Il Diavolo in Corpo

Il coraggio di separarsi dai figli..


In Calabria, le mogli di 'ndraghetisti iniziano a ribellarsi, affrontando il dolore piu' terribile per una madre, circa venti donne hanno chiesto al Tribunale di occuparsi dei loro ragazzi, perchè abbiano un futuro diverso da quello dei padri. Un gesto straziante e pericoloso, compiuto di nascosto, un dono, che merita di essere onorato.
Credo che nessuna madre vorrebbe separarsi da un figlio, vederlo andare lontano senza sapere se ritornerà. Ma è anche il dono piu' grande, il sacrificio piu' alto, quello di rendere possibile lo strappo. Ed è il gesto forte, straziante e coraggioso che stanno cominciando a fare le donne calabresi, le mogli degli 'ndraghetisti che vogliono risparmiare ai loro ragazzi il futuro dei padri.
E' un atto spesso silenzioso, compiuto di nascosto, senza che nessuno in famiglia lo sospetti; è un regalo che ha un prezzo altissimo e solo chi ama con tutto il cuore riesce a fare.Tutto ciò succede in Calabria, dove dal 2012 il Presidente del Tribunale per i Minorenni, ha avuto una intuizione rivoluzionaria, se è vero che ai genitori tossicodipendenti possono essere tolti i figli, per sottrarli ad un drammatico presente, perchè non fare lo stesso con i mafiosi? Fu accusato di "confiscare i bambini", neanche fossero complementi d'arredo da vendere ad un'asta giudiziaria. Il Presidente andò avanti, aveva un'altro piano, spezzare le catene che inchiodano un adolescente al destino del padre, dello zio, del nonno, in un dominio di violenza e sangue che non rispetta nessuno.I primi frutti cominciarono a mostrarsi un anno fa, quando sul Corriere della Sera un ragazzo di 18anni scrisse una lettera per raccontare il suo percorso dicendo che non rinnegava la sua famiglia ma aveva deciso che la sua vita doveva essere diversa. Adesso poteva scegliere, voleva puntare in alto e che c'erano tanti ragazzi come lui che avrebbero bisogno di uno Stato così, non credono che esista, ma questo 18enne l'ha conosciuto, evidenziando che il suo percorso era cominciato due anni prima.Adesso le donne hanno cominciato a capire, sono loro, adesso, a contattare il il Presidente del Tribunale o il Procuratore del Tribunale per i minorenni di una città calabrese, lo fanno, come ho già scritto, di nascosto, usando espedienti.
 Attenzione, non sono collaboratrici di giustizia, non riescono ancora a schierarsi apertamente contro i mariti, ma chiedono comunque di salvare i figli, di offrire loro una opportunità, una via di fuga, anche se questo significa vederli andar via di casa, doverli salutare per certo fino alla maggiore età, ma forse per sempre!
 Già in passato qualcuno aveva chiesto alle donne della mafia di rinnegare i loro uomini; ua scelta difficilissima, che può sembrare ovvia soltanto vista da lontano. Queste madri, però, che stanno chiedendo aiuto per i loro ragazzi, e finora sono una ventina, stanno dimostrando una forza che non speravo neppure potessero avere. Rinunciano al proprio bene piu' caro per garantirgli la possibilità di emanciparsi, ecco, loro davvero meritano che i figli onorino questo sacrificio enorme e le rendano orgogliose di averlo fatto.Questa è una grande scelta d'amore..