Questa sensazione che ci fa dire... "vorrei che il tempo non passasse mai", "vorrei tornare indietro", "quelli sì che erano bei tempi". Questo senso di amarezza di cose vissute e poi perdute si manifesta perché quell'evento, quel momento o quella situazione sono percepiti come unici e irripetibili.Questo, per certi versi, è assolutamente vero!Ma è vero anche che ogni evento potrebbe essere annoverato come unico ed irripetibile, perché ciò che lo rende degno di nota è l’emozione e il vissuto emotivo che lo caratterizza.Il tempo che passa è un tempo significativo grazie alla storia emozionale che lo accompagna. Nel bene e nel male ogni attimo che viviamo è rilevante perché gioiamo, piangiamo, abbiamo paura, ci arrabbiamo e ciò che rende il tempo così influente nelle nostre vite, non è dunque la semplice memoria degli eventi ma la qualità e il ricordo affettivo che li identifica.Dovremmo, giorno dopo giorno, riconoscere con più attenzione ciò che stiamo provando in quel preciso momento, nel "qui ed ora" e fissare quella sensazione per rammentarla nel futuro come quella emozione legata a quell'evento, ma che rimane lì nonostante tutto e che può ripresentarsi anche legata ad altri momenti.Il tempo non ha potere alcuno sulle farfalle nello stomaco del primo bacio o sulla gioia di un abbraccio di un figlio, queste cose sono custodite come in una fortezza nel nostro cuore e nessuno potrà mai intaccarle.Probabilmente proveremo lo stesso un po' di malinconia quando ripenseremo a quegli istanti, ma con la consapevolezza che potrà esserci un altro evento che potrà suscitare ancora la stessa emozione o magari una ancora più forte e bella.