IL DUBBIO

ENRICO LETTA: Può essere un leader veramente "nuovo"?


Confesso che ho apprezzato molto che le prime parole che Enrico Letta ha pronunciato nel suo video su You Tube di candidatura per le primarie del Partito Democratico siano state dedicate alla libertà come valore fondamentale dell’uomo. Mi ha fatto piacere perché al valore della libertà era dedicato il mio post precedente e questa singolare coincidenza rende l’argomento ancora più appetibile. Secondo Letta tale parola è stata scippata dal centro-destra ed il nuovo partito se ne dovrà assolutamente riappropriare.http://www.youtube.com/watch?v=JV6AamJLy5AIn questo video l’aspirante leader si fa ritrarre in camicia botton down, senza cravatta, davanti ad un PC portatile che commenta le dichiarazioni di gente sul traghetto da dove partirà la sua campagna, soprattutto giovani, a cui dà delle risposte. Un atteggiamento che mi è sembrato molto diverso (molto americano se vogliamo fare qualche confronto con le attuali  primarie americane stile Obama - Hillary) dai soliti discorsi fumosi dei politici italiani appartenenti alla gerontocrazia. Chiarezza, trasparenza, decisione, competizione e partecipazione: sono queste le parole chiave che usa per far breccia nelle menti ma soprattutto nei cuori degli elettori.Mi ha molto colpito quel suo atteggiamento di togliersi di dosso sia i panni del tecnocrate, sia quelli del burocrate, ma soprattutto quelli del buonista alla Veltroni per intenderci. Quando risponde ad esempio a una donna che racconta l’esperienza della figlia precaria, una ragazza che ha dovuto rimandare il momento di diventare mamma: “Un paese che non fa figli è un paese che non vuole futuro”. Poi sulla competizione (differenziandosi nettamente così da Veltroni): “La nostra forza è proprio la voglia di protagonismo delle persone. C’è questa strana idea che la competizione crei disastri. Quando mai. La competizione spinge ognuno a dare il meglio di sé. E’ che in Italia siamo poco abituati a questo”.Insomma che dire, non voglio assolutamente dare nessun giudizio politico, saranno poi gli elettori del nuovo Partito Democratico a decidere, ma sia lo stile che il linguaggio mi sono sembrati lontani anni luce dai vecchi politici italiani. Niente conferenza stampa tradizionale, linguaggio colloquiale e senza tecnicismi, asciutto e senza enfasi idealiste e sognatrici.C’è anche da dire che il dibattito aperto con queste primarie può ridare slancio positivo al rapporto incrinato tra la classe politica ed il popolo italiano. Il problema è che questo sta avvenendo solo da parte di uno schieramento politico. L’altra parte, il centrodestra, purtroppo non si sogna nemmeno di riorganizzarsi, di fare primarie, congressi di partito: tutto quello che in una normale democrazia farebbe l’opposizione di governo. Quello che è incredibile è che Berlusconi avrebbe designato una sua ipotetica erede nella Michela “coscialungaconcalzeautoreggenti” Brambilla, la cui intelligenza politica, avendola ascoltata in qualche passaggio televisivo, mi sembra abbastanza inconsistente e sto usando un eufemismo. Ma credo che Berlusconi lo abbia fatto apposta per tarpare le ali a Fini e Casini e dimostrare a tutto il popolo del centro-destra che dopo di lui ci sarà il nulla: e cioè “Brambilla”.Un saluto a tutti ..Vito