La vita

Buon Natale.


Papa Francesco si è affacciato su piazza San Pietro per il messaggio di Natale Urbi et Orbi. Come ieri sera, durante la messa della vigilia, il Pontefice è tornato sul tema della guerra. "Il nostro sguardo si riempia dei volti dei fratelli e delle sorelle ucraini, che vivono questo Natale al buio, al freddo o lontano dalle proprie case, a causa della distruzione causata da dieci mesi di guerra. Il Signore ci renda pronti a gesti concreti di solidarietà per aiutare quanti stanno soffrendo, e illumini le menti di chi ha il potere di far tacere le armi e porre fine subitoa questa guerra insensata! Purtroppo, si preferisceascoltare altre ragioni, dettate dalle logiche del mondo. Ma la voce del Bambino, chi l'ascolta?".Ma non c'è solo la guerra in Ucraina, ha aggiunto Francesco, perché "il nostro tempo sta vivendo una grave carestia di pace anche in altre regioni, in altri teatri di questa terza guerra mondiale". Il Papa ha rivolto il suo sguardo anche al Medio Oriente, chiedendo la ripresa del dialogo fra israeliani e palestinesi e la riconciliazione per l'Iran."Il Cibo non sia arma di guerra" In un giorno che per molte case in Occidente è segnato dall'abbondanza e dalle tavole imbandite, il Papa ha chiesto di non usare il cibo come arma di guerra. "Pensiamo alle persone che patiscono la fame, soprattutto bambini, mentre ogni giorno grandi quantità di alimenti vengono sprecate e si spendono risorse per le armi. La guerra in Ucraina ha ulteriormente aggravato la situazione, lasciando intere popolazioni a rischio di carestia, specialmente in Afghanistan e nei Paesi del Corno d'Africa. Ogni guerra, lo sappiamo, provoca fame e sfrutta il cibo stesso come arma, impedendone la distribuzione a popolazioni già sofferenti. In questo giorno, imparando dal Principe della pace, impegniamoci tutti, per primi quanti hanno responsabilità politiche, perché il cibo sia solo strumento di pace. Mentre gustiamo la gioia di ritrovarci con i nostri cari, pensiamo alle famiglie che sono più ferite dalla vita, e a quelle che, in questo tempo di crisi economica, fanno fatica a causa della disoccupazione e mancano del necessario per vivere".