Navi da guerra

Terremoto dell'Aquila: era stato previsto?


ROMA - Lo sciame sismico che dal 16 gennaio scorso interessava l'area dell'Aquilano aveva allertato un mese fa alcuni "banditori" che lo scorso marzo erano andati in giro per la città con il megafono invitando la popolazione a uscire di casa, in vista di un imminente terremoto distruttivo. Le forze dell'ordine indagarono per denunciare i responsabili per procurato allarme. L'episodio, si ipotizzò, poteva essere legato a una interpretazione di una ricerca scientifica condotta dal 2003 dal tecnico di ricerca aquilano Gioacchino Giuliani: la possibilità di prevedere, dalle 6 alle 24 ore prima, un evento sismico calcolandone epicentro, intensità e ipocentro, grazie a una rete di rivelatori di concentrazione di gas radon. Giuliani, dopo quanto accaduto, è stato costretto a oscurare i dati consultabili da tutti sul suo sito. Molte le reazioni degli esperti che contestavano l'efficacia di questa previsione. In realtà lo scorso giugno era stata annunciata la nascita, nel tunnel sotterraneo di una scuola dell'Aquila, della prima sala sismica al mondo per la previsione di terremoti, con un anticipo tra le 6 e le 24 ore in un'area grande quanto l'Abruzzo, sulla base, proprio, del sistema brevettato da Gioacchino Giuliani, che nel 2005 illustrò la sua rete di monitoraggio in un seminario ai Laboratori nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). In tutto cinque stazioni sismiche attrezzate, una presso una scuola dell'Aquila, le altre nelle frazioni di Coppito, a Sergi, nel Comune di Fagnano e a Pineto (Teramo). L'Infn avverte oggi che il tecnico ideatore del sistema non fa parte dell'Istituto, ma dell'Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica).