La vita

Va pensiero.


VA PENSIEROQuella che stiamo vivendo non è solo una parentesi,ma una cesura epocale. Chi pensa che tra qualche mesesi potrà tornare allo status quo ante sta facendo fintadi non capire o ha semplicemente bisogno ancoradi qualche giorno per elaborare quanto sta accadendo.Tutti continuiamo a vivere e a respirare, ad avere vogliadi combattere, perché non è il momento di arrendersi.Così i musicisti riprendo a suonare insieme sulle piattaforme,i letterati a scambiarsi poesie e consigli, i cinefili a recuperareil tempo perduto. Ma la verità è che facciamo faticaa concentrarci su qualcosa che non sia il cambiamento in atto.Non è il caso. Il nostro istinto ancestrale ci invita a stare all’erta,come tutti gli animali quando il pericolo è in agguato.Ma allora cosa fare? Riesce facile lasciar viaggiare l’immaginazione,pensando a quel che cambierà e a quello che ognunodi noi potrà fare per contribuire a determinarel’esito di questa fase storica. Siamo tutti isolati,ma mai come in questo momento ci rendiamoconto dell’importanza di condividere un progettocollettivo per il futuro.In realtà eravamo isolati anche prima che si manifestassequesta epidemia, ognuno concentrato su stesso, a testa bassa.Questi giorni di estrema sofferenza per le vittime e per tuttoil dolore che stiamo respirando, ci rendono consapevolidel comune destino dell’umanità. Ignorare i segnalidi allarme lanciati dagli scienziati si è dimostrato esserepoco lungimirante. Nell’ottobre 2019 si è svolta a New Yorkuna simulazione scientifica nell’ambito di “Event 201”,organizzato dal “Johns Hopkins Center for Health Security”in collaborazione con il “World Economic Forum”e la “Fondazione Bill & Melissa Gates”. La conclusionedi questo esperimento è stata che il mondo non sarebbestato pronto ad affrontare una pandemia. I complottistihanno immediatamente gridato allo scandalo,pensando che questi scienziati fossero degli stregonial soldo di chissà quale potere forte. In realtà la scienzaha la capacità di prevedere alcuni fenomeni,ma gli interessi economici finiscono puntualmenteper prevalere quando la politica deve effettuare delle scelte.Stiamo verificando che neanche i morti in casa riesconoa farci aprire gli occhi.Ecco, riesco ad arrivare al punto diche questa tragedia possa servirci da lezione, per la prossima voltain cui la scienza porterà alla nostra attenzione una simulazionedi scenari futuri. In realtà la scienza già da tempo ci segnalaun rischio che potrebbe portarci dritti all’estinzione,ovvero quello del cambiamento climatico.Tutte le simulazioni portano a conclusioni che descrivonoscenari apocalittici, chi più, chi meno. Ma i governi negano,come hanno fatto nei confronti di questa pandemia,fino all’ultimo giorno utile, avvalendosi anche di autorevolie prezzolate voci pronte a correre in loro soccorso.Sono convinto che da questa esperienza non potremouscire tornando alla dimensione precedente ed in estremasintesi vedo all’orizzonte due scenari ipotetici:1) un salto indietro di più di settant’anni,con un quadro economico paragonabile a quello del secondodopoguerra, cosa che ci porterà a lavorare per decenniprima di tornare ad una condizione di benessereparagonabile a quella precedente;2) un salto in avanti di 30 anni, con la costituzionedegli Stati Uniti d’Europa e l’anticipazione dell’agenda2050 al 2022. Sogno non irrealizzabile, ma che prevedein principio un processo di redistribuzionedella ricchezza inedito nella storia.In questo momento è facile avere la tentazione di cedereal catastrofismo, ma mai come adesso è importantepensare a come agire appena il campo tornerà praticabile.Organizzando una risposta articolata ed ampiamente condivisa.Anche se i leghisti hanno indebitamente provato ad appropriarsidi quella che per me resta la più bella aria di Giuseppe Verdi,penso che il nostro popolo in questo momento dovrebbe accantonarel’idea di esser pronto alla morte, per farsi ispirare dalla potenzalirica del Va pensiero.fonte: web