Il Diavolo in Corpo

Vittime o carnefici?


Ironico viaggio alla scoperta del sentimento più antico del mondo: l'invidia.
"Specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?"Ebbene si, oggi il tema è un argomento che sembra riguardare purtroppo la quasi totalità del mondo femminile…(non che i maschietti ne siano immuni, intendiamoci, ma sicuramente ne sono affetti in percentuale minore)..l'invidia.Molte volte abbiamo sentito pronunciare la frase: "L'invidia è donna" ma, prima di farci strada nella foschia di questi pregiudizi, è doveroso capire meglio quale natura ha questo infimo sentimento.Per invidia si intende un sentimento di astiosa irritazione di fronte alla ricchezza, al successo, alla felicità, alla fortuna o alle qualità altrui (come cita sapientemente il vocabolario). Attenzione, però, a non confondere l’invidia con la gelosia che è di tutt’altra pasta, quest’ultima, infatti, è il sentimento di chi ha paura di vedersi sottratto l’oggetto del proprio amore o avversione verso chi sembra ricevere più attenzione di noi dalla persona che amiamo o stimiamo (e quindi, guardando il bicchiere mezzo pieno, un piccolo risvolto positivo almeno la gelosia sembra averlo). 
Ma io voglio essere pratica, gettando i dizionari e lasciando stare le definizioni, possiamo captare l’invidia tranquillamente da sole, prestando bene attenzione a chi ci gira intorno quotidianamente.Rassegnatevi..qualcuna/o che ci invidia c’è sempre.Basti pensare a quegli sguardi di compagne di classe, colleghe, amiche /nemiche che sembrano trapassarci con la stessa precisione millimetrica dei raggi X, anche se di rotto sembra risultarne solo la loro dignità; a quelle vocine stridule e afone di solidarietà femminile che non perdono occasione per pronunciare la fatidica frase: "Cara…ti vedo un tantino ingrassata,sbaglio?!"
Potrei continuare all’infinito nell’identikit della "perfetta/o invidiosa/o ma credo che abbiate capito la tipologia.Come dicevo prima, noi donne sembriamo provare invidia in una percentuale maggiore rispetto agli uomini e ciò deriverebbe storicamente dalle società patriarcali in cui erano gli uomini a scegliere le donne "migliori", generando un sentimento di astio e umiliazione tra noi protrattosi nei secoli.Come rimediare a questa sensazione di "rosicamento" 
? E, soprattutto, esiste un rimedio?Consiglio respiri profondi e iniezioni di autostima ma senza fare le furbette perché, come disse Kahlil Gibran : “Il silenzio dell’invidioso fa molto rumore” e non riuscirete mai a passare inosservate!fonte: web