La nostra Costituzione ieri ha compiuto 60 anni e non ci sono giorni più inadeguati di questi per festeggiarla, sempre per chi ne ha voglia, naturalmente, come il nostro Presidente Napolitano. Il quale, nel corso della cerimonia, ha detto che “l’Italia ha le forze per superare questo cruciale momento storico, ma è necessario porre mano a quel rinnovamento della vita istituzionale, politica e civile in assenza del quale la comunità nazionale, in tutte le sue parti, sarebbe esposta a crisi gravi…”.Direi invece che è proprio in questi momenti che l’Italia è esposta non solo a grave crisi istituzionale, ma anche al senso del ridicolo comune sia verso gli italiani che al mondo intero. Non amo molto ultimamente parlare di politica: secondo la mia concezione dovrebbe essere una funzione ed una missione di alti fini e principi, sempre rivolto al bene della nazione e dei suoi cittadini. Il quadro politico complessivo che abbiamo è invece piuttosto desolante ed all’altezza di un paese del terzo mondo (con tutto il rispetto per questi paesi). Mentre sto scrivendo non si sa ancora quale sarà il responso della fiducia al Senato (quasi sicuramente negativo), oppure Prodi rassegnerà direttamente le dimissioni al Capo dello Stato. Ma non è di questo che intendo parlare per il momento.Le origini di questa ennesima crisi di governo, se ci pensate bene, potrebbero avere questo slogan: “Così fan tutti” oppure “Mi avete lasciato solo”. Sono queste, grosso modo, delle estrapolazioni del pensiero Mastelliano sul suo modus operandi di intendere la politica ed i rapporti con la sanità locale, le amministrazioni e la sua famiglia. Certo, parlare in questo momento di Mastella è un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Dando un’occhiata in giro sui vari blog, e non solo quello di Beppe Grillo, si vede una ferocia ed un disprezzo senza limiti per questa figura politica, condite spesso da una violenza che trascende anche l’offesa personale. E’ ovvio che spesso questi blog sono sconclusionati, qualunquisti e carichi di antipolitica senza nessuna proposta seria, però rendono l’idea di quanto possono colpire nel senso comune di ognuno queste lottizzazioni politiche, partitocrazie sanitarie, clientelismi e nepotismi vari di cui Mastella è stato eletto come il massimo cultore ed artefice. Per carità, gli va dato atto che le sue pratiche lottizzatorie, in Campania, sono sempre state alla luce del sole avendo lui sempre detto che “la politica si deve occupare delle nomine e del servizio pubblico”. Ma io mi chiedo: è possibile accettare che sia una prassi normale e consueta che nelle amministrazioni delle ASUR ed anche negli ospedali, tra i primari, cardiologi, ginecologi ecc, prevalga solamente un criterio lottizzatorio così capillare e pervasivo?Come è possibile accettare che su un tema così delicato che coinvolge la salute nostra e delle nostre famiglie, prevalga la sola appartenenza ad un partito, penalizzando così il talento e l’esperienza professionale?E’ vero, saranno solo delle prassi abituali ma lasciano veramente interdetti soprattutto chi crede veramente che la nostra Costituzione garantisce pari accesso alle opportunità ed il diritto alla salute pubblica di tutti.Oggi è anche evidente che c’è un conflitto politica – magistratura che è diventato quasi insanabile: da una parte la classe politica che con riflesso di autodifesa si appella al costume (così fan tutti) per rivendicare l’irrilevanza penale (così anche come il caso del Cavaliere con la vicenda delle sue vallette da sistemare in cambio del favore da parte di qualche senatore di far cadere il traballante governo Prodi, tra parentesi ce l’ha quasi fatta …). Dall’altra invece c’è un eccesso giustizialista, sia nel caso Mastella che in quello Berlusconi, che sarebbe quasi stravagante se non contenesse, credo, un evidente malanimo e pregiudizio nei confronti del nemico politico (vedi il procuratore capo macchietta di S.M. Capua Vetere).L’uso delle intercettazioni per questi casi, insieme all’arresto della moglie di Mastella, è stato veramente troppo pesante ed al di fuori di ogni principio di libertà di cui dovrebbero godere tutti i cittadini e posso comprendere anche l’appassionato sfogo di Mastella la settimana scorsa in Parlamento quando si è dimesso da ministro. Una dichiarazione di amore verso sua moglie ed alla sua famiglia, a tratti commovente. Ma allo stesso tempo tutto questo non può far dimenticare che le lottizzazioni saranno anche un costume trasversale, ma sono soprattutto un MALCOSTUME che rende la presenza dei partiti in ogni ente pubblico semplicemente inopportuna e disgustosa. Lo stesso discorso si può applicare al caso Berlusconi – Saccà: può anche darsi che non ci sia nessun tipo di reato, ma sono questo tipo di atteggiamenti che alimentano p
PROPRIO UN BEL COMPLEANNO ....
