I'll be...

Il matrimonio di mio fratello... (parte 6)


Il ricevimento si è tenuto a 100 Km da qua... ... ...su, per favore, non fate come tutti gli altri a cui l'ho detto (che mi hanno guardato come fossi IO quello con seri problemi psichici)... E non è che fosse in provincia e basta. Dopo 80 Km di autostrada, eccone venti lungo tutta una strada tortuosa dove le righe bianche a terra -a zig zag- erano fatte col gesso (!) e ogni tanto si incontravano delle voragini colossali. Niente illuminazione, niente asfalto, classica zona che ti sembra (ti sembra!?) possa franare da un momento all'altro. Ed in tutto questo, due sole domande:a) ma come %$£%$£%$£%£ l'hanno trovato?b) ma se è l'unica costruzione nell'arco di cinque chilometri e non penso ci siano così tanti genialoidi a fare ricevimenti là, come caspita fanno a tirare avanti la carretta? L'avrei scoperto presto. Beh, anche mio padre quando è andato a pagare il conto, tornando con occhio ancora più vitreo di quello post-coro e non riuscendo a dire altre parole di "blip....blip..." Arriviamo, scendiamo dalla macchina e...BRRRRRR!!! Alla partenza c'erano 28°C, qua DIECI?!?!? Evabbè...agriturismo per agriturismo, casale per casale, le pompe di calore ci saranno. E in effetti c'erano. Peccato che gli sposi avessero organizzato tutto l'ambaradan di antipasti fuori...! Finita qua? Macchè. Gli antipasti manco c'erano. I tavoli e i camerieri si, come anche una cesta con della focaccia che, causa clima, era surgelata... Tuttavia, in quanto unica cosa commestibile là attorno, è sparita come nulla, nonostante davvero paresse corteccia di albero. Uhm, in realtà c'era qualcos'altro di commestibile, là fuori: gli alcolici. Mi guardo in giro: focaccia finita fuori, il nulla dentro. Ma, uff, avevo lo stomaco vuoto.... Morale della favola: dieci minuti e tre drink alcolici dopo, ero sul brillo andante. Molto andante. Al punto che sono arrivato a chiedere al "barman" se il party alcolico non potesse spostarsi all'interno e, ricevuta come risposta "E' stato deciso così dagli sposi", me ne sono uscito con un "Sono il fratello dello sposo, la autorizzo io." Fortunatamente non è passato molto prima che la situazione cambiasse radicalmente. Infatti si è passati dalla focaccia surgelata ad UN tizio (e sottolineo: UN) che, con UN vassoio (e ri-sottolineo UN) vassoio in mano, ogni quarto d'ora passava lungo la sala interna, offrendo della roba non meglio identificata. Essendo UN tizio contro 90 persone, di cui 102 affamate (la matematica non è mai stata il mio forte), potete immaginare che fine facesse il piatto e, diciamocelo, pure lui, circa dieci secondi dopo il suo ingresso. So già che questa domanda è balenata, delfinata e pure un pò polpata nelle vostre menti: ma perchè quel posto sperduto a 100 Km di distanza? Beh, perchè dentro sto casale c'erano tre navate molto belle...mica caz...ehm, broccoletti, eh! ...il problema è che io conosco un posto UGUALE a tre chilometri da casa mia. Ma UGUALE. [continua....menu e musica da divorzio...]