Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

Messaggi di Luglio 2017

☼°♣☼°♣

Post n°8062 pubblicato il 31 Luglio 2017 da nina.monamour

 



C chi ti legge come un libro aperto, chi ti chiude come un libro letto, chi ha perso il segnalibro, chi ti ha sfogliato e riposto sullo scaffale, chi ti ha portato a casa e messo in libreria. 
Forse un giorno qualcuno ti legge sul serio, dalla copertina all'ultima pagina, e ti porta con sé come il dono piu' prezioso.
Buon inizio di settimana..

                     

       
 
 
 
 

Ill barbatrucco c'è ... e si vede!

Post n°8061 pubblicato il 30 Luglio 2017 da nina.monamour

La vignetta di FumEddy per ScuolaZoo. Seguitelo su Facebook, Twitter e Instagram

 

Disposto a tutto per amore, si è infilato la parrucca e ha cercato di assomigliare alla sua fidanzata, ma il barbatrucco è stato subito smascherato.

Ebbene sì, l’amore è cieco ma una Commissione d’esami in Kazakistan sicuramente no. A quanto pare Ayan Zhademov, un 20enne pazzo d’amore per la sua fidanzata, aveva architettato un piano decisamente fuori dal comune per dare una mano alla ragazza durante gli esami per il diploma. Sembra quasi impossibile, eppure quando è arrivato il gran giorno, il ragazzo innamorato si è infilato una parrucca, una gonna e con un pò di eye-liner e mascara si è travestito da donna!

Ormai tutti si chiedono come sia andata a finire, ma sfortunatamente si rimarrà delusi scoprendo che non esiste alcun lieto fine. I Commissari infatti, sospettavano che la ragazza avesse mandato una sua amica, ma appena il 20enne ha aperto bocca si sono resi conto di trovarsi davanti nientemeno che un ragazzo in gonnella!

Uno scandalo insomma.

Le conseguenze? A quanto pare Ayan dovrà pagare una multa di circa 2000 euro, ma un generoso Imprenditore, intenerito dal gesto d’amore, ha deciso di pagarne metà. Per la ragazzina niente da fare, non avrà il diploma e dovrà ripetere l'anno.



Questa storia assomiglia tanto a una barzelletta o qualcosa che ci aspetteremmo di vedere su qualche canale, ma questo fatto realmente accaduto è stato tradotto in varie lingue e rimbalza sui media, strappando un sorriso a tutti i maturandi. C’è chi è messo peggio di loro insomma!

Voi avreste mai fatto una cosa del genere?

E cosa mi dite dei vostri esami??



Quanta paura..



Buona Domenica


 
 
 

Fermiamo l'escalation di violenza..

Post n°8060 pubblicato il 29 Luglio 2017 da nina.monamour

 

 

 In Siria, a 6 anni dall’inizio del conflitto, la situazione è disperata..

Bambini, donne e uomini innocenti continuano a morire, le case vengono rase al suolo, le attività economiche e i mezzi di sostentamento sono andati persi. L’escalation di violenza deve essere fermata, adesso!

Il flusso di rifugiati non accenna a diminuire e le persone che necessitano di aiuti umanitari hanno superato i 13 milioni. L'esigenza di fondi per assisterli cresce mese dopo mese, per le famiglie siriane il 2017 potrebbe essere il settimo anno lontano dalle proprie case.

Quasi 3 milioni di bambini siriani sotto i 5 anni sono cresciuti vedendo solo la guerra.

Da 6 anni l’UNHCR offre protezione, aiuto e assistenza ai siriani rifugiati nei paesi limitrofi. Identifichiamo le persone maggiormente vulnerabili, tra cui disabili, donne sole a rischio di violenza, anziani e bambini non accompagnati o in viaggio con le loro famiglie, affinché possano essere protette e ricevere tempestivamente le cure di cui hanno bisogno.

 

 

La crisi è lontana da una risoluzione e l'accesso agli aiuti umanitari deve essere ampliato per fornire assistenza a tutti coloro che ne hanno bisogno.

Chi fugge da un bombardamento spesso porta con se solo i vestiti che ha addosso. Per questo i rifugiati hanno bisogno di tutto, acqua potabile, cibo, medicine, coperte, tende, stufe, fornelli, vestiti.

 

 

 
 
 

E' passata di moda?!

Post n°8059 pubblicato il 28 Luglio 2017 da nina.monamour

 

 

Ci siamo mai chiesti perché ci piace essere abbronzati? Perché abbronzatura è sinonimo di vacanze, tempo libero, vita all'aria aperta; dunque, nell'immaginario collettivo, una persona abbronzata è una persona che si diverte. E chi non vorrebbe appartenere a questa categoria? Poi c'è anche da dire che l'abbronzatura risolve alcuni aspetti estetici, borse e occhiaie sono meno invisibili, per non parlare della tanta odiata cellulite che viene ben mascherata se la pelle ha un bel colore dorato.



Vero è che ci si può abbronzare anche con una lampada Uva, senza esporre neppure un centimetro di pelle ai raggi del sole oppure facendoci "spruzzare" addosso un bel colore uniforme in una apposita cabina (dura a lungo, perciò attenti a non scegliere un colore troppo scuro). E' la riprova che in molti casi amiamo l'abbronzatura perchè, anche incosciamente, dà di noi un'immagine che ci piace.

