BORDERLINE

La scatola dei desideri


 Uno strano senso di torpore mi pervade il corpo da capo a piedi, al punto che non fidandomi troppo dei miei sensi, decido di guidare lentamente verso casa. Nonostante la stanchezza fisica e mentale che mi pervade, la sensazione è molto piacevole: un misto tra serenità, soddisfazione e appagamento. Sensazione che se dovessi definire con una sola parola questa sarebbe pienezza. Giunta a destinazione, lo specchio dell'ingresso di casa mi rimanda un'immagine di me che mi sorprende. Ho proprio un'espressione stravolta: i capelli sono scarmigliati (i fermagli con cui li tenevo raccolti non hanno retto allo “scontro”), le guance sono arrossate e il trucco è ormai del tutto svanito. Ho proprio bisogno di una doccia rilassante e rigenerante al tempo stesso. Chiudo gli occhi e ascolto il rumore dell'acqua che fresca scivola sul mio corpo, accarezzandolo. Con la mente ripercorro ogni attimo passato con lui. Fuoco: “Devo ammettere che hai uno spiccato senso dell'umorismo”. Terra: “Prego?”F: “Indossare un tubino bianco per il nostro incontro è un po' come quando una sposa incinta si dirige verso l'altare vestita di bianco”.Mi viene da sorridere perchè quella mattina, mentre lo indossavo, avevo pensato più o meno la stessa cosa. T:”Ma infatti l'ho fatto di proposito. Mi piacciono i contrasti e l'idea di indossare qualcosa di candido per accingermi a fare qualcosa di torbido mi divertiva. Il candore esterno che cela la lussuria interna”.Ridacchia e con finto stupore mi chiede: “Davvero ti senti torbida, perchè se è così mi piace molto il tuo stato interiore” E poi sarei io la mente perversa!T:”Ma no, un angelo come me! E ovvio che sto scherzando”, rispondo sbattendo più volte le ciglia.F: “Hai proprio una faccia da schiaffi".Decido di rimanere in silenzio, lasciando che siano il mio corpo e il mio sguardo a parlare per me.