Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

Messaggi di Gennaio 2020

Vi presento Dolly Parton..

Post n°8828 pubblicato il 31 Gennaio 2020 da nina.monamour


Risultati immagini per che ne pensate del film Un cappotto di mille colori?



Ieri sera ho seguito un film che a mio parere, è da vedere, dal titolo "Un cappotto di mille colori", il racconto della vita della celebre cantautrice Dolly Parton, regina americana della musica country. Un viaggio intimo nell'infanzia della diva, vissuta sulle grandi montagne fumose del Tennessee con la famiglia, tra enormi difficoltà economiche e il dolore per la nascita e la morte prematura di un fratellino. Una famiglia forte, che è riuscita a superare tutto grazie soprattutto al potere curativo dell'amore e della fede.

La storia inizia con Dolly ancora bambina e alle prese con le difficoltà quotidiane dettate da difficoltà economiche e dal dramma per la morte del suo fratellino appena nato. La famiglia di Dolly rimane tuttavia unita e pronta a sorreggerla nel suo sfavillante cammino artistico. Segno di riconoscimento che contraddistingue Dollly fin dai suoi primi passi nel mondo della musica è una cappotto colorato che indossa nel corso di ogni sua esibizione.

Il cappotto è speciale, perché cucito con la coperta appartenuta al suo fratellino scomparso prematuramente. La sua forza di volontà e il desiderio di rivalsa prevarranno anche sui bulli della scuola che la deridono proprio per il cappotto che, con grande grazia, indossa ogni giorno.  Dolly Parton diventerà poi la regina indiscussa del genere country, conquistando il cuore di migliaia di fan in giro per il mondo.


Immagine correlata


A interpretare la giovane Dolly Parton è Alyvia Alyn Lind, attrice americana che a soli 13 anni ha già collaborato con un regista del calibro di Bryan Bertino nel film Mockingbird. Altro interprete presente nel cast è Ricky Schroder, attore statunitense che ha raggiunto la notorietà a soli 9 anni grazie al film Il campione, diretto da Franco Zeffirelli, aggiudicandosi un Golden Globe

Sarà proprio un cappotto di patchwork a rendere Dolly la donna coraggiosa che è oggi. Dalle aspirazioni ai desideri di rivalsa, lo sfavillante soprabito colorato -ricavato dalla copertina che era stata del fratellino, le insegnerà ad essere migliore dei bulli della scuola sempre pronti a prenderla in giro, trasformandola nella giovane donna destinata a cambiare la storia della musica country mondiale. Stoici, nonostante tutto, i Parton non cederanno al dolore, imparando cosa significhi davvero rialzarsi per trovare un'incredibile forza interiore.
Riassumendo il tutto,

I Parton sono una famiglia dalle umili origini che quotidianamente si danno molto da fare per mettere l’occorrente per sfamare tutti i vari componenti. Il capofamiglia sta cercando inoltre di trovare le risorse economiche necessarie per onorare il debito che ha contratto con sua moglie alla quale non ha mai comprato il suo anello nuziale.

Insomma, la situazione economica non è delle migliori ma nel corso delle festività natalizie si intravedono importanti opportunità per il futuro ed in particolar modo sta per esplodere tutto il talento artistico di cui è dotata la piccola Dolly Parton, destinata a diventare una diva di livello internazionale nonché vera icona del genere musicale country.

Consiglio la visione di questo film, abbiamo tutti da imparare..

 
 
 

Regole "vecchio stile"..

Post n°8827 pubblicato il 29 Gennaio 2020 da nina.monamour


Risultati immagini per nonne alla pari



Ieri sera stavo per spegnere le luci per andare a nanna dopo aver visto i quarti di finale di Coppa Italia con Milan-Torino, ad un certo punto squilla il telefono di casa, la cosa mi soprende, pochi hanno questo numero.
Guardo la sveglia, è mezzanotte, chi sarà mai a quest'ora?
Alzo la cornetta..."Pronto chi è? E un fiume di parole mi investe.."Sono io, Nora, non mi riconosci più? Sono a Londra..
"A Londra?" ripeto a me stessa.."E che ci fai a Londra?"E mi rendo conto che noi siamo 1 ora avanti rispetto al Regno Unito. E giù di lì a dirmi perchè si trova in questo posto e che cerca di dare una svolta ed un senso alla sua vita. Ecco, Nora ha tutte le carte in regola per diventare una nonna alla pari! Praticamente si scambia il proprio aiuto in famiglia con l'ospitalità, avendo quindi la possibilità di vivere, per un certo periodo, in una città diversa dalla propria, anche all'estero.