Ma non è stato sempre così, fino all'Ottocento il segno esteriore di ricchezza era la pelle bianca, una pelle abbronzata denunciava povertà; infatti, solo chi svolgeva lavori umili, per esempio nei campi, era costretto a vivere sotto il sole, con il risultato di avere una pella piu' scura.

I ricchi, al contrario, potevano permettersi o di vivere di rendita o di lavorare comodamente seduti nelle stanze del loro palazzi, alla larga dei raggi del sole. Ci sono poi testimonianze del fatto che sia all'epoca degli antichi romani sia poi durante il medioevo, le donne benestanti si proteggevano con il parasole per mantenere la pelle bianchissima.




E in epoche piu' recenti addirittura usavano prodotti chimici sbiancanti molto nocivi pur di ottenere una pelle di luna. Poi ad un certo punto accadde che all'inizio del '900, un certo Finsen, un Medico, ottenne il Nobel per avere scoperto che la luce del sole curava e cura una serie di malattie, tra cui il rachitismo, provocate dal mancato assorbimeno della vitamina D se manca l'esposizione al sole.

Ma la vera madre della tintarella moderna fu la grande stilista Coco Chanel, quando negli anni '20 tornò da una vacanza in Costa Smeralda, con la pelle dorata, subito le sue clienti vollero imitarla, e così l'abbronzatura diventò una tendenza irresistibile. Come ho già scritto, addirittura finì per identificare le persone benestanti, quelle cioè che potevano permetersi di andare a sdraiarsi al sole, a differenza degli operai che lavoravao nel chiuso delle fabbriche e rimanevano pallidi.

Negli anni '70 i ragazzi si mettevano la birra sulla pelle, e poi vi ricordate gli specchi argentati per prendere piu' rapidamente il sole sul viso? Tante persone si sono procurate delle terribili ustioni in questo modo, e da allora ad oggi le cose, per foruna, si sono riequilibrate e si è arrivati alla generale consapevolezza che l'assenza, ma anche l'eccesso di sole fanno male.

Così oggi tutti siamo abbastanza consapevoli che non fa bene esporsi al sole nelle ore centrali del giorno, che bisogna usare creme con fattore di protezione adeguato al proprio tipo di pelle, mettendola piu' volte al giorno.
Insomma l'abbronzatura è bella, ma come in tutte le cose ci vuole buon senso e, forse, anche un pò di buo gusto.





 
 
 

Il giusto valore..

Post n°8058 pubblicato il 26 Luglio 2017 da nina.monamour

 

 

"Anche questa passerà",

fu la mia nonna ad insegnarmi queste preziose parole da usare in qualsiasi momento della vita.

Quando tutto appare irreversibilmente terribile, quando tutto appare assolutamente spaventoso ma anche quando tutto appare stupendo e meraviglioso, pronuncia dentro di te queste parole..."Anche questa passerà" e darai alle cose il loro giusto valore.

 C.Rainer 

 


Dolce immagine di un tempo che non tornerà mai più, mi sembra di vedere mia nonna alla macchina per cucire, sento perfino il tipico rumore, una musica nostalgica di quei tempi e di mia madre, che di eredità mi ha lasciato "solo" ricordi da me gelosamente conservati. 


Mia nonna mi diceva spesso "nipote mia, non disperare perché buon tempo e mal tempo non dura tutto un tempo...

Santa verità..

 Belle o brutte che siano determinate vicende



della vita, prima o poi finiranno, il problema è affrontarli per risolverli.


 
 
 

La favola della tua vita..

Post n°8057 pubblicato il 25 Luglio 2017 da nina.monamour

 

Hai presente le bugie? No, Pinocchio non c’entra, è un’altra la storia che voglio raccontare, come iniziano le storie? Con “c’era una volta”?

Bene, la mia inizia così, ci sarà un tempo troppo lungo durante la tua vita in cui capiterà, e sarà inevitabile, che ti racconteranno delle bugie. Sai qual è una delle più grosse bugie che ti diranno? Proveranno a dirti che sei sbagliata, in difetto, imprecisa, mancante. No, non te lo diranno così esplicitamente, ci mancherebbe; ci saranno tanti piccoli atteggiamenti, tante piccole parole, tante piccole azioni che inizieranno a farti venire dubbi; dubbi che si faranno strada nella tua mente, instillandoti piccole insicurezze, che spesso diventano zavorre ingombranti, sempre più grandi. Si inizierà dall’infanzia, hai presente le favole? Ti racconteranno che esistono principi coraggiosi, temerari, sempre pronti a salvare la principessa di turno. Ecco, questa è la prima bugia, le principesse si possono salvare da sole ma cercheranno di non fartelo sapere. Capiterà che ti chiameranno principessa trascurando il fatto che tu magari vorresti essere il drago oppure il cavaliere; ti chiederanno di essere accomodante, accogliente, gentile, sorridente, in fondo le brave bambine fanno questo, o no?

