Il Diavolo in Corpo

Luoghi dove studiare, per nulla silenziosi..


Due cose hanno sempre destato meraviglia del mondo antico, la magnificenza dei monumenti e lo sconfinato amore per la cultura e per i libri. Lo stupore per la sapienza e la bellezza contenuta nei testi di filosofi, poeti, storici della civiltà greca e romana hanno fatto sì che per secoli, dopo il tramonto dell'età classica, gli uomini hanno cercato di salvarli e tramandarli.Senza il lavoro dei monaci che nel Medioevo trascrissero pazientemente milioni di pagine, forse noi oggi non conosceremmo né Omero né Virgilio.
Lo splendore dei monumenti e la passione per i libri nell'antichità si fondevano nelle biblioteche di duemila anni fa, ed è stata allestita nel Colosseo a Roma, una mostra che racconta l'evoluzione del libro e della lettura nel mondo greco-romano.
Si passeggia così tra gli scaffali dove venivano conservati i libri che non erano, come oggi, dotati di copertina e pagine ma erano dei rotoli che venivano svolti per essere letti; il termine "volume" deriva infatti dal latino "volumen" quindi dal verbo avvolgere.
Il materiale poteva essere papiro o pergamena, il primo di origine vegetale, il secondo animale. Di papiro erano composti i 490mila volumi della bibblioteca di Alessandria di Egitto, la piu' grande dell'antichità; la sua rivale era quella di Pergamo. Il faraone Tolomeo vietò l'esportazione del papiro per impedire che l'altra biblioteca crescesse troppo, e allora a Pergamo si inventarono un nuovo supporto, chiamato da allora "pergamena".La mostra presenta, con plastici e modelli, anche le biblioteche presenti a Roma antica, dove, fino al I° secolo avanti Cristo, ne esistevano solo di private.A volere la prima struttura pubblica fu Giulio Cesare; l'edificio ospitava anche opere d'arte.
Le biblioteche erano infatti spazi dalle molte funzioni, dove si poteva anche ascoltare musica e fare teatro, posti felicemente poco silenziosi, pensati per far incontrare le idee..