La vita

Bibbiano.


In questo paese Sacco e Vanzetti non sarebbero stati giustiziati,sarebbero stati linciati prima del processo.Quello che ho capito leggendo qua e là è che dei bambinidi Bibbiano non gliene frega un cazzo a nessuno,potevano essere i netturbini di Ostia o i senzatetto di Vicenza,non cambia nulla nel grande show collettivoche si vive su questi schermi.Appena qualcuno cerca di fare chiarezza in un sensoo nell’altro (ma in teoria la chiarezza dovrebbe arrivaredai processi ...in cui si valutano le “prove”, che ormai in questo paese sono virgolettate per anni) subito viene inserito nella casella di quelli che stanno di qua o di quelli che stanno di là. Il fatto che Di Battista abbia già annunciato che sta preparando un libro sulla vicenda (adesso? Perché non dopo il processo? Ha bisogno di soldi?) mi fa propendere per una verità stabilita a priori, ma questo è il meno. In un paese in cui persino una cura diventa schieramento politico non c’è da aspettarsi molto di più che la solita farsa tra guelfi e ghibellini. Il fatto che le menti illuminate della sinistra facciano battute sulla vicenda credo dimostri che non gliene frega granché di quei bambini e di quelle famiglie (parlo di quelle veramente danneggiate, ovviamente, non di quelle che si stanno attaccando al carro dell’indignazione) per arrivare a scherzarci su. Vi faccio solo una domanda, se il sindaco fosse stato del m5s, forse che il PD non ne avrebbe fatto una questione “politica”, anche se non c’entra nulla coi bambini e con i terapeuti? Non raccontiamoci balle. Le menti illuminate della destra hanno spento la luce e preparano il sapone per la corda. Non parliamo dei coglioni dall’una e dall’altra parte, perché in questo paese di Pinocchio, tertium non datur. Se è vero che il m5s è salito sul carro della destra, tanto per cambiare, addirittura lavandosi le mani dei soldi che ha dato alla Onlus incriminata, e dicendo “Avete fatto i cattivi e vi ritiriamo il finanziamento”. Che sarebbe come se il sindaco del paese dicesse “Siete stati cattivi e non vi do più i locali per lavorare”. Pari e patta. Chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati col trattore va molto di moda nella politica contemporanea dello spot. C’è qualcosa che sfugge. Qua non si tratta di minimizzare, ma nemmeno di drammatizzare, si tratta di un tema complesso e delicato, di cui nulla bisognerebbe dire se non si è sicuri, non per calcolo di partito o di schieramento, ma semplicemente per il rispetto che sarebbe dovuto alle famiglie oneste, ma anche ai terapeuti onesti, di cui ovviamente non frega un cazzo né da una sponda né dall’altra del fiume di nulla di cui è composto il pensiero contemporaneo. Un tema complesso e delicato finito sotto il rutto compressore del social post prandiale. Natalino Balasso