E dopo l’infanzia arriverà l’adolescenza, vogliamo parlare dei modi in cui cercheranno di omologarti ad un'immagine di femminilità che è sempre la solita? Di come cercheranno di spingerti verso un canone predefinito, statico, che riuscirà a farti sentire comunque in difetto? Perché, parliamoci chiaramente, l’adolescenza sarà un gran periodo difficile, in cui proverai a farti strada nella vita, a correre sulle tue gambe, ma spesso quelle stesse gambe saranno giudicate per il fatto di essere troppo esposte, troppo veloci, troppo volubili. Il tuo modo di essere sarà sempre sotto un occhio indagatore e parecchio critico.

La tua storia andrà avanti, arriverà una laurea o anche un dottorato o comunque un lavoro. Ma nonostante i tuoi traguardi, c’è chi non si curerà della tua professionalità, i tuoi sacrifici, il tuo farti strada in questo mondo abbastanza complicato, ma del fatto che tu sia accompagnata o meno da un uomo, da quel famoso principe azzurro che dovrà proteggerti da tutti i mali. Come se tu da sola non potessi farlo, come se tu per essere davvero felice dovessi per forza sare in coppia, ma quando mai.

E nonostante la tua indipendenza, e i risultati raggiunti, ci sarà un pizzico di vulnerabilità, e capiteranno giorni in cui finirai davvero col credere che forse in quella favola raccontata da bambine ci fosse qualcosa di vero. Ti ricorderai di quando da bambina ti mettevano un bambolotto tra le braccia e tu pretendevi che fosse tuo figlio, perché potrebbe arrivare il giorno in cui diventare madre non sarà dettato da una scelta consapevole e personale ma una diretta conseguenza del tuo essere donna. Perché l’equazione donna e mamma sembra inevitabile, una spada di Damocle che pende sopra la tua testa; essere o non essere mamma diventerà un quesito degno del migliore Amleto.

Beh, io voglio dirti una cosa, le storie si possono riscrivere, nonostante ti possa sentire sbagliata, in difetto, incompleta tu sei prima di tutto una donna, sei prima di tutto portatrice di un cambiamento, il tuo. No, non devi inseguire proprio nulla se non i tuoi reali bisogni, non quelli di una società che ancora ti relega in un angolo, che ancora ti racconta che ci sono cose da maschio e cose da femmina, che ancora preme affinché la diversità sia un difetto e non una meravigliosa conquista. Si tratta di prendere in mano il potere, si tratta di pensare con la tua testa, si tratta di decidere e di diventare protagonista della tua vita, perché tu e soltanto tu puoi essere la variabile che può cambiare la tua vita.

Perché la favola della tua vita puoi essere soltanto ed esclusivamente tu.

 
 
 

Calati juncu ca passa la china...

Post n°8056 pubblicato il 24 Luglio 2017 da nina.monamour




Francamente non me lo aspettavo, sapere che, secondo il Censis, metà dei Comuni siciliani ha sacche mafiose e che l’83% dei siciliani viene a contatto in qualche modo con la mafia, mi riporta ad una realtà che avevo ritenuto migliore.

Pensavo che in testa alle organizzazioni mafiose ci fosse la ‘ndrangheta calabrese, anche perché la consideravo la più forte per il traffico di droga e la grande disponibilità di denaro, invece il Censis ci dice che l’organizzazione più radicata sul territorio è quella siciliana, con particolare riferimento alla provincia agrigentina.

Di getto verrebbe da dire che questi numeri sono gonfiati, che non siamo messi così male, ma sarebbe un errore nascondere la testa dentro la sabbia come gli struzzi. La mafia c’è, e ci dobbiamo fare i conti tutti i giorni e questo nonostante i tanti arresti, i tanti processi, le tante confische di beni.
Non è nemmeno il caso di stabilire "primati" cioè se sia più mafiosa la provincia di Palermo, o quella di Catania, oppure quella di Caltanissetta. Il fenomeno non risparmia né la pur virtuosa Ragusa e nemmeno la piccola Enna, è una storia che si trascina dietro da almeno un secolo

C’è stato un tempo, fino al ’92-’93, in cui la Sicilia era come la Colombia perché la mafia uccideva Magistrati, Giornalisti, Imprenditori, Politici, molti altri li minacciava.

 


Un lavoro di sangue di gente che si conoscevano per costanti rapporti di lavoro, erano l’esempio della Sicilia migliore, speravano che questo sacrificio riuscisse a riportare la criminalità in un ambito fisiologico. La reazione c’è stata, ma non è ancora sufficiente, come dimostra la scarsità di denunce da parte di chi paga il "pizzo".

Qualche decina di coraggiosi, ma gli altri? Occorreranno ancora parecchi anni per bonificare i territori, perché arrestare e condannare è necessario e meritorio, ma non basta, bisogna aspettare che cambi la subcultura che si annida nei quartieri degradati delle nostre città e nei paesi piccoli e gandi.

La reazione dello Stato ha prodotto questo effetto positivo, la mafia ha imparato che non le conviene uccidere perché suscita allarme sociale. Non dimentichiamo le stragi di Palermo, i cento morti l’anno a Catania, o le mattanze di Gela.

Oggi Cosa Nostra si mimetizza, punta agli "affari" travestendosi di legalità, mentre lo spaccio di droga e le estorsioni vengono lasciati alla minutaglia.