Il vantaggio è reciproco, la famiglia che ospita potrà contare sul fatto che una nonna alla pari ha sicuramente molta esperienza, essendo stata lei stessa madre e anche nonna.
Chi per anni ha gestito la propria casa e la propria famiglia ha molto saggezza da mettere a disposizione. Se un bambino fa capricci per vestirsi, per mangiare o per andare a letto, la nonna alla pari ne ha visti e sentiti tanti di capricci, sa come neutralizzarli riuscendo ad essere ferma e amorevole al tempo stesso.
Ci sono quindi buoni motivi di pensare che tutto, in casa, filerà liscio anche in assenza dei genitori.

In più, a differenza della classica "ragazza alla pari" che fa questo tipo di esperienza per studio, per conoscere gente nuova e che quindi ha delle "distrazioni", le nonne alla pari tutto questo lo hanno superato e sono più focalizzate sul condividere il loro tempo e le loro capacità con qualcuno che ne abbia bisogno, sentendosi utili e motivate. I bambini chr vengono affidati a loro diventano quasi dei nipotini e occuparsene diviene un piacere. Ultima cosa e non meno importante, queste nonne possono portare un po' di di regole "vecchio stile" nelle giovani famiglie cosa che a volte male non fa.

Ovviamente chi la ospita deve avere la possibilità di metterle a disposizione una stanza per sé e magari concordare un piccolo compenso in caso le si chieda di occuparsi, oltre che dei bambini, anche di cucinare o di qualche altro piccolo lavoro in casa.

Questa bella idea è partita da una Signora di Amburgo, da giovanissima il suo sogno era viaggiare, come in questo caso di Nora ma a 19anni si è sposata, a 20 ha avuto il primo figlio e i viaggi li ha messi nel cassetto.
Così, oggi che ha 55anni, ha deciso di provare a realizzare quel sogno; viaggiare, conoscere posti nuovi e, allo stesso tempo, dare affetto e guida a dei bambini, è davvero un mondo costruttivo di insegnare il tempo libero..

Care Signore nonne, secondo Voi Nora fa bene?
E se è sì, perchè ?


 
 
 

World Leprosy Day..

Post n°8826 pubblicato il 27 Gennaio 2020 da nina.monamour


Risultati immagini per malati di lebbra



Oggi mi dissoccio da fare post che tutti scrivono in una ricorrenza come questa, la giornata della memoria, una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno e soprattutto per non dimenticare, ne scriverò qualcosa in seguito..

Nel mondo ogni due minuti, forse parcecchi disconoscono che una persona viene colpita dalla lebbra nonostante sia possibile curarla. La celebrazione della Giornata è per ricordare l’approvazione dell’Onu, nel 2010, dei “Principi e linee guida per l’eliminazione della discriminazione contro i malati di lebbra e i loro familiari”

Nel 1954, si celebrava la prima Giornata mondiale dedicata ai malati di lebbra. L’aveva ideata Raoul Follereau, giornalista e scrittore francese, ma soprattutto instancabile apostolo dei lebbrosi e “ambasciatore dei poveri presso i poveri”. Fu infatti fu Lui a risvegliare l’opinione pubblica internazionale sulla disumana condizione di milioni di malati del morbo di Hansen, ancora relegati nei ghetti dei lebbrosari nonostante esistessero già cure efficaci e di basso costo.

Proprio Lui, vero "vagabondo della carità", andò a visitare instancabilmente i lazzaretti in cui erano confinati i lebbrosi, abbracciandoli per dimostrare anche visivamente che la malattia non era così contagiosa e che poteva essere sconfitta.

