Su il sipario

E dopo la pausa...siamo arrivati al capitolo 7


Ciao a tutti
, dopo la pausa rieccomi qui a proseguire un racconto che prometto di finire nel giro di due o tre post al massimo!!!!
Apro una parentesi questa volta raccontando cosa accadde nei due anni e mezzo citati nel post n°20... era giusto tenere separate le due cose e dedicare due capitoli differenti anche se il periodo è lo stesso!!!!
Durante i due anni e mezzo che ho sintetizzato nel post precedente, dovetti affrontare la seconda operazione della mia vita…l’asportazione di una ciste
posizionata in uno dei punti più critici del corpo…….l’osso sacro
!!!!!! Mi venne diagnosticata grazie ad un ascesso molto fastidioso..fidatevi…
e fui messa al corrente delle due opzioni per l’operazione… opzione A) chiudere la ferita
mediante una nuova tecnica operatoria che avrebbe lasciato una cicatrice visibile a forma di Z (o di N a seconda dell’angolazione) ma con qualche punto e un paio di giorni di degenza sarei tornata a posto e...opzione B) avrebbero effettuato un taglio a forma di rombo, avrebbero asportato quello che c’era da asportare e poi avrebbero lasciato la ferita aperta, ma in quel caso la degenza sarebbe andata da un minimo di 3 mesi ad un massimo di 6 mesi (nella migliore delle ipotesi) accompagnata per tutto quel tempo da medicazioni giornaliere abbastanza dolorose
!!!!!!Beh la scelta a quel punto era ovvia no? Perché dover soffrire per sei mesi se si poteva risolvere il tutto nel giro di una settimana????Peccato che la scelta non spettava a me purtoppo…
loro mi avevano messo davanti a quello che poteva succedere ma la decisione l’avrebbe presa il chirurgo in sala operatoria, dopo aver visto se la mia pelle era abbastanza elastica da prestarsi bene per la nuova tecnica operatoria…
Devo ammettere che questa volta nella sfiga mi è andata bene visto che sono riusciti a ricucirmi il tutto ed ora posso vantare una bellissima cicatrice sul mio sederozzo
!!!!! Anche il rapporto d’amicizia che stavo ricucendo, in questo periodo si è rafforzato moltissimo…siamo tornate a condividere un sacco di cose e si può dire che siamo diventate nuovamente come sorelle…
Purtroppo il motivo di questo riavvicinamento così forte si accompagna ad un dolore grandissimo…il dolore più grande che abbiamo, entrambe, dovuto sopportare fino ad allora!!!Il padre della mia amica..colui che devo ringraziare per avermi affiancato al teatro..ci lasciò in un giorno d’estate dopo aver lottato contro un male che ti riduce a vivere una vita che non vorresti…che ti rende irriconoscibile agli occhi di tutti…un male che vince ancora troppo spesso…
Il nostro dolore ovviamente fu diverso, non posso sapere cosa si prova a perdere un genitore perché li ho entrambi però ho imparato cosa vuol dire perdere una persona a cui volevo (e voglio ancora) un gran bene
…una persona che ho ammirato in ogni ambito della sua vita...una persona che metteva amore e passione in ogni cosa che faceva..una persona che ha lasciato un segno qui dalle nostre parti…e che nessuno dimenticherà mai!!!!
Fu difficile per tutti recitare quell’anno, ma lui avrebbe voluto così e sono sicura che ci accompagnò dandoci la forza di proseguire quella stagione estiva….Fu veramente grazie a lui che io e sua figlia riacquistammo un rapporto ancora più forte di prima, ed è strano quanto viene più semplice dimostrare il bene che vuoi ad una persona nel momento più difficile.. La vita continua dicono…e il tempo aggiusta le cose, ma io credo che più che aggiustarle il tempo ti fa rassegnare e alla fine ti abitui al dolore che porterai dentro per sempre!!!!Andammo avanti insieme, aiutandoci quando ne avevamo bisogno
… Lei si prese l’impegno di portare avanti la compagnia dialettale come suo padre aveva fatto per 28 anni ed io le restai accanto dandole una mano per tutto quello che potevo… Ancora oggi però girando su quel palcoscenico, si sente la presenza di questo grande uomo che ha insegnato a tutti noi ad amare il nostro dialetto, a divertirci e a far divertire!!!