Il Diavolo in Corpo

La scelta termina dove inizia la vita di un altro...


  Giornata mondiale dei Vegani 
Oggi viviamo il paradosso di un mondo in cui un miliardo circa di persone muore di fame nei Paesi in via di sviluppo e un miliardo si ammala e muore per l’eccesso di cibo nei Paesi occidentali. In realtà il pianeta disporrebbe delle risorse per fornire cibo a tutti i suoi abitanti, se oltre ai 7 miliardi di esseri umani, non si dovessero sfamare circa 4 miliardi di animali di allevamento, che sottraggono risorse vitali (molta acqua oltre che cereali) per nutrire con carne una minoranza di persone già iperalimentate.Il nostro organismo, come quello delle scimmie, è programmato proprio per il consumo di frutta, verdura e legumi. Una dieta priva di carne non ci indebolirebbe certamente, pensiamo alla potenza fisica del gorilla. E pensiamo al neonato, che nei primi mesi quadruplica il suo peso nutrendosi solo di latte. Non solo una dieta di frutta e verdura ci farebbe bene, ma servirebbe proprio a tenere lontane le malattie.“Che cosa ci guadagnano gli animali se divento vegetariano?” mi ha chiesto un amico l’altro giorno. Esiste una risposta valida, vedi l'’associazione Viva, Vegetarian International Voice for Animals, spiega che se diventiamo vegetariani, nel corso della nostra esistenza salveremo la vita di nove mucche, ventidue maiali, trenta pecore, ottocento polli, cinquanta tacchini, quindici anatre, dodici oche, sette conigli e una mezza tonnellata di pesce!
Dalla lettura di Gandhi avevo appreso che alcuni indiani consideravano il cibarsi di una mucca come qualcosa di totalmente ripugnante. Capii allora che a me succedeva lo stesso con cani e gatti, non avrei mai potuto mangiarli.
 Le mucche erano così diverse dai cani e dai gatti da richiedere una considerazione morale differente? E i maiali, anche loro erano diversi da cani e gatti? Forse qualcuno degli animali di cui mi nutrivo era così diverso da cani e da gatti?
Ci stiamo avviando sempre più verso un'epoca in cui potremo dire, parlando dei nostri tempi, “quando ancora gli uomini si nutrivano uccidendo”. Come dopo l’età della pietra è venuta l’età del bronzo e poi quella del ferro, un giorno raggiungeremo “l’età della vita”, in cui non ci sarà più bisogno di uccidere per vivere