Ideò clamorose iniziative, come la richiesta alle superpotenze Usa e Urss dell’equivalente di due bombardieri atomici per sconfiggere definitivamente la malattia, e a lanciare slogan contro la "lebbra peggiore di tutti", l'egoismo, perché "La civiltà è amarsi, nessuno ha il diritto di essere felice da solo".

Risultati immagini per malati di lebbra

 

L'immagine è dura, ma serve a scuotere un po' gli animi!

A lui si debbono in grandissima parte i risultati ottenuti nel secolo scorso nella lotta contro una malattia che era (e lo è tutt'ora) considerata più infamante della peste. Follereau è morto nel 1977 ma la sua eredità vive sotto la bandiera di numerose Fondazioni a lui ispirate, poiché i nuovi casi di lebbra sono tutt'ora 200.000 all’anno, la battaglia continua.


Immagine correlata


Questo è il grande messaggio che Follereau ha trasmesso alle generazioni future e questo è anche il grande messaggio che Papa Francesco non smette di seminare ovunque nel mondo, ovunque vada, come è stato anche nel viaggio anche in America Latina.

(Le trésor que je vous laisse, c’est le bien que je n’ai pas fait, que j’aurais voulu faire, et que vous ferez après moi).
"Il tesoro che vi lascio, è il bene che io non ho fatto, che avrei voluto fare e che voi farete dopo di me".

 
 
 

A suon di tango..

Post n°8825 pubblicato il 24 Gennaio 2020 da nina.monamour


Immagine correlata



Ieri sera non riuscivo a dormire e come sempre ho acceso la tv e collegandomi a Neflix ho iniziato a seguire un film mai visto ma che richiede attenzione, dal titolo “Ti va di ballare?” che racconta la vera storia di Pierre Dulaine, un uomo che rivolse gran parte del suo tempo per insegnare danza a ragazzi disadattati di una malfamata scuola pubblica. Il suo progetto ebbe un grandissimo successo, tanto che oggi i suoi corsi sono seguiti da più di 1200 scuole negli Stati Uniti.

Un ballerino di Manhattan che nel tempo libero si dedicava all'insegnamento della danza a ragazzi socialmente disadattati, il film di Liz Friedlander è sicuramente una favola. Il tentativo è quello di mettere a confronto due realtà, la bella e facoltosa Manhattan il cui problema principale è il ballo delle debuttanti e i bassifondi della città, dove si lotta ogni giorno per non morire di fame. Impossibile prendere sul serio l'intreccio del film che fa sfiorare i due mondi senza farli mai realmente scontrare, fa entrare Banderas in frac in una scuola pubblica, fa ballare il fox-troat a un gruppo di ragazzi violenti che parlano a suon di rap, li fa appassionare alla danza e infine li fa gareggiare a fianco di ballerini professionisti in una gara di ballo ufficiale. E' il genere fiabesco quindi, quello che va tenuto presente durante la visione del film e gli ingredienti della favola ci sono tutti, banalmente riciclati ma presenti.

Il protagonista Pierre Dulaine (Antonio Banderas) impeccabile, ricco e solo che un giorno, dopo aver assistito ad un atto di vandalismo, non si reca alla polizia ma decide di mettere la sua passione per la danza al servizio di coloro che vanno in giro di notte a sfasciare le auto parcheggiate e si presenta in una scuola pubblica popolata per lo più da afroamericani e ispanici, proponendosi come insegnante di danza (idea quanto meno bizzarra).

C'è una difficile storia d'amore tra due ragazzi della scuola che vengono finalmente uniti dalla musica tradizionale di Dulaine, la redenzione degli insegnanti disillusi e rassegnati nonché della perfida ballerina ricca che se all'inizio ostacola e schernisce i ragazzi, alla fine li aiuta arrivando addirittura a proporre la condivisione del suo premio con loro (epilogo piuttosto inverosimile come inverosimili sono le performance artistiche di questi ragazzi nella gara finale).

Filo conduttore per eccellenza una colonna sonora molto coinvolgente, complice perfetta delle gag sullo schermo, che strappa spesso i sorrisi del pubblico creando un'atmosfera di puro, allegro, intrattenimento. Si pensa ad una favola perché i personaggi sono tutti appena accennati, a cominciare dallo stesso Dulaine, di lui non si sa niente, lo si vede solo ballare ed è impossibile comprendere le ragioni della sua improvvisa devozione verso questo gruppo di ragazzi così lontani dal suo mondo. Protagoniste sono la danza e le piste da ballo attorno alle quali ruotano non solo personaggi, ma storie appena tracciate.

