Creato da Luca.Lucci il 09/06/2010
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« Carlo III di Borbone2011 = 150 D'UNITA DI FALSITA' »

Ferdinando I delle Due Sicilie

Post n°2 pubblicato il 09 Giugno 2010 da Luca.Lucci

Ferdinando I di Borbone (Ferdinando Antonio Pasquale Giovanni Nepomuceno Serafino Gennaro Benedetto; Napoli, 12 gennaio 1751Napoli, 4 gennaio 1825) fu re di Napoli (dal 1759 al 1799), (dal 1799 al 1806) e dal (1815 al 1816) con il nome di Ferdinando IV di Napoli, nonché re di Sicilia (dal 1759 al 1816) con il nome di Ferdinando III di Sicilia. Dopo questa data, con il Congresso di Vienna e con l'unificazione delle due monarchie nel Regno delle Due Sicilie, fu sovrano di tale regno (dal 1816 al 1825) con il nome di Ferdinando I delle Due Sicilie. Dopo Carlo III, Ferdinando è il secondo sovrano partenopeo della casata dei Borbone di Napoli. Il suo regno (durato quasi sessantasei anni) è uno dei più lunghi della storia. È passato alla storia con i nomignoli di Re Lazzarone e di Re Nasone, affibbiatigli dai lazzari napoletani che, in giovane età, abitualmente frequentava.

 

Ferdinando di Borbone naque nel Palazzo Reale di Napoli il 12 gennaio 1751 da Carlo III di Spagna, re di Napoli e di Sicilia, e da Maria Amalia di Sassonia. La sua nascita non fu considerata un grande evento poiché era il figlio terzogenito della coppia reale. Prima di lui, oltre a cinque principessine (quattro delle quali morte in tenera età) erano nati Filippo di Borbone-Spagna, Erede al trono napoletano, e Carlo Antonio, poi Carlo IV di Spagna rispettivamente nel 1747 e nel 1748. Per lui si doveva prospettare un futuro da religioso, infatti Maria Amalia lo voleva cardinale e forse anche erede del trono papale. La sua educazione fu affidata al principe di San Nicandro. La figura del suo precettore influì molto sul carattere del Principino. Infatti il San Nicandro era un uomo rozzo, dai caratteri plebei e Ferdinando, sia nella giovinezza che in età avanzata, dimostrò sempre un'indole popolaresca.Ferdinando era solito frequentare i lazzari e gli scugnizzi di Napoli. A causa di queste caratteristiche si guadagnò l'appellativo di Re Lazzarone. Inoltre si trovava a suo agio nel ruolo di pescatore e venditore di pesce al mercato.

Già in giovane età, il padre Carlo III di Borbone voleva legare Ferdinando IV al sangue asburgico, sottoscrivendo addirittura tre contratti di fidanzamento con il favore positivo dell' Imperatrice Maria Teresa d'Austria. Infatti la prima trattativa nuziale per Ferdinando fu con la primogenita dell'Imperatrice d'Austria,l'Arciduchessa Maria Giovanna d'Asburgo-Lorena, che poi morì per il vaiolo.La seconda trattativa coinvolse l'Arciduchessa Maria Giuseppina d'Asburgo-Lorena,morta anch'essa di vaiolo. Molte di queste azioni si svolsero alle spalle del diretto interessato Ferdinando. Nel 1768 fu firmato il terzo e ultimo contratto nuziale con l'Arciduchessa Maria Carolina. L'incontro tra Ferdinando IV e Maria Carolina fu alla Portella.

