Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Post n°8626 pubblicato il 10 Febbraio 2019 da nina.monamour
Per eredità culturale, scelta personale o per motivi circostanziali, la nostra società conta un alto numero di donne che dedicano la propria vita esclusivamente ad accudire la casa e la famiglia. A volte questo lavoro si affianca ad altri impieghi retribuiti, momenti in cui la donna diventa "casalinga" in parallelo. Comunque sia, essere casalinga è un lavoro duro e privo di soddisfazioni e che praticamente perfino al giorno d’oggi viene quasi imposto a gran parte delle donne. In questo post parlerò delle casalinghe come quel gruppo di donne che dedicano, in esclusiva o meno, la loro vita lavorativa e personale, preparando da mangiare, pulendo e preoccupandosi che ogni giorno tutto vada secondo le necessità della famiglia. Una donna che fa la casalinga non ha uno stipendio e non è neanche riconosciuta dalla società. È un lavoro che si svolge 24 ore al giorno e che dura 365 giorni l’anno, che non prevede vacanze e licenziamento, per il quale bisogna saper fare di tutto, essere cuoca, insegnante, bambinaia, animatrice, guardiana, dottoressa, segretaria, guardia notturna e diurna… La mole di lavoro è determinata dalla grandezza della famiglia, dall’estensione e il luogo in cui si trova la casa, dallo stato sociale, ecc..ecc.. Inoltre, gli orari di lavoro fluttuano continuamente, ma, soprattutto, il lavoro non finisce mai. Il lavoro domestico è socialmente invisibile, poiché le donne che vi si dedicano sono considerate disoccupate nei censimenti e nelle statistiche. Non è un lavoro stipendiato e praticamente è esente da un vero riconoscimento, quindi al di là del valore emotivo che gli si può dare, spesso ci sono tappe o nuclei familiari e sociali che non concepiscono l’importanza e la difficoltà di gestire una famiglia ogni giorno. Pulire, stirare, fare la spesa, prendersi cura del compagno, dei bambini o dei figli quando sono grandi, preparare pasti perfetti, trattare tutti allo stesso modo e mantenere la pace nel regno…Tutto questo senza lamentarsi e arrivando perfino a mettere in secondo piano la propria salute. In questo senso, non curarsi è un errore troppo comune, che molte volte sfocia in conseguenze non molto positive per lo spirito e i sentimenti di una donna. Questo può dar luogo, insieme alla mancanza di riconoscimento, a problemi di ansia, depressione e sintomi psicosomatici. È ora di concedere loro il potere e la riconoscenza che si meritano perché, senza dubbio, è uno dei lavoro più duri, più necessari e più impegnativi che esistano, non dovremmo mai dimenticarlo.
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Purtroppo il lavoro della casalinga non è mai stato riconosciuto. Eppure è un lavoro che non conosce riposi settimanali, salario, pensione; che ha dei rischi perchè molti incidenti avvegono fra le mura di casa; che ha delle responsabilità perchè è una piccola manager in miniatura.
Sì, lo Stato avrebbe l'obbligo di riconoscere alle casalinghe trattamenti adeguati Per contro però nessuna donna casalinga o lavoratrice combattuta e spartita fra famiglia, ufficio e casa dovrebbe trascurare il proprio aspetto fisico e esteriore, la propria salute anche psicologica.
Un sorriso e una splendida domenica, Nina :)
Semplice.e.Dolce
Lucy
Una scelta che mi ha prospettato da fidanzati e che ho rispettato nonostante la mole di lavoro insita in una famiglia. Naturalmente ha avuto una solida mano nella madre nelle fasi iniziali, poi ha proseguito da sola. Oddio non proprio sola perchè in casa bene o male una mano gliel'abbiamo data e gliela diamo tutti, dal sottoscritto ai figli (oggi uno dei miei figli, accasato in un'abitazione adiacente la nostra, pensa te .. stira tutto quello che serve, perchè lei non ce la ed io non sono mai stato capace di farlo correttamente, ovvero in questa peculiarità sono proprio una schiappa). Non sono stato però, come tanti fanno, a dormire di notte quando i ragazzi hanno avuto necessità: anche portarli in ospedale in casi limite e restare lì per tutto il periodo con loro. Ho fatto la mia parte conscio che i problemi investono entrambi i coniugi quando sussistono, una parte non troppo sostanziosa però l'ho fatta. Credo che le feste dedicate alle donne, dall'otto marzo a quella della mamma, siano da fare ogni giorno per ringraziarle per l'impegno profuso in famiglia, aggiungendo a tutto questo anche il giorno di S. Valentino. Quattro figli, poi, sono un impegno veramente notevole. Oggi tutto è meno faticoso perchè i figli crescono e sono autonomi, però una madre non si esimerà mai perchè nel suo dna ha marchiato a fuoco l'amore filiale. Fino a pochi anni fa i figli per lei erano "bambini" ("fruts" in friulano), oggi li chiama "ragazzi" ("fantats") .. ehehehehe ..
La donna in una famiglia è come un sole che non si spegne mai. E meno male .. ^__________^