PerlaRara

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    Ely ed io stavamo rincasando dopo aver passato una bella serata a  teatro   avedere "Lo Schiaccianoci", di Tchaikovsky.Eravamo due ragazzine quando i nostri genitorici avevano fatto assistere al primo ballettodella nostra vita, suscitando in noi un tale entusiasmo che, da allora, ci eravamo appassionate alla danza classica. Ely ed ioeravamo amiche da una vita, da quando la suafamiglia era venuta ad abitare nella villettaaccanto alla nostra. Entrambe figlie uniche,non ci era sembrato vero di aver trovato unacompagna di giochi, al punto che avevamo cominciatoa frequentare l'una la casa dell'altra anche permangiare e dormire. Sembravamo due sorella conquattro genitori. 
   Tuttavia quella sera, rientrando in casa, eravamopiuttosto nervose e di una cosa ero certa: non dovevopermettere che il buco nero che minacciava la miaamicizia con Ely si allargasse inghiottendola. Ecosì decisi di prendere di petto la situazione parlandone apertamente con lei. Le dissi di comeera evidente il fatto che i  ragazzi con i quali stavamouscendo non si sopportassero e di quanto fosse inutile, se non addirittura dannoso, continuare ad insistere perfarli stare insieme. 
       Ely con gli occhi lucidi, mi disse che era statamalissimo ma che non aveva saputo affrontare l'argomento, per paura di ferirmi o rischiare dimettere in pericolo la nostra amicizia. 
       Ci abbracciammo commosse e poi restammo a parlareper tutta la sera, concludendo che oramai eravamocresciute, e che se i nostri sogni di ragazze non sisarebbero avverati alla lettera, stava a noi tirarefuori il meglio dal nostro rapporto.