IL DUBBIO

FEDE E RAGIONE: Sono compatibili tra loro?


Il titolo di questo post si riferisce alla famosa lezione tenuta da Benedetto XVI all’università di Ratisbona del settembre 2006 nell’anniversario della liberazione di Vienna dalle armate turche. Il passaggio che aveva fatto scalpore era quello che sembrava mettere in relazione la violenza della guerra santa con la predicazione di Maometto. In realtà era soltanto una citazione dell’imperatore bizantino Manuele II Paleologo, che nel 1391, dialogando con un intellettuale persiano, aveva espresso un pensiero chiaro: la violenza è sbagliata, non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio. Tanto era bastato perché l’islamismo ideologico e radicale, in numerosi paesi, gridasse allo scandalo e al sacrilegio, in qualche caso incitando alla violenza, fino all’uccisione di una suora in Somalia. Il tutto nel silenzio di molti ambienti occidentali e di gran parte del cosiddetto Islam moderato. Contro tutto questo Benedetto XVI ha trovato un alleato che forse non si aspettava: Andrè Glucksmann è un laico progressista di origine ebraica che nel suo ultimo libro “Dio salvi la Ragione” prende posizione in maniera netta in favore del Papa: piena apertura al dialogo tra tutte le culture, confronto, ma anche distinzione tra i contenuti dottrinali delle varie religioni ma soprattutto denuncia inequivocabile della violenza giustificata da una qualsiasi fede. Chi uccide in nome di Dio può essere sia chi crede in Dio sia chi non ci crede: quando Benedetto XV, durante la grande guerra, chiese il cessate il fuoco, si scontrò contro la “sacra unione” dei fratelli nemici, i vescovi cattolici tedeschi, francesi e belgi lo bocciarono: seconda esperienza: silenzio e impotenza del cristianesimo di fronte alla barbarie nazista. In passato due rinunce sono state la disgrazia dell’Europa: uccidere in nome di Dio e chiudere gli occhi.Oggigiorno è l’Islam a trovarsi nel rischio di cui sopra e cioè di una fede che ignora o evita la modesta ragione filosofica del confronto con se stessa. Le sue convinzioni più sincere sono deviate e confiscate da un culto della morte che è terrificante che non combacia con gli insegnamenti del profeta Maometto. E’ la situazione che ha trovato l’Europa in tantissime guerre anche civili: pretendere di combattere con il sostegno di Dio.Per questo, secondo me, fede e ragione, non solo sono compatibili, ma debbono viaggiare di pari passo anche perché come ha detto Giovanni Paolo II a proposito di Sant’Agostino: “Egli ascoltò la fede, ma non esaltò meno la ragione, dando a ciascuna il suo primato, o di tempo o di importanza. Disse a tutti il crede ut intelligas, ma ripetè anche intellige ut credas”. La ragione non può essere ridotta alla sola razionalità scientifica mentre la fede non può essere considerata solo come sentimento nella religione.Credo che si possa condividere tutto ciò anche a nome della lotta contro ogni tipo di integralismo di tutte le religioni nel mondo.Un saluto a tutti quelli che vorranno intervenire ...Vito