I'll be...

TA' TANA, NA-NA-NAAAAAAA.... (cit.)


Una sera di diverso tempo fa, esco con un amico, tanto per fare un giro, prendere un break dallo studio matto e disperatissimo (non a caso era "gobbo" pure Leopardi - autocit) e fare due chiacchiere.Andiamo in quel pub? No, là no...Quell'altro? Nah, di nuovo?!  Lui: "Guarda, passiamo spesso davanti a quello ma non ci sono mai stato." Entriamo...Ambiente che dava sul rosso con luci soffuse, molto bar-style, pochissima gente al punto che la cameriera era stravaccata sul divano stile balenottera spiaggiata. Il proprietario era dietro al bancone, due tizi ad un tavolo e noi ci accomodiamo poco lontano.In quel momento, entro in una fase molto delicata che qui si chiama "sivo".  Come detto già in passato, dicesi "sivo" quei 5-10 minuti che ti possono colpire ogni 2-3 mesi durante i quali ridi per ogni scemenza. Ma non come quando leggi qualcosa di comico, moltiplicato per dieci. Basta pure che ti passi una corrente d'aria vicino e ridi fino alle lacrime. Il "sivo" (come si chiama qui, non ho trovato altre corrispondenze se non circonlocuzioni varie) nasce spontaneo, non c'è una battuta o altro che lo genera. Entri solo in una fase di altissima (bellissima ed incredibilmente salutare) sensibilità alle scemenze che poi passa da sè, come se fosse un'eccessiva emissione di endorfine o chissà che. Praticamente è come se fossi strafatto ;) Inutile dire che il sivo ti prende nei momenti meno opportuni, tipo in chiesa. E chi se la scorda una veglia di Natale quando ero ragazzetto, quando durante il solito battesimo fatto quella notte (perchè fa più fighi, eh), tra i vari "Santi Pietro e Paolo, pregate per noi" me ne uscii con un "Santi Licheri, prega per noi..." tanto ero, appunto, "allegro andante"? ;)Dicevo, entro in questa fase, per nessun motivo apparente. Ci guardiamo in giro... Con la Pausini in sottofondo, alle nostre spalle notiamo una tastiera modello matrimonio triste con band della parrocchia e, er mejo, una palla stroboscopica modello "ah ah ah ah staying aliiiiiiiiiiiiiiiive" sopra di noi. E giù risate per i motivi di cui sopra.Ci portano i menu..."menu"... parola grossa... praticamente  fogli stampati e sgualciti stile autogrill di serie S...S come Salmonella. Uhm... sarà meglio evitare il panino al simil tonno, nonchè il prosciutto di topo...ehm....maiale, maiale. L'amico aveva deciso di prendere una birrozza, così, mentre io mi angustiavo a trovare qualcosa di solido che non potesse trasmettere il verme solitario, si guarda un altro pò attorno.  Mentre io ero indeciso tra un bicchiere di amuchina con un pò d'acqua e dell'ottima aria fritta, passa uno accanto a me, e con la coda dell'occhio vedo che dondolava. Pensavo avesse qualche squilibrio motorio (eh, deformazione professionale, la mia...) quando il mio amico allunga una mano e mi tocca il braccio.Lui: "Ehm...dovrei dirti una cosa..."Io: "Uh-u?"Lui: "Ehm...guardami..."...e io morto dalle risate. Intanto dalla Pausini si era passati alla sigla di Occhi di Gatto...Io: "Che c-c-c'......e sotto con le lacrime.Lui: "Oh, guardami!"Io: "Ebbasta!! Me lo dici fuori!"Lui: "No, è importante! Ho visto il proprietario e..."Io (sempre ridendo come uno scemo. Lui era serissimo, il che rendeva ancora peggiore la mia crisi): "...no, ne parliamo fuori"Lui: "Ok ma...ehm...sbrigati a mangiare, ok?"Io: "...?"Lui: "...e soprattutto spalle al muro, mi raccomando."Io: "Uh...?"Mi asciugo le lacrime e dopo diversi minuti dall'ultima volta alzo lo sguardo. In effetti il proprietario non era più dietro al bancone. La cameriera parlava con una donna seduta su una poltroncina in un angolo buio...Poi passa di nuovo quello di prima, che ho scoperto essere il tastierista. Dondolava ancora ma...ehm...EHM....non era uno squilibrio motorio.Io: "..."Mi ritrovo con la fronte poggiata sul tavolo, a singhiozzare.Esce un tizio da uno stanzino e mi porta il panino con fare ehm...dondolante come se fosse l'imitazione del peggior stereotipo. Avevo la faccia contorta perchè *dovevo* ridere ma già m'avevano preso per imbecille, così comincio a fagocitare il panino con tutta la carta unta e il mio amico si faceva la birra endovena, per fare prima.  Mentre mangiavo, rischio di sputare tutto perchè il genio mi fa:Lui: "Oh, sarà la tastiera, sarà la palla, sarà la luce rossa...Ma quando ho visto un tizio che è entrato, s'è slinguato il proprietario per dieci secondi e s'è chiuso con lui in quello stanzino qualche sospetto m'è venuto!"Non riuscivo a respirare e ho continuato a cercare di mangiare a mò di struzzo il panino. L'amico aveva finito la birra e cercava di darsi un contegno. Ok, però il contegno non te lo dare allungando la mano lungo tutto il tavolo per toccarmi il braccio se vuoi richiamare la mia attenzione o muovendo il ditino lungo il collo del bicchiere (lungo) con fare sexy, eccheccacchio!! Mancava solo che entrasse unavecchia fiamma per andare urgentemente al bagno, mi vedesse lì con lui ed esclamasse "Oh...Ecco perchè non ha funzionato. E dire che ti avrei chiamato domani per rivederci..."Avete presente "Scuola di Polizia"? La scena del tango nel bar (tà-tana-nana-naaaaaaa....tà-tana-tana-taaaa-naaaaa....)? Ecco, quella.Senza essere stato costretto a ballare il tango, però.  Usciamo di lì e il tempo di girare l'angolo mi giro verso di lui, con gli occhi rossi e la faccia bagnata dalle lacrime: Io: "Non solo sono i crisi con i rapporti etero, ma mi porti pure in un pub gay?!?" [N.B: L'intera storia non si fonda su pregiudizi, prese in giro o robe varie. E ci mancherebbe... Come qualunque cosa che mi capita di raccontare, dietro c'è solo della sana ironia per la situazione bizzarra. Perchè devo scrivere ciò e non lasciare questa facile -e spero scontata- conclusione direttamente a voi? Perchè ho assoluta fiducia nell'intelligenza di chi legge quello che scriv...beh, un attimo, nella loro intelligenza intrinseca, diciamo... perchè il fatto di leggere certe cose che scrivo mi fa venire qualche dubb...ehm, cioè... ok: chi legge ste robe è intelligente per altri motivi ma non tutti sono così intelligenti...ecco...si, così può andare... :P]