragioni, non ultime lo stipendio ottimo e le numerose possibilità di raggiungere in pochi anni il top della carrieraLaura non lavora, per cui il marito ha creduto che avrebbe accettato all'istante di seguirlo, ma Lei ha paura e non se la sente di abbandonare tutto, così il loro rapporto si sta rovinando e non sa piu' cosa fare! Chiede aiuto...Prima di tutto va detto che in casi del genere non esiste una strada giusta o sbagliata in assoluto, ma solo una scelta che va bene o non va bene per se stessi e per la coppia. Il problema è capire di quale si tratta. E non è facile...ma anche se si dovesse sbagliare, tranquillizza sapere che non sono necessariamente strade senza ritorno. Cambiare idea (tornare in Italia o partire, in un secondo tempo, per gli Stati Uniti), è sempre possibile.Per questo credo che Laura dovrebbe parlare apertamente dei suoi dubbi prima di tutto con suo marito, ma in generale con la sua famiglia e con tutte le persone che le sono care e di cui si fida di piu', anche chiedendo il loro consiglio, perchè questo tipo di confronto aiuta a leggere dentro se stessi.Laura dovrebbe immaginare come potrebbe essere la sua vita senza il suo compagno accanto e a riflettere sul fatto che la sua bambina potrebbe risentire non poco della lontananza del papà. Ma anche il contrario, cioè i disagi per sua figlia di una vita in un nuovo Paese, con una nuova lingua, nuovi amici.
Allora le ho consigliato di dividere un foglio bianco a metà, poi elencare in una colonna i vantaggi di seguire suo marito, nell'altra gli svantaggi. So bene che è un metodo empirico e pare banale, ma in realtà l'aiuterà sia a fare ordine nella sua mente, sia a vedere con "chiarezza" da che parte pende il piatto della bilancia e decidere di conseguenza.Tengo a precisare comunque che la paura dell'ignoto, che ora è il sentimento che prevale in Laura, ed è del tutto comprensibile, è destinata a scomparire quando a poco a poco scoprirà a che cosa esattamente sta andando incontro.Quindi il mio consiglio è di non dire di no prima di essersi ben informata di quanto la attende, senza permettere ai pregiudizi di condizionarla.Voi che ne pensate di ciò?