8.000 bambini con meno di 15 anni sfruttati nell’industria dei gamberetti in Thailandia.In Thailandia lo sfruttamento del lavoro minorile garantisce alti guadagni all’industria alimentare coinvolgendo almeno 8.000 bambini al di sotto dei 15 anni e circa 30.000 adolescenti con meno di 18 anni, per la maggior parte migranti birmani, nella sola provincia di Samut Sakhon, una delle zone dove si concentra il settore ittico. Nella Giornata Internazionale contro il lavoro minorile Terre des Hommes diffonde i risultati dello studio “Sfruttamento lavorativo dei bambini migranti nell’industria thailandese dei gamberetti”, che conta pesantemente sull’utilizzo di forza lavoro minorile per offrire un prodotto a costo competitivo per i mercati occidentali. Per sei giorni alla settimana e anche 10 ore al giorno, i bambini sgusciano gamberetti che finiscono sulle tavole europee, guadagnando meno di un euro l’ora.Nell’anno dell’EXPO per nutrire il Pianeta, è necessario denunciare alcune dinamiche perverse dell’industria alimentare, come quella che abbiamo verificato in Thailandia, e porvi rimedio al più presto. La maggior parte dei piccoli lavoratori vengono dai paesi limitrofi meno sviluppati, come la Birmania, e appartengono a minoranze discriminate. Entrati in Thailandia irregolarmente, spesso non posseggono documenti d’identità e quindi sono in completa balia dei datori di lavoro, senza alcun diritto e obbligati a orari prolungati nei periodi di maggiore richiesta. A loro viene negato il diritto all’istruzione e quindi ogni possibilità di sfuggire allo sfruttamento anche in futuro. A volte le famiglie hanno dovuto pagare intermediari per arrivare in Thailandia e il debito contratto si trasforma in lavoro forzato che coinvolge anche i bambini. Si chiede al Governo Italiano e all’Unione Europea di fare pressione sul Governo thailandese di mettere in atto delle politiche di protezione dei bambini e di eliminare completamente lo sfruttamento del lavoro minorile, in particolare dei bambini migranti. Come importante partner commerciale della Thailandia, vogliamo essere sicuri che i gamberetti e gli altri prodotti ittici che arrivano sulle nostre tavole non siano macchiati da questa grave violazione dei diritti umani. L’industria alimentare internazionale deve pretendere la conformità ai principi etici dei prodotti thailandesi, controllando tutta la filiera.L’industria dei gamberetti è uno dei tanti settori in cui la globalizzazione ha portato alla continua ricerca di luoghi in cui è possibile produrre a un prezzo più basso senza alcun riguardo a criteri etici e ambientali. In questo momento gli Stati Membri dell’Unione Europea stanno dibattendo l’implementazione dei Principi Guida ONU per le Imprese e Diritti Umani: si auspica che le normative internazionali obblighino le aziende al rispetto dei diritti umani nelle loro attività, Nel frattempo i consumatori devono essere informati su come le merci che acquistano sono stati prodotte e se per risparmiare stanno negando l’infanzia a un bambino da qualche parte nel mondo. Si chiede anche a loro di vigilare chiedendo alle aziende alimentari e alla ristorazione l’indicazione dell’origine dei gamberetti acquistati e se sono stati seguiti standard etici di produzione, senza coinvolgimento di lavoro minorile. fonte: Terre des Hommes Buon inizio di settimana e buon lavoro a tutti..