I'll be...

Il Servizio Civile... (puntata 23)


(Puntate precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22) Riassunto delle puntate precedenti: dopo essere stato preso per il culo durante il colloquio, il nostro eroe, novello volontario del servizio civile, viene spedito ad un istituto di non vedenti, dove scopre una vocazione vera. Inguaiato nelle più disparate avventure (diventendosi un mondo), comprese quelle con dei bambini provenienti dal Sahara Occidentale durante il periodo estivo, nulla è paragonabile all'incontro con... IL PULCINO - #3Scusi, è suo figlio? Come no, lui è solo più abbronzato (parte 2)  Un'altra volta, sempre per farlo calmare, l'ho portato a passeggio. Si avvicina una tizia: cinquantina d'anni, robusta, tipica matrona siciliana. Lei (rivolgendosi alla figlia e poi a me): "Talia chi picciriddu! Chi biiiieddu! E' sò figghiu?" ("Guarda che bimbo! Che bello! E' suo figlio?")Io (realizzando che ormai mi appioppano più figli che a Maradona): "No...o, meglio, se lo è, non conosco sua madre." E spiego chi fosse lui, chi fossi io, cosa fosse l'istituto, chi fossero loro, chi fossero un pò tutti.  Lei (ammiccando): "Aaaah, 'u capivu..." (altra ammiccata) Io: "..."Lei: "Seee, l'istituto..." (altra ammiccata)Io: "..."Lei: "Ma chi ffa ca ogni iuorna?" ("Ma che fa qua ogni giorno?") Spiego in due parole, concludendo con un... Io: "...però più che altro gli piace muoversi, correre negli spazi aperti...è pur sempre un bambino"Lei: (ammiccando) "Eeeeh, gli spaZZZi apeitti...'u picciriddu...." (altra ammiccata)Io: "..." Grazie al cielo era arrivato il nostro turno, non so come sarebbe andata a finire sennò. Anche perchè non ammiccava con fare seducente (e ci mancherebbe pure!), quanto con fare complice, come a dire "Ah, io lo so come vanno queste cose, eh eh" ...non chiedetemi quali siano "queste cose" e "come vanno", perchè devo ancora capirlo.  Volta successiva. Accompagnato da una collega, arriviamo all'ospedale. Lì una guardia giurata ci ferma. Guardia: "Mi spiace, non si può entrare"Io: "Uh? Di solito entriamo sempre."Guardia (con sguardo sospettoso): "Eh, non si può" La prospettiva di farmi un chilometro a piedi non è che mi piacesse tanto, così mi gioco la carta "Il bimbo ha questo, questo e quell'altro e deve fare le analisi" ...ossia la verità. La guardia guarda bene dentro l'auto, vede il pupo, vede la collega, riguarda meglio il pupo e se ne esce con la frase del secolo. Guardia: "D'accordo, accompagni sua moglie e suo figlio al reparto ma poi esca e parcheggi fuori." Sbandando a destra e manca per tutto il tragitto, tanto ridevo, obbedisco agli ordini. Lascio pargolo e signora e di chilometri me ne faccio due solo per parcheggiare. Finita qua? Macchè... [continua] [vi ricordo del post n°67... spero che anche il visitatore occasionale gli dia un'occhiata e dica la sua, ci tengo parecchio]