IL DUBBIO

Storia di Anne: La Sconosciuta della Senna


Questa è una storia che ho letto sul settimanale di Repubblica e che mi ha affascinato moltissimo forse anche perché non si sa dove finisca la realtà e dove cominci la finzione (ovvero il “feuilleton”).Siamo in un anno imprecisato tra il 1890 e il 1895, il corpo di una giovane donna annegata riposa tra pezzi di ghiaccio all’obitorio vicino a Notre-Dame. Bisogna identificarla, così i funzionari la tengono esposta. E’ bella e, diversamente da tutti gli annegati, sorride come Monna Lisa. Folle si accalcano per rimirarla, ma i giorni passano e la sconosciuta rimane tale. Qualcuno ha l’idea (rivelatasi poi geniale) di difenderla dagli artigli del tempo con un calco che possa moltiplicare quel sorriso e spargerlo per l’Europa. Il volto enigmatico della bella sconosciuta attraversa gli anni e i paesi, diventando familiare per tanti francesi e tedeschi che ne ospitano in casa riproduzioni più o meno fedeli. A questo punto numerosi scrittori e poeti cominciano ad essere attratti da quel volto e le dedicano libri (Richard Le Gallienne – 1898 – L’adoratore dell’immagine), poesie (Rainer Maria Rilke – Quaderni di Malte Laurids Brigge), opere teatrali, romanzi, film.Ma chi era la Sconosciuta della Senna? C’è stato anche chi ha affrontato l’enigma con metodo investigativo, senza grandi risultati. C’è stato qualche esercizio di deduzione: “I suoi capelli sono quelli di una contadina, una commessa o una vagabonda. Il suo è uno di quei visi che si vedono alla cassa in un negozio male illuminato o tra le bancarelle di una piccola città". Nel 1982 uno studioso David Philips contattò la prefettura di Parigi che gli rispose: “Nessun dossier di cadavere non identificato è intitolato “La Sconosciuta della Senna”.Quindi una leggenda? Può darsi. Ma le leggende possono trasformarsi in sorprendenti e utilissime realtà. Infatti nel 1958 Peter Safar, americano, pubblica sul giornale dell’Associazione Medica Americana una innovativa tecnica di soccorso per vittime di arresto cardiaco che unisce respirazione bocca a bocca e compressione toracica. E’ la nascita della rianimazione manuale in attesa dell’arrivo di un defibrillatore. Però c’è bisogno di un manichino, il più realistico possibile, che aiuti i potenziali soccorritori per impratichirsi. Così Safar contatta Asmund Laerdal, norvegese, produttore di giocattoli e bambole in vinile, tra cui la popolarissima Anne. Egli ricorda la storia della Sconosciuta e dona le sue fattezze al manichino, che battezza Resusci-Anne.Oggi la sua azienda, Laerdal Medical, produce manichini per la rianimazione in tutto il mondo ed anche in Italia a partire da Como partirà un progetto per diffondere la conoscenza delle tecniche di rianimazione cardiopolmonare; saranno quindi distribuiti migliaia di manichini nelle scuole. Questa dunque è la storia di Anne, forse suicida per amore che un secolo fa si gettò nella Senna: era così bella che fecero il calco del suo viso, così commovente che molti grandi scrissero di lei. Poi quel volto venne usato per i manichini dei pronto soccorso e diventò così IMMORTALE. Il suo suicidio sarà giudicato un gesto vigliacco? O forse un gesto coraggioso? O forse non è mai esistita? Non sta a me giudicarlo o deciderlo …Nei nostri cuori resterà impresso quel suo volto sorridente, che emana un grande senso di pace interiore come quello di chi sa che in fondo la sua vita è servita a salvare tante vite.
Questa è la storia di una donna di un secolo fa ma la voglio dedicare a tutte le donne di oggi, a tutte le donne coraggiose.Un saluto a tutti Vito