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Gia' sapevo tutto


Ho letto da qualche parte che bisogna stare attenti a quel che si dice perche' potremmo diventare profeti della nostra vita.Io gia' sapevo tutto. Io gia' avevo visto a cosa si sarebbe arrivati. Premonizione? Sesto senso? Non saprei. Sta di fatto che pur sapendo (o immaginando o sentendo bhe mettiamola come vogliamo) non ho fatto nulla per cambiare, anzi sono andata incotro a quel destino amaro che mi attendeva. Amore per il rischio forse? Come sempre ci sono domande che risposte vere e proprio non ne hanno e probabilmente e' anche un bene. La leggenda narra di un uccello che canta una sola volta nella vita, più soavemente di ogni altra creatura al mondo. Da quando lascia il nido, cerca e cerca un grande rovo e non riposa finché non lo abbia trovato. Poi, cantando tra i rami crudi, si precipita sulla spina più lunga e affilata. E, mentre muore con la spina nel petto, vince il tormento superando nel canto l'allodola e l'usignuolo. Una melodia suprema il cui scotto è la vita. Ma il mondo intero tace per ascoltare, e Dio, in Paradiso, sorride.Al meglio si perviene soltanto con grande dolore... o così dice la leggenda.                                                              - Colleen McCullough                                 dal libro "Uccelli di rovo" di Colleen McCullough L'uccello con la spina nel petto, segue una legge immutabile; è spinto da non sa che cosa a trafiggersi, e muore cantando. Nell'attimo stesso in cui la spina lo penetra, non ha consapevolezza della morte imminente; si limita a cantare e a cantare, finché non rimane più vita per emettere una sola altra nota. Ma noi, quando affondiamo le spine nel nostro petto, sappiamo. Comprendiamo. E lo facciamo ugualmente. Lo facciamo ugualmente.                                                         - Colleen McCullough                                 dal libro "Uccelli di rovo" di Colleen McCullough