I'll be...

Il Servizio Civile... (puntata 33)


(Puntate precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32) Riassunto delle puntate precedenti: dopo un colloquio stile candid camera, il nostro eroe, novello volontario del servizio civile, viene spedito ad un istituto di non vedenti, dove scopre una vocazione vera. Inguaiato nelle più disparate avventure (diventendosi un mondo), comprese quelle con dei bambini provenienti dal Sahara Occidentale durante il periodo estivo, nulla è paragonabile all'incontro con il...  IL PULCINO - #13Avventure domestiche (parte 2) Ma torniamo a noi. Con la cana che non aveva ancora visto nulla della sua giornata, presento il Pulcino alla famiglia. Segue una serie di conversazioni tra intellettuali, fatte da lui che parlava a modo suo e i miei che parlavano a modo loro. Dopo cinque minuti non li distinguevo più, al punto da finire per dare il giornale a mio padre, la palla a mia madre e il telecomando al Pulcino. La TV, come già detto in passato, non gli interessa molto. O, meglio, non gli interessa tanto la TV tradizionale. Così il Pulcino, in attesa che fosse pronto il pranzo, sente un rumore, lo segue e si ferma davanti la lavatrice, in pieno ciclo di centrifuga. E vede roteare il calzino... e vede roteare il maglione... Sta di fatto che, rotea tu che mi roteo pure io (e si rotula pure il ginocchio), infila la testa dentro l'oblò della lavatrice per osservare meglio (e facendomi finalmente capire perchè sia così concavo verso l'interno...ci doveva essere un motivo!), rimanendo in quella posizione per tutto il ciclo. Una scena che definire esilarante è dir poco. Finito lo spettacolo, s'era così affezionato alla veranda da prendere da sè due sedie, metterle davanti la lavatrice ed organizzare una specie di salottino stile talk show, dove per tutto il giorno ha "invitato" (leggi: costretto) i miei, mio fratello e la sua ragazza a interessanti "meeting culturali" con i giornali automobilistici. Funzionava così: uno si sedeva su una delle due sedie, l'altro si accomodava sulla seconda e il Pulcino, a turno, poggiava il giornale sulle ginocchia degl ospiti, sfogliandolo e applaudendo.  La fine del primo tempo è coincisa col pranzo. A rutto terminato (ma grazie al cielo avevo avvertito dell'eventualità pressochè certa, così mio padre ha schivato la tromba d'aria che stava per investirlo, essendogli seduto davanti), si riprende. Quel giorno il pulcino ha dato il meglio di sè: è stato un amore, calmissimo, dolcissimo e simpaticissimo. Non ha cacciato nemmeno un urlo o una lamentela. Non mi ha quasi nemmeno picchiato. O c'era qualcosa nella pasta al forno a pranzo, oppure si sentiva in un bell'ambiente (come spero). Da una cosa è rimasto affascinato: una sedia da ufficio con le rotelle. E' salito là sopra e gira e rigira, gira e rigira.  Mentre lui girava, a me stavano cominciando a girare per via di un fastidioso mal di testa, così mi sdraio un pò sul divano, con lo sguardo rivolto verso il corridoio, che si vedeva attraverso la porta aperta. Dopo poco, vedo passare il Pulcino, diretto verso la cucina. Pochi istanti dopo ripassa il Pulcino, portandosi dietro mia madre, tenendola per la mano. Sorrido e chiudo gli occhi, cercando di rilassarmi.  Quanti secondi saranno passati? Dieci? Sta di fatto che sento mia madre urlare e apro gli occhi giusto in tempo per vedere LEI sulla sedia con le rotelle, spinta a velocità sperimentale pure per la NASA dal Pulcino lungo tutto il corridoio, terminando la sua corsa in cucina. Non ho sentito CRASH contro la credenza ma stavo comunque soffocando per le risate. Spe...E la cana? [continua]