IL DUBBIO

Facciamo un contratto con i figli?


Inauguro il primo articolo del blog con una notizia curiosa che ho letto casualmente sul settimanale Io Donna del Corriere della Sera. Ecco adesso tutti mi diranno ma come si fa a leggere a 45 anni suonati un settimanale tipicamente femminile!! Invece lo trovo molto ben fatto ed aiuta anche a cercare di capire l'universo femminile. Attenzione! Ho detto solo "cercare" di comprendere.In sostanza la proposta è di Fabio Di Tullio, docente di Psichology&Management, nel suo libro "Contratto con i figli". La provocazione è questa: "Lo studio è un lavoro e quindi va retribuito". L'importante è mettere nero su bianco le condizioni dal primo giorno di scuola, i risultati arriveranno. A detta dello scrittore quindi un documento scritto aiuta a guardarsi negli occhi con maggiore serenità separando i 2 piani, quello dei risultati e quello degli affetti: lo studio diventa meno ansiogeno e si eliminano i possibili ricatti psicologici. Hai preso ancora un votaccio? Niente scenate ma un debito da saldare. Non ho messo la tabella delle retribuzioni e delle penali per ovvi motivi di spazio. Secondo l'autore con questo metodo si educano i figli alla responsabilità della gestione dei soldi ed i genitori delle gratificazioni.Se volete la mia opinione, secondo me, il patto tra genitori e figli deve essere di tipo etico e cioè di convincerli del valore intrinseco dello studio e non mercificare il tutto.Volevo comunque avere l'opinione di qualche genitore come me.Un saluto ed un grazie a tutti quelli che vorranno intervenire.Vito