Nel 1768 sposò Maria Carolina d'Asburgo-Lorena. Il contratto matrimoniale prevedeva l'entrata della regina nel Consiglio di Stato, alla nascita del primogenito maschio. Essa, grazie alle sue capacità politiche e alla sua formazione, aiutò Ferdinando, spesso sostituì, nelle scelte di governo; prime conseguenze furono il licenziamento del Tanucci (1777) e l'appoggio al ministro John Acton, che aveva prestato opera nel Granducato di Toscana.Nell'anno seguente ebbe l'opportunità di conoscere i suoi cognati, Giuseppe II del Sacro Romano Impero, imperatore d'Austria e Leopoldo II d'Asburgo-Lorena, allora Granduca di Toscana. Spesso Ferdinando, per la sua ignoranza, rimaneva a lungo in silenzio. Tuttavia almeno una volta cercò di dare una lezione di buon senso al cognato Leopoldo, giungendo ad interromperlo mentre parlava. Questo il dialogo tra i due: «Dottore mio, sai dirmi quanti napoletani dimorano nei tuoi Stati?» chiese Ferdinando. «Che c'entra?» - «C'entra, c'entra, dottò! Quanti ce ne sono?» - «Nemmeno uno, che io sappia» - «Invece di toscani, nella mio reame, se ne contano a migliaia. E allora sient'a mme, Leopò: ti pare che si sarebbero trasferiti nei miei stati, se gli avessero bene insegnato a guadagnarsi il pane nella loro patria? Dottore bello, i fatti sono questi e non puoi negarli. Firenze, io l'ho vista: ‘nu bellu tavuto, ‘na bella cascia ‘e muorte! E dimme ‘e no! Tu dici: e Lorenzo detto il Magnifico? E il poeta Poliziano, carnevale e calendimaggio, e Boccaccia amante di dame belle, persino napoletane, dove li metti? Io ti rispondo: sissignore! Però robba ‘e ‘na vota, robba antica. Che ti sono serviti tutti i libri che hai letto, tutta la scienza che hai accumulato? Tu leggi molto, i tuoi popoli ti imitano, eppure non riescono a liberarsi della cappa triste e lugubre che grava sulla capitale, sulle città del tuo regno. Per quanto mi concerne, io sono ignorante, non ho cose di cui parlare, e ciò malgrado i miei popoli sono così allegri. Credimi: non resisterei qui neppure quindici giorni, se Napoli somigliasse alla tua bella e colta Firenze!».[senza fonte]

Ferdinando IV a vent'anni

Come si era già detto, la regina di Napoli Maria Carolina, influì molto sulle scelte di governo fatte da suo marito, soprattutto dopo l'entrata nel Consiglio di Stato. La più grossa conseguenza di questa influenza fu il licenziamento dell'ormai anziano primo ministro Bernardo Tanucci chiamando a questo titolo il generale John Acton a cui Maria Carolina dava molta confidenza e fiducia. Egli era legato alle Due Sicilie perché voleva dotare il Regno di una potente flotta per avviare delle campagne espansionistiche. Il tenente generale Acton, fu posto a capo del Ministero del Commercio e Marina nel 1779 e, da uomo esperto di cose militari e di mare e conoscitore degli uomini e dei tempi, fu l’organizzatore sapiente della nuova Marina ed inaugurò il secondo periodo di forte crescita della Real Marina del Regno delle Due Sicilie.

In primo luogo, riordinò su solo due Squadre la flotta: dei Vascelli e degli Sciabecchi. Acquistò vascelli e fregate,ma predispose anche un vasto programma di nuove costruzioni, ampliò il Collegio di Marina, inviò alcuni giovani guardiamarina con altri ufficiali a prestare temporaneo servizio su navi delle maggiori Marine militari europee. Fondò il famoso Cantiere navale di Castellammare di Stabia, istituì il Corpo di Fanteria di Marina, denominato Reggimento Real Marina.

Nel 1788 la Marina contava 39 navi armate di 962 cannoni così ripartite: 4 vascelli di fila, di cui 3 da 74 cannoni e uno da 60; 8 fregate, di 6 da 40 cannoni e 2 da 35; un'orca da 36 cannoni; 6 corvette, di cui 4 da 20 cannoni e 2 da 12; 6 sciabecchi, di cui 2 da 24 cannoni e 4 da 20; 4 brigantini da 12 cannoni; 10 galeotte da 3 cannoni.

Sempre nello stesso anno 1788 l'organico contava 2128 fanti di marina, 470 cannonieri, 270 marinai di posto fisso, 4 capitani di vascello, 10 capitani di fregata, un gran numero di ufficiali di grado inferiore.

Nel 1777 nacque il secondo figlio, Francesco, futuro erede al Palazzo reale di Napoli.

Le mire espansionistiche della Francia preoccuparono fortemente Ferdinando IV e come prima misura nel 1786 chiamò a Napoli un geografo di chiara fama, il padovano Giovanni Antonio Rizzi Zannoni, al quale commissionare la redazione di mappe aggiornate del Regno di Napoli, sulle quali studiare i punti critici e le possibili armi di difesa della nazione.

Negli anni successivi alla Rivoluzione francese, per rendersi conto in prima persona del confine di Stato e della sua eventuale difesa, lo stesso sovrano coordinò gli alti generali, tra cui John Acton che lo seguì, un viaggio iniziato nel 1796, durante il quale iniziò a stilare un taccuino, il diario segreto, continuato per tutta la vita, con la cronaca, gli spostamenti, gli incontri e la quotidianità.

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