IL DUBBIO

VISCO-SPECIALE: Troppe ambiguità e le istituzioni traballano


Con il passaggio al senato di ieri sera si è conclusa dal punto di vista parlamentare la vicenda in oggetto ma le macerie purtroppo sono ancora fumanti e ci vorrà molto tempo perché le istituzioni riacquistino la loro credibilità. In questo periodo di crisi della politica e della sua credibilità il comportamento tenuto in questi mesi dalla maggioranza, dall’opposizione e dal più alto vertice della Guardia di Finanza è stato assolutamente inadeguato ai ruoli ricoperti.Ricordo che tale vicenda ha inizio lo scorso anno con un carteggio tra l’allora comandante generale della GdF Speciale ed il viceministro dell’economia Visco (con delega alla finanza) in cui si evidenziavano pressioni per il trasferimento di alti ufficiali che avrebbero indagato in modo indebito sul caso Unipol-BNL. Dopo alterne vicende, polemiche dell’opposizione, pubblicazioni di lettere sui giornali, il governo aveva avuto poi la brillantissima idea di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte togliendo le deleghe della Finanza a Visco e proporre a Speciale un importante incarico alla Corte dei Conti. Ma vi chiederete: se il generale Speciale (come ha detto ieri sera Padoa Schioppa in un intervento insolitamente duro) non è stato leale ed ha avuto un comportamento inqualificabile gestendo la guardia di Finanza come un corpo separato dallo stato, per quale motivo lo devo quasi promuovere alla Corte dei Conti nello scarso anno che gli rimane alla pensione? Inoltre: se il comportamento di Visco è stato integerrimo, per quale motivo gli sono state tolte le deleghe?Anche lo spettacolo dato dall’opposizione ieri al senato è stato indegno di un paese civile con quella indecorosa rissa politica e gli ordini del giorno trabocchetto destinati alla caduta della fragile maggioranza del senato.Il ministro D’Alema l’altro giorno parlava della sfiducia dei cittadini nei confronti della politica attuale che sembra sia arrivata quasi al livello del ’92 dell’allora “mani pulite”. La crisi di credibilità verso la èlite di governo può spingere il paese verso una deriva dove le quote di sfiducia non possono che aumentare (oggi 7 italiani su 10 non si fidano della politica).Questo caso è stato emblematico sulla debolezza della coalizione di governo su una vicenda condotta in modo contraddittorio e confuso. Si può dire altrettanto del generale Speciale, le cui simpatie verso il centro-destra sono note, che ha taciuto per un anno sulle pressioni ricevute. Ma nemmeno l’opposizione si salva dal marasma come ho detto sopra cercando di utilizzare il caso strumentalmente per i suoi fini.Riporto testualmente una frase di D’Avanzo su Repubblica di oggi: “Il sistema politico - l'intero sistema politico, il centro-sinistra come il centro-destra - appare sordo e cieco dinanzi al pericolo, prigioniero di una litigiosità autoreferenziale, che non sembra mai incontrare il bene pubblico e l'interesse generale. Nessuno attore politico - se non qualche mosca bianca - sembra comprendere che la radicalità del conflitto ingaggiato non avrà un solo vincitore, ma tutti perdenti”. Io penso soprattutto che bisognerà recuperare il senso dello stato, cosa comune a noi italiani. Ma questa è un’altra storia …