Questo camuffarsi provoca in molti l’illusione che la mafia non ci sia o che non sia pericolosa, invece essa cresce sotto mentite spoglie, come prima della sua cattura ha ordinato Bernardo Provenzano secondo la vecchia massima mafiosa calati juncu ca passa la china.

E siccome è una mafia che non spara, tranne casi eccezionali in cui l’organizzazione è in pericolo, è più difficile individuarla e colpirla.

Buona giornata..

 

 
 
 

Il coraggio di essere se stessi ..

Post n°8054 pubblicato il 23 Luglio 2017 da nina.monamour

 

Quando abbiamo iniziato ad aver paura di dire no?Avete presente quel periodo della vostra infanzia in cui è fisiologico il momento del no? È incredibile come una parolina così semplice in un periodo della nostra vita sia di fondamentale importanza per la nostra crescita, mentre da adulte diventa quasi un tabù da pronunciare. Rimaniamo ingabbiate dai “se” e dai “ma” che potrebbero irrimediabilmente rovinare le nostre vite. Ci immaginiamo degli scenari apocalittici, una lettera scarlatta che campeggerebbe sul nostro petto per sempre. 

Perché diciamocela tutta, la società ci rema contro, e pure alla grande, fin da piccole quante di noi hanno sentito il mantra "fai la brava bambina", oppure "le brave bambine non si comportano così, le brave bambine sono sempre gentili, accondiscendenti, premurose"? Insomma, vogliamo essere dannatamente oneste? Ci hanno fregato, magari inconsapevolmente, ma hanno piano piano iniziato a scavare dei retaggi culturali fortissimi a cui poi rimaniamo terribilmente legate.

Però, e finalmente c’è questo però, essere se stesse nella vita è assolutamente possibile, e per riuscirci non dobbiamo aspettare niente e nessuno. Nessuna zucca trasformata in carrozza, dobbiamo partire da noi, dal nostro quotidiano, trovando un modo che ci faccia stare bene, imparando a relazionarci in maniera equilibrata con gli altri. Anche a costo di dire no (adesso può partire l’inno alla gioia di Beethoven). Darci il permesso di essere noi stesse (escludiamo casi eclatanti come Hannibal Lecter, il cui essere se stesso era vagamente d’impiccio per la società) ci permette di coltivare relazioni più sane, meno inquinate da dinamiche di sudditanza psicologica. Annullarci di fronte all’altro genera talmente tanta negatività e stanchezza che prima o poi arriverà il temibile conto da pagare, soprattutto in termini di salute psicologica. 

Che fare dunque? Legittimiamoci! Riconosciamo i nostri bisogni, le nostre emozioni, le nostre necessità. Basta con la convinzione totalmente errata che essere accondiscendenti ci faciliti con qualunque essere vivente. La verità è che abbiamo paura di non essere accettate, paura di non essere mai abbastanza.

Ma la paura in questi casi è una cattiva consigliera, ci costringe all’angolo non facendoci sperimentare l’opportunità di sentirci vive nelle nostre sfide quotidiane! Iniziare una piccola rivoluzione è possibile, imparare l’autoaffermazione, avendo il coraggio di essere se stesse è una missione che tutte noi dovremmo compiercon pazienza e determinazione. No, non è facile, mentirei se dicessi il contrario, ma non è impossibile.

Quindi mie care donne, pronte ad ampliare le vostre prospettive, anche dicendo qualche no?

 
 
 

Il senso civico..

Post n°8053 pubblicato il 22 Luglio 2017 da nina.monamour

 

 

Ecologia, a parole tutti siamo bravi, ma quanto sono "verdi" i nostri comportamenti? Iniziamo dalle semplici abitudini quotidiane, come chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti evita lo spreco di 10.000 litri d'acqua l'anno, incredibile, no? E poi sostituire le lampadine classiche con quelle a basso consumo energetico (è vero, sono piu' costose, ma durano molto piu' a lungo) ci fa consumare 5 volte meno elettricità.

Rinunciare al bagno a favore di una doccia, non solo ci guadagna la circolazione sanguiea, ma significa passare dall'uso di 150/200 litri d'acqua a 30/70.

Usare shopping pieghevoli e riutilizzabili per fare la spesa al posto dei sacchetti di plastica, pensare che ogni sacchetto ci mette piu' di 400 anni ad essere distrutto in natura, roba da rabbrividire. Cerchiamo di prediligere prodotti locali e di stagione e fa anche diminuire l'inquinamento provocato dal trasporto dei prodotti  che arrivano da lontano.

Usare il piu' possibile il mezzo di trasporto piu' ecologico, i nostri amati piedini; camminare fa bene alla salute, lo sappiamo tutti, vero? La macchina umana non è fatta per stare ferma o, peggio, seduti e si ammala. E diminuire i gas dei mezzi di trasporto fa bene al pianeta.

Stampare meno documenti possibile e usare il retro dei fogli già usati per scrivere note, appunti e quant'altro, è un risparmio anche per noi oltre che per gli alberi.



Questo, naturalmente, è proprio solo l'abc dei comportamenti "verdi". Chi di Voi, fa queste cose? Allora probabilmente (se siete stati sinceri), fate parte di quell'88,3% di italiani che adotta almeno cinque comportamenti "green".

Insomma, dai, non possiamo lamentarci, dunque! 

Ma c'è un però..