Un po' banali la sceneggiatura e la fotografia, buono il cast, dove primeggia un convincente Antonio Banderas nei panni del perfetto gentiluomo un po' retrò. Da non scartare e sottovalutare però questo film che rimane ancorato ai vecchi schemi del cinema americano proponendo una chiave di lettura della società, per una volta, positiva, contro un'attuale tendenza a rappresentare il peggio delle culture e dei rapporti interpersonali, questo film può mettere d'accordo adulti e ragazzi alla ricerca di una piacevole e spensierata visione.

 

 
 
 

Domani toccherà ancora ad altri animali, altri ecosistemi, altri uomini, e forse anche a noi...

Post n°8824 pubblicato il 22 Gennaio 2020 da nina.monamour


Risultati immagini per koala in australia incendi



Non solo centinaia di uomini dei vigili del fuoco e dei servizi di emergenza, nella durissima battaglia contro i roghi che da mesi ormai stanno devastando l’Australia facendo morti sia tra uomini che tra gli animali, ci sono anche dei cani coraggiosi che, sfidando il fuoco e i roghi, stanno cercando di salvare la fauna locale ormai decimata dalle fiamme come i koala. Sono diverse infatti le associazioni e gli enti che in queste settimane hanno deciso si scendere in campo mettendo a disposizione i propri cani addestrati nella ricerca di animali e poter così individuare e portare in salvo quanti più koala è possibile individuare.

Come ben sappiamo tutti gli incendi persistenti nelle aree verdi australiane stanno minacciando la specie dei koala, in 30 anni potrebbero estinguersi del tutto. Le temperature calde mai viste, dovute al riscaldamento globale e l’eccessivo disboscamento stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza delle foreste australiane, ovvero l’habitat naturale dei koala Australia.

Non tutti sanno che la specie dei koala nel mondo si è già estinta per il 95%, la gran parte degli animali rimanenti vive nella zona australiana del “Triangolo dei koala”, che in questo momento è messa in seria difficoltà da temperature altissime e incendi giornalieri.

 La salvezza di questa specie dipende totalmente dagli alberi, che forniscono ai koala cibo, riparo e sicurezza. Senza foreste, i koala sono anche più esposti al rischio di essere investiti sulle strade o attaccati dai cani e maggiormente stressati e vulnerabili alle malattie. Perdere le foreste, significa perdere l’habitat primario dei koala, e mettere a serio rischio la sopravvivenza della specie nel prossimo futuro.

Quando gli incendi si fermeranno, sarà necessario ripristinare l'habitat dei koala che è andato perduto, oltre agli incendi, infatti, le foreste esistenti sono oggi messe in serio pericolo dall’uso dei bulldozer per il disboscamento industriale. Diventa sempre più importante dunque fermare la distruzione di questo habitat, al quale gli ultimi drammatici incendi contribuiscono in modo preoccupante.

Per fermare tutto questo, il Wwf lavora sul campo nei centri di recupero in Australia per soccorrere e curare i koala feriti e a livello politico e sociale per fermare le pratiche di disboscamento eccessivo.

Salviamo il salvabile perchè, per chi vive a contatto con un bosco, informarsi sul pericolo di incendio e sulle pratiche di autoprotezione necessarie a minimizzare il rischio alla proprietà, gli incendi colpiranno di nuovo anche in Italia, con sempre più intensità, e possibilmente in luoghi in cui non ve li aspettereste mai...

Sapersi proteggere è estremamente importante.

 

 
 
 

Conoscete questa usanza legata al luogo centrale delle case di una volta?

Post n°8822 pubblicato il 15 Gennaio 2020 da nina.monamour

 

Risultati immagini per bambini monelli

 

Nonostante sia trascorsa da alcuni giorni la festa delll'Epifania, ricordare le feste, i regali, i momenti vissuti davanti al camino, fa piacere a tutti e pensare a certe tradizioni come quella del carbone ai bimbi cattivi mi fa sorridere..

