IL DUBBIO

DEDICATO A NOI QUARANTENNI (suonati) ...


“Un uomo può avere due volte vent'anni, senza averne quaranta.”Leggendo la rubrica mattutina  di Gianfranco Ravasi, mi sono imbattuto in questa citazione che mi ha fatto pensare. Forse perché venerdì prossimo 2 novembre compirò la bellezza di 46 anni cioè “nel mezzo del cammin di nostra vita …” No, non ci siamo, forse sto facendo un po’ di confusione, quelli di Dante Alighieri nel Canto I dell’Inferno erano 35 anni ed il mio obiettivo non è sicuramente arrivare a 92. Ma comunque sempre di un viaggio di vita si tratta …Ma torniamo alla riflessione di Ravasi, la quale, dice,  si presta ad una duplice interpretazione. Ci sono, infatti, da un lato, persone che hanno una vitalità straordinaria e non mostrano mai la realtà della loro anagrafe con un impegno che non conosce sosta. D'altro lato, però, c'è pure la possibilità di scoprire persone che giungono alla maturità cronologica ma che si rivelano ancora puerili, inesperte, superficiali, come se la vita fosse passata su di loro senza lasciare traccia. Si può, perciò, dire che uno ha quaranta anni ma è come se fossero due volte venti per l'operosità e la freschezza interiore e si può anche riconoscere che uno è giunto alla maturità ma che sembra essere solo un duplice ventenne, sbadato e svagato. Ognuno giudichi se stesso con un po' di rigore e metta in fila seriamente che cosa ha compiuto nei decenni della sua esistenza. Un bilancio è possibile solo se si è capaci di un esame di coscienza serio e il risultato non deve essere né ragione di scoraggiamento né motivo di illusione, ma principio di decisione perché - come diceva Gandhi - «non si finisce mai di costruire se stessi».Qui finisce la riflessione di Ravasi. Per quello che posso dire personalmente non credo che per noi quarantenni (suonati) possano bastare solo queste 2 interpretazioni. La nostra classe di età è estremamente complessa e si presta a numerose letture. Soprattutto è difficile dare dei giudizi sulla nostra generazione: come dice il critico cinematografico Gottardi è quella dei “non ancora” ed allo stesso tempo dei “non più”, quella che fino ai 50 anni si sente dare del “giovane” e poi passa improvvisamente a scalare la categoria dei “vecchi”. Nati negli anni ’60, quindi siamo passati indenni dagli stravolgimenti del ’68, attraversato gli anni '70 da studenti. Erano gli anni del terrorismo rosso e nero, anni bui, ma anche quelli dei Pink Floyd , dei Genesis e dei Led Zeppelin. Gli anni ’80, di cui ancora per certi aspetti ne coltiviamo la nostalgia, erano invece anni di ottimismo sfrenato (vi ricordate la Milano da bere?). Abbiamo cominciato a lavorare, guadagnare e spendere. Ci siamo sposati, comprato casa, mentre in Italia cresceva il debito pubblico e la lira si svalutava. Gli anni ’90, quelli di Tangentopoli, della seconda repubblica e dell’ingresso nell’area Euro. Sono arrivate anche molte soddisfazioni: i nostri figli, il lavoro, i progetti di vita …C’è chi dice che siamo una generazione ponte verso le nuove generazioni in quanto abbiamo visto e sappiamo fare praticamente di tutto: dal vecchio giradischi all’i-pod, dal vecchio telefono bigrigio agli ultimissimi palmari pocket-pc, dai quotidiani cartacei ai siti, blog e forum internet ecc. Siamo stati i primi padri ad essere collaborativi sia a casa e con i figli, forse i primi “mammi” … per usare un termine forse dispregiativo ma che esemplifica lo strappo che volevamo dare con le concezioni vetuste del passato.Non abbiamo una classe politica  e dirigente che ci rappresenta: Enrico Letta (quarantenne) non ha avuto molta fortuna alle elezioni primarie del PD rispetto agli ultracinquantenni Veltroni e Bindi, ma questo è un problema italiano di gerontocrazia su molti livelli.Quindi sono possibili bilanci positivi o negativi? Credo che ognuno di noi possa farli tranquillamente solo nella convinzione che le cose che ha realizzato (oppure che non ha realizzato) siano dovute esclusivamente alle proprie scelte senza condizionamenti di sorta. E’ questo che forse ci rende veramente liberi …Chiaramente mi sono dimenticato qualche cosa dei decenni passati, quindi magari chi più ne ha ne metta ...Un saluto a tutti e buona Festa di Tutti i Santi (compresi eventuali ponti)Vito