...però poi a ben vedere ci si accorge che la maggior parte dei nostri comportamenti ecologici riguarda la sfera domestica e serve a risparmiare nella gestione della casa  e della famiglia. Ovvero, la crisi economica ci ha fatto diventare virtuosi; infatti appena si esce dalle mura domestiche, ecco che i comportamenti "verdi" tipo che so...l'utilizzo dei mezzi pubblici e della bicicletta,



fanno decisamente piu' fatica ad imporsi, e non solo, se rispetto all'inizio del nuovo millennio facciamo piu' raccolta differenziata e acquistiamo sempre di piu' prodotti realizzati con materiali riciclati, ancora non abbiamo assimilato l'ecologia "pubblica", insomma il senso civico, detto in due parole!

Che dire, ci sono ancora persone che non raccolgono gli escrementi del proprio cane o chi abbandona i propri rifiuti dopo un picnic.

Agli occhi degli stranieri noi italiani sembriamo attentissimi alle nostre case e totalmente incuranti degli spazi comuni, l'opposto di quanto avviene in alri Paesi europei, dove forse le case non sono sempre il massimo dell'ordine, ma provate a cercare una cartaccia per strada  o in un parco; tra l'altro ci sono multe salatissime (e fanno bene) e immediate per chi sporca.

Allora, è vero che noi italiani siamo "unici", e questo ci rende tutti un pò speciali, ma forse  a recuperare un pò di senso civico di rispetto per quello che sta fuori dal nostro orticello, ci guadagnerebbe anche la nostra reputazione nazionale, e questo non sarebbe male...

Che ne pensate? Dite la vostra..



Buon fine settimana

 
 
 

De Profundis..

Post n°8052 pubblicato il 21 Luglio 2017 da nina.monamour

 

 

Scrivimi di te in tutta franchezza, della tua vita, dei tuoi amici, dei tuoi libri.
Raccontami del tuo volume di poesie e di come è stato ascoltato, non scrivere ciò che non senti, se vi sarà qualcosa di falso o di artefatto nella tua lettera me ne accorgerò subito dal tono.
Ricorda che mi resta ancora da conoscerti, forse a entrambi ci resta da conoscerci a vicenda.
Quanto a te non ho che quest'ultima cosa da dirti, non avere paura del passato, se qualcuno ti dirà che esso è irrevocabile non credergli.
Ciò che ho davanti a me adesso è proprio il mio passato, devo ridurmi a guardarlo con altri occhi.
E questo, non posso fare ignorandolo, o designandolo, o lodandolo, o rinnegandolo, posso solo accettarlo come una parte inevitabile dell'evoluzione della mia vita e del mio carattere, chinando il capo di fronte a tutto ciò che ho sofferto.

Venisti da me per imparare il piacere della vita, ma forse sono stato scelto per insegnarti qualcosa di più splendido, il significato del dolore, e la sua bellezza.


Il tuo affezionato amico Oscar
(Oscar Wilde, "De Profundis", gennaio-marzo 1897)


 
 
 

Buon pranzo..

Post n°8050 pubblicato il 20 Luglio 2017 da nina.monamour

 

 

Ingredienti per 4 persone

Scialatielli circa 350 g., cozze 500 g. vongole o lupini 500 g., gameri 500 g., calamari 500 g., aglio due spicchi, olio extra vergie d'oliva q.b., prezzemolo

Procedimento, importante è cuocere separatamente i frutti di mare, quindi serviranno 3 padelle.

Disporre le vongole in una ciotola con l’acqua e sale e lasciarle circa 1 ora in modo da farle spurgare; Pulire i calamari eliminando le interiora staccate i tentacoli e tagliere a pezzetti; pulire i gamberi eliminando teste gusci e code.

Pulire le cozze per bene, adagiarle in un tegame con 2 cucchiai di acqua, coprire con un coperchio e lasciare che si aprano spontaneamente a fuoco medio basso. Dopo questo primo passaggio, lasciarle raffreddare, privare le cozze del loro guscio ed eliminare anche eventuali residui di barbetta o bisso. Filtrare l’acqua delle cozze fuoriuscita in cottura utilizzando un colino rivestito con un canovaccio, questo consente di eliminare tutte le impurità.

Consiglio di tenere intere una parte delle cozze per decorazione, quindi, metterle in un piatto a parte. L’acqua delle cozze va aggiunta poi nel tegame con le vongole questo passaggio è importante per dare più sapore la piatto!

In un’altra padella soffriggere uno spicchio d’aglio con olio e versare le vongole lasciando che si aprano a fuoco vivace, a questo punto aggiungere le cozze sgusciate e la loro acqua filtrata.

Come per le cozze anche per le vongole estrarre il mollusco dalle valve tenendone una parte intere per la decorazione del piatto.

In un’altra padella soffriggere 1 spicchio d’aglio con un bel giro d’olio ed aggiungere i calamari e gamberi. Cuocere per circa 10 minuti. Infine unire tutti gli ingredienti, prelevare l’aglio. 

Cuocere gli scialatielli regolando il sale gradualmente , questo perchè il sughetto ai frutti di mare è già salato abbastanza, scolarli qualche minuto prima del termine della cottura, versarli nel tegame con il sughetto di frutti di mare e completare la cottura a fuoco vivo lasciando asciugare acqua in eccesso.

