Il Diavolo in Corpo

Al tempio di Pashupatinath, sulle rive del Bagmati...


 Alla fine del monsone, tra agosto e settembre, quando i cieli si tingono d’azzurro e le notti scintilano di stelle, si celebra in Nepal la festa del “Teji”. E’ un rito millenario che consacra la fertilità e la magia femminile con danze e bagni rituali. Una folla di donne vestite a festa, con i sari rossi bordati d’oro che svelano corpi belli, unti e profumati, si ritrova al tempio di Pashupatinath, sulle rive del Bagmati. Finalmente sole, senza padri e mariti tiranni, danzano notte e giorno con gran ardore attorno al lingam d’oro del dio Shiva. Un Dionisio nepalese, godereccio e creativo, il cui fallo ardente é simbolo dell’energia creativa della vita. Il Teji é un carnevale, un’orgia, un tempo da dedicare agli ozii, ai piaceri e alle trasgressioni. Nei tre giorni di festa le donne si ubriacano e si scelgono liberamente un amante per celebrare la piu’ bella preghiera del mondo, una notte d’amore.
Il Teji é la festa del bagno che si fa nel Bagmati, il fiume sacro che nasce dai ghiacci dell’Himalaya e muore nel Gange. Ad ogni alba di festa ci si immerge nel fiume. Le donne si spogliano del sari e del “cholo”, il corpetto di velluto, per indossare l’ampio camicione da bagno e si tuffano nell’acqua ghiacciata. Con un'argilla medicinale ci si dovrà frizionare per ben 360 volte, é un numero di buon auspicio, viso, petto, ventre e i sette chakra. Dopo questa cura ci si sottopone ad un battesimo rigenerante. A turno le donne si versano in testa l’acqua del fiume, carica di prana, che viene filtrata attraverso un colino riempito con l’erba magica chiamata "Daitwan". Le donne piu’ belle, lucide d’acqua e di olio, assomigliano a dee tantriche e a sirene. I loro corpi scuri, pieni e nudi sono angelicati dall’acqua sacra. Spuntano dalle acque di fiume con auree luminescenti, grondanti liquidi amniotici, medicinali. Le donne si trasformano così in vere “dakini”, vere dee, belle, uniche, regali preziosi della vita. Nulla farebbe il potente dio Krisna senza la sua bella Rada, e il terrribile Yama senza la sua divina Yami.