IL DUBBIO

LE DONNE NON VOGLIONO ESSERE COMANDATE DA DONNE?


 Per questo post provocazione ho preso spunto da un recente articolo di Lina Sotis sul Corriere della Sera. Si fa riferimento alla sconfitta della Segolène Royal alle presidenziali francesi nel ballottaggio con Sarkozy. Sembra che a non votarla siano state soprattutto le donne. Qual è stato il motivo? Sostanzialmente per questo: le donne notoriamente sono le più acerrime nemiche delle donne. La Segolène era troppo bella, troppo sicura, perfetta con i suoi 4 figli, la sua taglia snella e soprattutto le sue idee appassionate (lasciando da parte il discorso ideologico). Sembra soprattutto che alle donne non sia piaciuta la sua aggressività mentre aveva colpito molto la falsa calma studiata, dosata dell’avversario. Effettivamente avevo visto qualche pezzo del confronto tra i due su SKY TG24 e mi aveva colpito il fascino di questa donna pur nella sua apparente irruenza. Dice Lina Sotis che la Sègolene per conquistare la presidenza ha di fatto sfoderato tutte le sue armi femminili: la bellezza, la seduzione e la passione nel portare avanti  le sue idee; infatti (sempre secondo la Sotis, ma non sarei tanto d’accordo) le donne combattono più per la passione che per il potere.Le donne quindi preferirebbero, per rappresentarle, delle donne travestite da uomo (aggiungo io vedi la Tatcher, la Merkel, la Moratti e Condoleeza Rice) in quanto tutte poi si assoggettano alla logica del potere.Ultimamente ho sentito di un sondaggio realizzato da SWG da cui emerge che effettivamente le donne sembrano preferire un capo uomo: meno complicato, meno vittima di simpatie e più affidabile di una donna. Le donne capo, invece, sono viste come un “diavolo in gonnella”: dure, inflessibili, spesso false e pronte a pugnalare alle spalle.Cosa ne pensate soprattutto voi donne? Ma anche per noi uomini: avete mai avuto esperienze di capi donne? Quello che dico io è che sostanzialmente non bisognerebbe  mai generalizzare anche se non ho mai avuto un responsabile donna.Attendo le vostre opinioniUn salutoVito