Navi da guerra

Cintura Nera

Mercoledì sera sono diventato cintura nera di Karate.

Cintura nera……….. detto da chi non pratica il karate è un qualcosa di importante, di significativo, di cui vantarsi…

Anch’io quando ho iniziato pensavo che le cinture nere fossero uomini dotati di una tecnica superiore ed in grado di “spaccare il mondo” a proprio piacimento.

Quando nel settembre del 2004 sono entrato per la prima volta nel dojo da cintura bianca pensavo che la cintura nera fosse un fine, un punto di arrivo.

Ora dopo quattro anni e mezzo di botte prese (e anche date) ma soprattutto di dedizione ho capito che la cintura nera non è un fine ma un mezzo, non è un punto di arrivo ma un punto di partenza.

La pratica del karatedo mi ha aiutato non solo dal punto di vista fisico ma soprattutto dal punto di vista psicologico.

Applicando la logica del combattimento nella vita di ogni giorno, lavoro compreso, ho acquisito sicurezza interiore e soprattutto ho imparato a contenere la mia foga e la mia irruenza.

Ho capito infatti che se sei attaccato è inutile cercare di reagire subito, in maniera disordinata ed affannosa, tentando di fermare i colpi del nemico, ma diventa necessario deviare gli attacchi, far esaurire la spinta offensiva dell’avversario per poi attaccarlo in maniera spietata, decisa e violenta nel momento in cui è più vulnerabile.

Ho imparato che è preferibile avere di fronte un nemico manifesto, anche se odioso e rivoltante, piuttosto che un finto amico, pronto ad accoltellarti alle spalle quando meno te lo aspetti.

Ho imparato a non fidarmi dei colleghi di lavoro e della quasi totalità del genere umano, eccezion fatta per una ristretta cerchia di amici.

Non ho ancora imparato ad essere “cattivo” e spietato con chi tenta continuamente di “fregarmi”, però poco per volta riuscirò a fare anche questo….

Insomma, da mercoledì la cintura è nera ma le cose da imparare e da capire nel karate come nella vita sono ancora davvero tante………..