Aggiungere al piatto il prezzemolo tritato e del peperoncino (a piacere).


 
 
 

Leggere d'un fiato..

Post n°8048 pubblicato il 19 Luglio 2017 da nina.monamour

(Non sto a fare notizia/commento… Leggere d’un fiato! 

Papa Francesco: "Ci vuole coraggio a sposarsi per tutta la vita.. PAROLE SANTE

E' morto Pan Pan, il panda maschio piu' vecchio del mondo … NEGLI ULTIMI TEMPI USCIVA SPESSO CON GEORGE MICHAEL

È morto l’inventore dell’ovetto Kinder … CHE BRUTTA SORPRESA

Torino, i compagni di scuola: “No alla borsa si studio al venditore di merendine” … MO VE RODE ER CXXO MA LE MERENDINE VI PIACEVANO

Foggia, distrugge statua della Madonna e presepe: “Sono musulmano” … DOPO QUESTO EPISODIO IL GOVERNO HA DECISO DI AGGIUNGERE ANCHE QUESTO PRIVILEGIO PER GLI IMMIGRATI

Bufale in Rete, proposta Grillo: “Una giuria popolare per ‘smascherare’ media … IO AGGIUNGEREI IL TELEVOTO E CHI VIENE SCOPERTO PER PUNIZIONE UNA SETTIMANA A UOMINI & DONNE

Rilasciato in Kazakistan l’uomo accusato della strage di Istanbul: “A Capodanno ero a casa” … GUARDAVA GIGI D’ALESSIO

 
 
 

Nutrire l'anima..

Post n°8046 pubblicato il 18 Luglio 2017 da nina.monamour

 

 L'aspetto esteriore è la prima che colpisce, possiamo essere le persone piu' meravigliose del mondo, le  piu' in gamba  e le piu' intelligenti, ma se ci presentiamo con i capelli tristi , un vestito informe e un portamento e già da solo comunica disistima, nessuno avrà il desiderio di avvicinarsi per scoprire la nostra straordinaria bellezza interiore.

La migliore cura di bellezza è sentirsi in pace e in armonia, perché il fascino è anche composto di quei messaggi di serenità e voglia di vivere che trasmettiamo agli altri.

Se siamo capaci di renderci conto che ciò che conta è dentro di noi, potremo finalmente abbandonare quella dipendenza da "voler piacere", a ricerca dei complimenti, l'ossessione per essere belli, la frustrazione quando il nostro corpo non ci piace o si trasforma negli anni.

Accettatevi come siete, a prescindere dai vostri difetti, l'ideale sarebbe che tutti abbassassimo le nostre esigenze estetiche e che le aumentassimo per quanto riguarda il mondo di essere. Molte donne passano ore a sistemarsi i capelli, truccarsi, vestirsi eleganti. Ma facciamo lo stesso con la nostra personalità?

Nutriamo la nostra pelle per farla apparire bella, ma nutriamo anche la nostra anima?

Alla fine dei conti, ciò che ci dà felicità è l'avere  una prsonalità be sviluppata, stabile, con valori saldi, piu' che l'apparenza.

L'aspetto esteriore, infatti, non è affatto stabile, cambia ogni giorno e si perde con il passare degli anni.


 
 
 

Saggia riflessione..

Post n°8045 pubblicato il 17 Luglio 2017 da nina.monamour





Ricordati che oggi incontrerai uno stolto che metterà a dura prova la tua bontà e la tua pazienza, un maldicente che sparlerà di te, un furbo che cercherà di usarti, un presuntuoso che pretenderà di aver ragione ad ogni costo, un prepotente che cercherà di sopraffarti, un iracondo che ti trasmetterà rabbia.
Ma tu non ti lascerai turbare più di tanto, perché sarai in compagnia di un moderato che frenerà le tue reazioni, un buono che tramuterà in bene tutto il male che riceverai, un saggio che ti guiderà sulla retta via e ti farà prendere delle buone decisioni, ovvero sarai in compagnia di te stessa.


 
 
 

Domenica sera..

Post n°8044 pubblicato il 16 Luglio 2017 da nina.monamour

 

 
 
 

La bellezza reale è effimera..

Post n°8043 pubblicato il 15 Luglio 2017 da nina.monamour


La parola fascino contiene in sé molteplici significati, ma non è sinonimo di bellezza, la bellezza è una qualità oggettiva, che tutti possono ammirare; mentre il fascino è qualcosa che si può percepire solo soggettivamente. Una cosa può essere affascinante per una persona, così come può non esserlo per un’altra.

Poiché la bellezza reale è effimera, effimeri sono anche i canoni di valutazione,  oggi è la moda che decide chi è bello e chi non lo è e perché; le modelle anoressiche che sfilano sulle passerelle diventano bellissime ai nostri occhi perché qualcuno ha deciso che magro è bello; tra qualche tempo qualcun altro riscoprirà che le curve sono ancora più belle ed i nostri occhi si abitueranno a misurare con quel canone le caratteristiche fisiche nostre ed altrui. La fama conferita dai mass media ai belli ed alle belle è effimera e si consuma nel giro di poche stagioni: nella nostra società consumistica è sempre impellente il bisogno di novità ed i volti nuovi su cui faticosamente si è modellato il look di migliaia di persone desiderose di sembrare belle, diventano troppo presto obsoleti, all’incoronazione di una miss segue sempre e subito la ricerca delle candidate a sostituirla.

Tanto per cominciare non è una qualità del corpo e perciò non è percepibile solo con gli occhi; l’origine greca e poi latina della parola fascino ci porta nell'ambito semantico della magia, dell’ammaliamento, della forza dell’irrazionale che sconvolge ed annulla certezze, canoni e criteri di valutazione oggettiva. Se si accompagna alla bellezza, il fascino la esalta; se è dote di chi non è bello, ne cancella i limiti fisici mentre la stessa bellezza, priva del fascino, resta, in qualche misura, imperfetta perché, attraverso gli occhi, non porta molto al cuore o alla mente.

una qualità che attiene all' intelligenza più che alla fisicità e si manifesta attraverso gesti, atti, modi, sguardi, sorrisi, parole, è l’espressione di tutta la forza della personalità di cui il corpo è il contenitore. Ci sono molti quadri e opere d’arte che apparentemente non sono belli, ma ispirano in noi fascino. Ed alla fine è proprio così, il fascino sta negli occhi di chi guarda. 

 

 
 
 

Un felice fine settimana...

Post n°8042 pubblicato il 14 Luglio 2017 da nina.monamour

 

Anche ad occhi bendati si può riconoscere un bouquet speziato e fruttato del Brunello di Montalcino;

la sua corposità vellutata.

E' un vino le cui qualità si amalgamano in un carattere che è allo stesso tempo prepotente ed elegante..

Buon weekend.

 
 
 

Questa è una rivoluzione..

Post n°8040 pubblicato il 13 Luglio 2017 da nina.monamour

 

 

Da qualche mese a questa parte, se doveste incontrarmi in un locale, probabilmente mi vedreste uscire dal bagno degli uomini. Non mi sono sottoposta ad una operazione di riassegnazione del sesso, semplicemente sto ingaggiando una piccola rivoluzione personale nei confronti di chi mette i servizi igienici per i disabili nei bagni delle donne.

Ho cercato riferimenti legislativi, ma niente, sembra non sia scritto da nessuna parte che il bagno dei disabili debba corrispondere a quello delle donne.

Mi spiego, avete presente come facciamo la pipì noi donne?

Ve lo dico io, no, non la facciamo in piedi come gli uomini, e no, superati i cinque anni, non ci mettiamo in piedi sulla tavoletta, salvo alcuni casi patologici che non riescono a superare la fase orale, come direbbe Freud. E ancora no, non ricopriamo praticamente mai, salvo coliche devastanti, il gabinetto di carta igienica, come fosse l'emulo di Tutankhamon.

Semplicemente, ci mettiamo in posizione squat e, cercando di non toccare nulla, neanche le pertinenze della tazza, espletiamo le nostre funzioni biologiche versione beta, la versione 2.0 proviamo sempre a conservarla per le mura domestiche, mura domestiche in senso metaforico, mica cantiamo ne .. Il Volo.

Questo è il coefficiente più basso di difficoltà, a cui si possono associare delle variabili.

I collant sono la prima, non parliamo delle autoreggenti, che coinvolgono la parte inferiore della coscia, ma del collant che parte da sopra l’ombelico sembra che, per statuto, le aziende che producano calze siano tenute a crearle con un pantaloncino lungo almeno due volte in più rispetto alla gamba, tanto che spesso ci ritroviamo a tirar su le calze dall'alto, come se ci stessimo infilando in una tuta da neve stretta. La vita del collant è sempre almeno 10 denari più tenace rispetto alla gamba, quindi, per tenerla lontana dalla tazza è necessario applicare una forza doppia e contraria.

Altro ostacolo sono i tacchi, dai, signori uomini, provate a fare uno squat con i tacchi e poi mi dite. All’inizio ti sembra di essere più comoda, sei in alto, prospettiva aerea della tazza, bersaglio perfettamente visibile. Poi, mentre sei lì ad attendere la pipì, non importa che prima di entrare in bagno te la stessi facendo sotto, rischiando la cistite, appena ti metti "in posizione di lancio", praticamente la memoria della tua vescica viene colpita da una botta di Alzheimer, si annulla e non ti scappa più, improvvisamente il quadricipite femorale inizia a tremolare. Seguono i polpacci, finisci di fare la pipì, pregando di non finire nel water, sentendoti come Bambi appena nato.

A queste varianti, si aggiungono il ciclo, che non è che smetta mentre vi state spogliando e che vi costringe a repentini piegamenti, per evitare di tracciare uno scenario degno di C.S.I. eh lo so, signori uomini, state vomitando. Pazienza, i vestitini o le gonne, che praticamente vanno tenuti su con una mano, effetto fiore appassito, di cui la vostra testa è il pistillo, mentre con l'altra si regge la biancheria intima; il movimento, se siete su mezzi di trasporto, gli spazi angusti.
Se quella è la versione beta della minzione, questa è la versione 7 edge, con l'unico vantaggio che ti fanno salire in aereo pure se hai la vescica piena.

In questa condizione, noi dobbiamo anche centrare il buco e, magicamente, ci riusciamo.