La nostra Costituzione ieri ha compiuto 60 anni e non ci sono giorni più inadeguati di questi per festeggiarla, sempre per chi ne ha voglia, naturalmente, come il nostro Presidente Napolitano. Il quale, nel corso della cerimonia, ha detto che “l’Italia ha le forze per superare questo cruciale momento storico, ma è necessario porre mano a quel rinnovamento della vita istituzionale, politica e civile in assenza del quale la comunità nazionale, in tutte le sue parti, sarebbe esposta a crisi gravi…”.Direi invece che è proprio in questi momenti che l’Italia è esposta non solo a grave crisi istituzionale, ma anche al senso del ridicolo comune sia verso gli italiani che al mondo intero. Non amo molto ultimamente parlare di politica: secondo la mia concezione dovrebbe essere una funzione ed una missione di alti fini e principi, sempre rivolto al bene della nazione e dei suoi cittadini. Il quadro politico complessivo che abbiamo è invece piuttosto desolante ed all’altezza di un paese del terzo mondo (con tutto il rispetto per questi paesi). Mentre sto scrivendo non si sa ancora quale sarà il responso della fiducia al Senato (quasi sicuramente negativo), oppure Prodi rassegnerà direttamente le dimissioni al Capo dello Stato. Ma non è di questo che intendo parlare per il momento.Le origini di questa ennesima crisi di governo, se ci pensate bene, potrebbero avere questo slogan: “Così fan tutti” oppure “Mi avete lasciato solo”. Sono queste, grosso modo, delle estrapolazioni del pensiero Mastelliano sul suo modus operandi di intendere la politica ed i rapporti con la sanità locale, le amministrazioni e la sua famiglia. Certo, parlare in questo momento di Mastella è un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Dando un’occhiata in giro sui vari blog, e non solo quello di Beppe Grillo, si vede una ferocia ed un disprezzo senza limiti per questa figura politica, condite spesso da una violenza che trascende anche l’offesa personale. E’ ovvio che spesso questi blog sono sconclusionati, qualunquisti e carichi di antipolitica senza nessuna proposta seria, però rendono l’idea di quanto possono colpire nel senso comune di ognuno queste lottizzazioni politiche, partitocrazie sanitarie, clientelismi e nepotismi vari di cui Mastella è stato eletto come il massimo cultore ed artefice. Per carità, gli va dato atto che le sue pratiche lottizzatorie, in Campania, sono sempre state alla luce del sole avendo lui sempre detto che “la politica si deve occupare delle nomine e del servizio pubblico”. Ma io mi chiedo: è possibile accettare che sia una prassi normale e consueta che nelle amministrazioni delle ASUR ed anche negli ospedali, tra i primari, cardiologi, ginecologi ecc, prevalga solamente un criterio lottizzatorio così capillare e pervasivo?Come è possibile accettare che su un tema così delicato che coinvolge la salute nostra e delle nostre famiglie, prevalga la sola appartenenza ad un partito, penalizzando così il talento e l’esperienza professionale?E’ vero, saranno solo delle prassi abituali ma lasciano veramente interdetti soprattutto chi crede veramente che la nostra Costituzione garantisce pari accesso alle opportunità ed il diritto alla salute pubblica di tutti.Oggi è anche evidente che c’è un conflitto politica – magistratura che è diventato quasi insanabile: da una parte la classe politica che con riflesso di autodifesa si appella al costume (così fan tutti) per rivendicare l’irrilevanza penale (così anche come il caso del Cavaliere con la vicenda delle sue vallette da sistemare in cambio del favore da parte di qualche senatore di far cadere il traballante governo Prodi, tra parentesi ce l’ha quasi fatta …). Dall’altra invece c’è un eccesso giustizialista, sia nel caso Mastella che in quello Berlusconi, che sarebbe quasi stravagante se non contenesse, credo, un evidente malanimo e pregiudizio nei confronti del nemico politico (vedi il procuratore capo macchietta di S.M. Capua Vetere).L’uso delle intercettazioni per questi casi, insieme all’arresto della moglie di Mastella, è stato veramente troppo pesante ed al di fuori di ogni principio di libertà di cui dovrebbero godere tutti i cittadini e posso comprendere anche l’appassionato sfogo di Mastella la settimana scorsa in Parlamento quando si è dimesso da ministro. Una dichiarazione di amore verso sua moglie ed alla sua famiglia, a tratti commovente. Ma allo stesso tempo tutto questo non può far dimenticare che le lottizzazioni saranno anche un costume trasversale, ma sono soprattutto un MALCOSTUME che rende la presenza dei partiti in ogni ente pubblico semplicemente inopportuna e disgustosa. Lo stesso discorso si può applicare al caso Berlusconi – Saccà: può anche darsi che non ci sia nessun tipo di reato, ma sono questo tipo di atteggiamenti che alimentano p