I'll be...

"Scent of a Woman (Profumo di Donna)"


L'ho appena finito di vedere per...non so, la dodicesima, tredicesima volta?  Ho voglia di rimettere il DVD da capo. Che film...  Uno dei tre migliori attori viventi e non (Al Pacino), una storia che ha tutto e che ti lascia dentro un mondo ogni volta che lo guardi...e quella scena... la scena del tango... ragazzi... Breve trama per chi non l'avesse mai visto... Frank Slade, colonello in pensione, diventato cieco a causa di un incidente, si reca a New York per la festa del ringraziamento, deciso a trascorrere un week-end indimenticabile senza farsi mancare assolutamente nulla. In questa avventura lo accompagna Charlie, uno studente che ufficialmente avrebbe dovuto badare a lui per racimolare qualche soldo, il rapporto sarà difficile, divertente ed allo stesso tempo tragico, perchè il colonello ha deciso che quello sarà il suo ultimo week-end. Ma il viaggio di Charlie sarà anche funestato da una seria preoccupazione: confessare l'identità degli autori di un vergognoso scherzo ai danni del preside del suo prestigioso college (frequentato solo grazie ad una borsa di studio, viste le sue modeste origini), del quale è stato testimone ed ottenendo così l'accesso ad una prestigiosa università come "ringraziamento" per la sua collaborazione, o rifiutarsi di parlare, finendo così espulso?Un viaggio di vita del ragazzo, immaturo, impaurito e insicuro, accanto ad un uomo straordinario nel suo essere burbero che, nonostante la cecità, riesce a vivere come meglio non si potrebbe, tra hotel di lusso, limousine, ristoranti di classe e...le donne. Il film infatti è un inno alla donna, a come essa sia la più straordinaria creatura del mondo, a come ciò che può spingere un uomo disperato e senza più voglia di vivere a tirare avanti sia la sola sensazione delle braccia di una donna che lo abbracciano, delle sue gambe che lo stringono a sè, l'inebriante odore dei suoi capelli...e di quanto possa essere meraviglioso risvegliarsi al mattino accanto ad essa, così spettinata e tiepida, avendo su di sè il suo profumo... "Profumo di donna" appunto, lo stesso che il colonnello riesce a distinguere e grazie al quale descrive coloro che incontra in termini minuziosi, facendo a meno della vista. Come nella scena del tango...Il colonnello ed il ragazzo siedono ad un tavolo di un elegante locale, quando il primo percepisce nell'aria un profumo dolcissimo, associato alla sensazione di una bella ragazza seduta lì vicino. Le si avvicinano, le chiedono se sia possibile sedersi al suo tavolo. Lei accetta, anche se il suo fidanzato sarà lì a momenti. Cominciano a parlare, con le struggenti ma allo stesso tempo romantiche note di un tango in sottofondo. Il colonnello chiede alla ragazza se le piaccia il tango, lei risponde che era da tempo che desiderava imparare a ballare, ma per il suo fidanzato il tango è isterico. "Secondo me l'isterico è lui", risponde il colonnello, prima di invitarla a ballare e dando inizio a quelli che forse sono i cinque minuti più carichi di emozione, romanticismo e persino eros che possa ricordare in un film. Ogni secondo del bellissimo tango suonato ti tocca l'anima, ogni singola nota di quel violino la senti vibrare dentro, mentre Al Pacino e l'affascinante Gabrielle Anwar danzano al centro della sala in modo perfetto, nonostante lei non sappia ballare e lui sia cieco. Finisce il brano, i due tornano al tavolo e lo spettatore riprende a respirare, essendo stato rapito fino a quel momento dalla magia della scena. Arriva il fidanzato di lei, classico rampollo di ricca famiglia che la avvisa del loro già ampio ritardo ad un incontro con degli amici. Ed è allora che nel volto della ragazza si nota più di quanto mezz'ora di film normale potrebbe raccontare: il ritorno alla sua vita, quella che magari credeva accettabile, quella della quale probabilmente si accontentava, dopo aver toccato delle vette inimmaginabili grazie ad un insospettabile quanto affascinante personaggio e alle note che l'avevano cullata e, allo stesso tempo, eccitata fino a pochi istanti prima. E vedendola allontanare, non si può che mettersi nei suoi panni, i panni di una persona che ripenserà a quei pochi minuti per tutta la sua vita, specie quando il suo mondo apparentemente perfetto mostrerà le sue crepe, chiedendosi se sia davvero tutto lì o se, invece, possa tornare a provare un giorno la stessa emozione di quel tango. La scena del tango ed il monologo finale sull'onore e l'incorruttibilità: due pezzi di maestria assoluta, due momenti assolutamente indimenticabili. Non ci sono parole. E' un capolavoro. Uno dei film che vale tutto, uno dei pochi che regolarmente, alla fine, mi lasciano con gli occhi lucidi. Ma non perchè commuova, quanto perchè è troppo, troppo, troppo...troppo!  (N.B. Per la cronaca il film in sè è un remake dell'omonimo film di Dino Risi, datato 1974, a sua volta tratto dal libro "Il buio e il miele" di Giovanni Arpino. Ma, a costo di passare per l'unica mosca bianca che preferisce la "versione americana" rispetto a quella nostrana, permettetemi di dire che non c'è paragone, Gassman o non Gassman)