La tradizione del carbone ai bambini monelli è antica e legata al luogo centrale delle case di una volta, il camino, ma non era nuovo carbone. Più che portare carbone (che almeno ai grandi sarebbe stato gradito), Babbo Natale lasciava in dono quello che trovava nel camino.

Che senso ha far trovare pezzi di combustibile fossile ai bambini per dire loro che non si sono comportati bene durante l'anno  ? La tradizionale punizione è in realtà piuttosto antica, il carbone a Natale ha fatto il suo ingresso nelle case molto prima dell'avvento di Babbo Natale, legato alle figure di San Nicola, Sinterklaas (il suo corrispettivo olandese) e, in Italia, della Befana.


Risultati immagini per carbone per bambini

 

(fortuna che oggi il carbone lo fan di zucchero .)

Questi personaggi cari a culture e tradizioni diverse hanno però qualcosa in comune, il camino. Babbo Natale e la Befana scendono dal camino (per lasciare talvolta i doni nelle calze appese alla sua cornice);


Risultati immagini per camino acceso babbo natale gif


San Nicola, che un tempo entrava dalla finestra, iniziò a calarsi dal camino quando questo si diffuse nelle case europee, e a lasciare i suoi doni nelle scarpe messe a scaldare vicino al fuoco.

Si fa con quello che c'è, proprio al camino sarebbe perciò legata l'usanza di lasciare il carbone, arrivati nelle case dei bambini monelli, questi personaggi non avevano doni da lasciare e riempivano calze e scarpe con quello che trovavano nel camino. Tra il 19esimo e il 20esimo secolo, quando nacque e si diffuse la tradizione del moderno Babbo Natale, i camini (e il carbone) erano ancora molto diffusi.

Fortuna che oggi il carbone si usa sempre meno!!!

Fatta eccezione per Santa Claus, che aveva già troppi sacchi da trasportare, le altre figure lasciavano anche aglio, cipolle, ramoscelli e buste di sale ai bambini più discoli. Non disdegnavano cioè di riempirsi le borse anche dei regali meno graditi.

Siamo stati fortunati a non incontrare queste brutte figure, brr..brr..

 

 
 
 

Da dove nasce questa "usanza?"

Post n°8821 pubblicato il 13 Gennaio 2020 da nina.monamour

 

Immagine correlata




Non in tutti i paesi è comunque in voga l’uso del dito medio come principale gesto di offesa. L’Antropologo, un certo Morris la sa lunga in materia, si tratta di uno dei gesti più antichi per insultare qualcuno. Il dito medio rappresenta il pene, mentre le dita piegate ai due lati rappresentano i testicoli. Facendolo, mostri in pratica qualcosa di fallico al tuo interlocutore. In pratica dici “questo è un fallo” e lo mostri alla gente, una dimostrazione molto primordiale. Secondo altre interpretazioni, il gesto sottintende anche che l'interlocutore debba subire una penetrazione e che si debba quindi sottomettere a chi lo compie.

Fonte web

Immagine correlata



Ho messo insieme qualche informazione sulla storia del gesto del dito medio, un modo di esprimersi con le mani che ha oltre duemila anni. Uno dei primi usi storicamente attestati del gesto risale al quarto secolo avanti Cristo, il Filosofo Diogene stava parlando con un gruppo di persone che gli avevano fatto visita e, secondo uno storico greco, a un certo punto si era messo a discutere dell’oratore Demostene definendolo un “grande demagogo” e accompagnando l’affermazione con il gesto del dito medio alzato. Nella commedia di Aristofane "Le nuvole", scritta probabilmente tra il 421 e il 418 avanti Cristo, ci sono alcuni riferimenti al dito medio alzato come gesto di offesa. Uno dei personaggi gesticola a lungo usando il dito medio e facendo riferimento ai propri genitali.