La proporzione di schizzi fra uomini e donne è del 50% superiore in favore dei primi, praticamente noi possiamo partecipare alle Olimpiadi di Tuffi. Le scuse, generalmente, vanno dal "mi sono dimenticato di alzare la tavoletta", "non è facile mirare" al "il buco non è nel verso giusto", il buco è l'orifizio uretrale 

E noi, che con tutti gli sforzi che dobbiamo fare anche solo per prepararci, saremmo capaci di riprodurre gli affreschi della Cappella Sistina, se avessimo un pene, saremmo contente di vedervi alle prese con una vagina per un giorno. Fuori tema, ma avete mai sentito un uomo dire "se fossi donna, farei la pipì?"  La frase standard è "se fossi donna, mi toccherei le tette tutto il giorno e la darei a tutti". L’equivalente femminile è "spegnerei il telefono e farei la pipì in piedi.

Alla luce di queste premesse, quando entriamo in un bagno e troviamo uno di quei bagni per diversamente abili, che sicuramente sono più abili di noi nell'usarli, alto un metro e mezzo, a noi donne viene da piangere, ci sentiamo Brunetta nell’imitazione di Crozza.

Il rischio di non riuscire a centrare il bersaglio o di toccare la tavoletta con un indumento o con la coscia, a cui poi dover dar fuoco per sterilizzarla, diventa dell’80% e aumenta di un 5% in caso di consumo di alcool.

Ora, in alcuni locali di recente costruzione, sembra stiano iniziando a capire che noi, salvo eccezioni, non siamo i Watussi, che una donna italiana, in media, arrivi a 170 cm, e che non si deve sedere sulla tazza, ma deve solo chinarsi, e stanno adattando i bagni, anche per disabili, a queste misure. Nel mentre, la mia silenziosa rivoluzione continua....

“Ci scusiamo per l’'inconveniente, ma questa è una rivoluzione”

 

 
 
 

La marginalità del nostro Paese..

Post n°8039 pubblicato il 12 Luglio 2017 da nina.monamour





Una “bomba” sta arrivando dalla Libia, sono quasi 300 mila migranti pronti a partire verso l’Italia, non è notizia falsa, anche perchè nella mia famiglia c'è, ahimé, un uomo che si occupa di ciò, nel senso che è una persona facente parte della Marina Militare.

La bomba libica è pronta ad esplodere, rendendo l’emergenza un inferno. Già i dati sono quelli di una catastrofe umanitaria di cui l'Italia paga il prezzo nettamente più alto. Secondo i dati resi noti dall’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, a tutto il 29 giugno sono arrivate in Europa 102.387 persone di cui 101.210 dal mare e 1177 via terra.

Di queste oltre 85mila sono sbarcate in Italia e quasi 9300 in Grecia, mentre in Spagna ne sono arrivate circa 6500. Le persone morte o disperse sono 2247, delle quali 2150 lungo la rotta del Mediterraneo centrale (dalla Libia verso la Sicilia), 60 nel Mediterraneo occidentale e 37 in quello orientale. Chi sbarca sulle coste italiane proviene prevalentemente da Nigeria, Bangladesh, Guinea, Costa d’Avorio e Gambia.

I dati dell'Oim sono inequivocabili, l’Italia sopporta quasi interamente il peso dell’esodo migratorio, un flusso dietro cui si nasconde tutta la marginalità del nostro Paese in sede europea e tutta la miopia e l'ostinazione di tanti politici nel portare avanti la scellerata politica delle porte aperte a tutti.


 
 
 

Attenti alla linea..

Post n°8038 pubblicato il 11 Luglio 2017 da nina.monamour

 


Domenica ho voluto sperimentare una nuova ricetta di Tiramisu', un pò diversa dal solito.



Ingredienti:

biscotti savoiardi q.b.
caffè q.b.
panna da montare 750 ml
zucchero a velo 125 g 
vanillina 1 b. (se lo zucchero è aromatizzato non occorre)
2-3 cucchiai di nutella
gocce di cioccolato
codette di cioccolato



Preparare un bicchiere di caffè (circa).
Nella teglia che si vuole utilizzare 
disporre uno strato di biscotti savoiardi inzuppati nel caffè.
Montare a neve 250 ml di panna con 125 g di zucchero a velo, incorporare
poi 2 o 3 cucchiai di nutella e mischiare bene il tutto.
Stendere la panna alla nutella su i biscotti.
Fare un altro strato di biscotti, questa volta senza inzupparli ma sbriciolati grossolanamente.
Montare a neve 500 g di panna con 100 di zucchero a velo e la vanillina.

Spalmarla su i biscotti, e decorare il tutto con le gocce e le codette di cioccolato.
Mettere nel congelatore per qualche ora, oppure mettere in frigo sempre per qualche ora e poi divorare come un normale tiramisù..

E poi al mare..


 

 

 
 
 

AREA PERSONALE

 

ULTIME VISITE AL BLOG

exiettoamorino11tanmikritasimioumbry4karen_71leoagueciwoodenshipfosco6monellaccio19cassetta2carima68ildivinomarchese4NonnoRenzo0Wayamblese
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 182
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2017 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31            
 
 

**********

             

 

 

 

 

 

         

 

 

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
Template creato da STELLINACADENTE20