Navi da guerra

Bruciano clochard per gioco!


RIMINI - La posizione di quattro giovani riminesi poco più che diciottenni, incensurati e di buona famiglia è al vaglio degli inquirenti che stanno indagando sul tentativo di omicidio di Andrea Severi, 44 anni, il clochard tarantino che fu dato alle fiamme mentre dormiva su una panchina a Rimini lo scorso 10 novembre e che fu ridotto in fin di vita, per poi cominciare una lenta guarigione. Li ha individuati la squadra mobile della questura di Rimini, nell'eventualità di un fermo di polizia giudiziaria per tentativo di omicidio. Severi, che ha riportato ustioni di secondo e terzo grado sul cinquanta per cento del corpo, è ancora ricoverato al centro grandi ustionati di Padova. I quattro giovani avrebbero ammesso le loro responsabilità, dichiarando di aver compiuto il gesto per divertimento. Secondo le indagini i quattro avrebbero anche scherzato tra di loro, al telefono, mentre leggevano i giornali che riportavano la notizia del gesto. Non ci sarebbero attriti particolari con il senzatetto dato alle fiamme, e per gli investigatori è quindi da escludere la matrice politica del gesto. I giovani, peraltro, avevano già preso di mira in passato Andrea Severi, lanciandogli addosso alcuni petardi. Penso che a questi bravi ragazzi che per gioco si divertono a bruciare le persone non serva alcuna pena detentiva, se mai finiranno in galera per il gesto che hanno fatto. Con la giustizia italiana non è infatti certo che diventino ospiti della casa circondariale…. L’unica pena civile per fargli capire la gravita del loro comportamento sarebbe a mio giudizio recuperare un’antica tradizione medievale in uso anche nelle città italiane. Questo piccolo rito espiativo prevede di legare l’imputato ad un palo, prendere una frasca di legno odoroso e resinoso, dargli fuoco e farla passare due o tre volte sulla sua faccina ben curata. Dopo questo piccolo trattamento estetico i nostri bravi ragazzi sarebbero liberi di riprendere la loro normale esistenza di sempre, ricordandosi, ogni volta che si guarderanno allo specchio, di quello che hanno fatto….. capirebbero sulla loro pelle che nella società di oggi, dove quello che conta è solo l’apparire, che bruciare una persona equivale ad ucciderla lentamente e spietatamente. Viva l’Italia!