Gli antichi romani definivano il gesto del dito medio alzato con le parole “digitus impudicus“, traducibile alla lettera come “dito impudente”. Il poeta latino Marco Valerio Marziale, vissuto nel primo secolo dopo Cristo, lo cita in uno dei suoi celebri epigrammi, un personaggio che ha goduto sempre di buona salute mostra il suo digitus impudicus a tre medici, confermando di essere in salute e di non avere bisogno di cure. Tacito, lo storico latino vissuto tra il primo e il secondo secolo dopo Cristo, racconta che il dito medio alzato veniva mostrato dai membri delle tribù germaniche ai soldati romani quando questi avanzavano verso i loro accampamenti.

Voi che ne dite??


 
 
 

Piccoli grandi gesti..

Post n°8820 pubblicato il 11 Gennaio 2020 da nina.monamour


Immagine correlata

 

Qualche anno fa a Natale, un Impenditore americano, un certo Peter Shankman, ha deciso di regalare ad alcuni sconosciuti che non potevano permetterselo il biglietto aereo per tornare a casa dai propri familiari per le feste. Per farlo ha usato i 350.00 punti miglia accumulati in un anno di viaggi di lavoro intorno al globo.

Tanto per avere un punto di riferimento, considerate che la distanza tra la Terra e la Luna è di circa 238.00 miglia! Così, mentre si trovava per l'ennesima volta in un aeroporto, più precisamente a Tokyo, in attesa dell'ennesimo volo di ritorno verso New York, ha scritto e postato in rete un messaggio lanciando la sua idea, che iniziava più o meno così "non sono ricco e non sono famoso, ma ho una risorsa unica a mia disposizione, a causa di quanto volo per lavoro, ho un sacco di miglia aeree",

Inutile dire che il post dell'Imprenditore ha avuto un enorme successo e ci sono voluti solo pochi giorni perché Shankman riuscisse a fare la sua selezione su quanti avevano risposto. Infine è riuscito a far tornare a casa quattro persone, per ognuna delle quali quel biglietto ha significato non solo il Natale in famiglia, ma anche poter star vicino ad un congiunto malato o in difficoltà.

fonte web


Immagine correlata


Qualcuno di Voi potrebbe obiettare che questo uomo, in fin dei conti, è stato generoso senza dover spendere ma, se ci pensate bene, non è così! Infatti, con tutti questi punti avrebbe potuto pagare interamente, oppure farsi una vacanza, in giro per il mondo. La storia di Shankman sembra proprio la trama di un commovente film natalizio americano, ma come spesso accade, la realtà supera la fantasia.

E l'idea di Peter potrebbe essere un ottimo spunto per tutti noi, pensiamoci, chi non fa qualche raccolta punti di questo genere? Sono davvero tanti gli esercizi commerciali che ci offrono tessere di raccollta punti per promuovere le nostre spese. A volte capita che tutti questi punti rimangono inutilizzati o scadono (come succede a me).

E invece quest'anno, le nostre spese, quelle che abbiamo avuto la fortuna di poter fare, possono realizzare un piccolo desiderio di qualcun'altro o anche solo fargli sentire meno soitudine. E' solo un esempio, chissà quante altre idee possono venirci se solo cominciamo a pensarci! Comunque, la morale di questo post è che a volte basta aguzzare l'ingegno per fare qualcosa di utile e bello.

Grazie Signor Shankman per il suggerimento!

 

 
 
 

Solo un ricordo..

Post n°8819 pubblicato il 10 Gennaio 2020 da nina.monamour


il-vaso-di-pandora-blog:“E quando anche il ricordo di noi sara’ sbiadito,smarrito nel tempoFrammenti di te,me,torneranno a narrarmi il passato.PandorA (LS) Il Vaso di Pandora”



E quando anche il ricordo di noi sarà sbiadito,
smarrito nel tempo
frammenti di te, di me,
torneranno a narrarmi il passato.

Sono rientrata ieri, sentivate la mia mancanza? Non ci credo, comunque datemi il tempo di "organizzarmi meglio" passerò volentieri a trovarvi..




 
 
 

AREA PERSONALE

 

ULTIME VISITE AL BLOG

exiettoamorino11tanmikritasimioumbry4karen_71leoagueciwoodenshipfosco6monellaccio19cassetta2carima68ildivinomarchese4NonnoRenzo0Wayamblese
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 182
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Gennaio 2020 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

**********

             

 

 

 

 

 

         

 

 

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
Template creato da STELLINACADENTE20