IL DUBBIO

Ma che cosa è "VACANZA"?


Lo sostengono numerosi psicologi e studiosi di costume: nel modo di fare vancanze oggi qualche cosa pare non funzionare per il verso giusto. La sindrome da ferie sembra molto diffusa, si può manifestare anche in piena estate, costringendo a volte a precipitosi ritorni. Il sintomo del disturbo da vacanza è la delusione: "Tutto qui?" Accompagnato ad uno stato d'animo severo e giudicante, al quale non resiste nessuna bellezza naturale. Tutto diventa insopportabile: le spiagge accaldate, le montagne cupe, gli abitanti locali troppo chiusi oppure troppo espansivi. Ci chiediamo allora perché spendere tutti quei soldi per una situazione che non ci piace e si fa strada la sensazione di darsela a gambe per organizzare un ritorno protetto in una situazione collaudata da tempo. Questo lato del disturbo da vacanze ci mostra anche che noi tutti fondamentalmente siamo degli abitudinari e che sono proprio le nostre abitudini che ci danno quel senso di sicurezza e protezione. A volte siamo costretti a una serie di cambiamenti che in fondo non volevamo.Vacanza (da vacatio, assenza di quello che di solito ci occupa la vita quotidiana) è fare il contrario di ciò che dobbiamo fare sempre. Le ferie devono soprattutto riposarci e ricaricarci, non necessariamente fornirci nuove esperienze e incontri. Sono soprattutto le aspettative che si caricano sulla vacanza poi a deluderci se anche una piccola cosa è andata storta.E' sbagliato confondere la vacanza con la scoperta del mondo. Vacanza indica un vuoto non un pieno. E' l'otium dei latini, l'arresto dei traffici (negotium) e dei contatti. Non certo il loro intensificarsi!!Un saluto a tuttiVito