Shop Of Wonders

NoN FerMarSi...


 Così ricordo. Honorè a malapena riusciva a pelare le patate per il pranzo della padrona con le sue mani deformi, ma quando suonava il tamburo era istancabile e se si trattava di ballare, nessuno alzava le ginocchia più in alto, nè scuoteva la testa con più forza, nè dimenava il culo con maggior soddisfazione. Quando non sapevo ancora camminare, mi faceva danzare da seduta, e non appena fui in grado di reggermi sulle gambe, mi invitava a perdermi nella musica come in un sogno. "Balla, balla, Zaritè, perchè lo schiavo che balla è libero...finchè balla" mi diceva.E io ho sempre ballato.[Tratto da "L'isola sotto il mare" di Isabel Allende]