IL DUBBIO

POLITICA ITALIANA: Esiste ancora il Buon Senso?


Come sapete tutti, il presidente Napolitano ha incaricato Franco Marini, già presidente del Senato, per una “missione finalizzata” al raggiungimento dell’obiettivo minimo di effettuare, tramite il Parlamento esistente, una riforma elettorale che consenta di giungere entro breve tempo alle elezioni politiche. Chiamiamola come volete, forse è una “Mission Impossibile”, ma va dato atto alla estrema  pazienza del nostro presidente che ha gestito con lungimiranza ed accortezza una crisi in cui tutte le parti hanno fatto di tutto per tirarlo per la giacca.Come ho detto sopra non sarà per niente facile, ci sono da scardinare numerosi interessi di bottega sia da parte del centro-sinistra che da parte del centro-destra e dalle prime avvisaglie e reazioni del mondo politico il tentativo, anzi, sembra destinato al fallimento.Infatti dal lato della Casa delle Libertà, il Cavaliere vorrebbe a tutti i costi incamerare subito un successo elettorale che, sondaggi alla mano, sembrerebbe essere schiacciante, vista l’impopolarità avuta dal governo Prodi. Una impopolarità dovuta essenzialmente più alle percezioni che ai dati reali dei conti pubblici degli ultimi mesi di governo.Certo, se comunque si andasse a votare con l’attuale Porcellum, alla Camera il Polo avrebbe una maggioranza schiacciante, visto il premio di maggioranza su scala nazionale, ma al Senato è molto probabile che si possa ritornare alla situazione delle ultime elezioni, con diverse regioni in bilico, dove, sebbene con meno voti, il centrosinistra aveva preso la maggioranza, ma talmente risicata da ricorrere spesso all’apporto dei senatori a vita per la sopravvivenza della legislatura. Nel centrodestra c’è anche un problema di coerenza politica visto che Fini, insieme a diversi esponenti di primo piano di Alleanza Nazionale, è stato uno dei promotori del referendum abrogativo della legge elettorale, mentre ora dice che non c’è nessun margine né per una nuova legge e né per il referendum. D’altro canto Berlusconi ha subito messo da parte il suo nuovo progetto politico annunciato (Popolo delle Libertà), raggruppando di nuovo attorno a se tutti i pezzi sparigliati del Polo. Non dimentichiamo che fino ad un mese fa, quando la crisi era ancora lontana, le voci dissidenti di Fini e Casini, che non accettavano a priori la leadership di Berlusconi, erano più che insistenti.Tornare subito alle urne è dunque per il centrodestra un calcolo politico molto spicciolo che però potrebbe rivelarsi molto azzardato, visto l’instabilità che potrebbe dare la legge elettorale Porcellum.Ma se Atene piange, sicuramente Sparta non ride. Il centrosinistra ha commesso gravi errori politici: il primo, il peccato originale, è stato, dopo le elezioni del 2006, tentare a tutti i costi di governare con una maggioranza al Senato instabile e sottoposta a continui ricatti da parte sia della sinistra radicale che da parte dell’ala centrista mastello-diniana. L’offerta di Berlusconi di tentare le larghe intese (come in Germania) poteva essere accolta ma, sinceramente, non so che effetto avrebbe avuto viste le forti divisioni ideologiche che abbiamo in Italia.Il secondo errore politico, vista la situazione attuale, è stato l’accellerazione della formazione del Partito Democratico: è evidente che al centro sinistra ora serve tempo per far metabolizzare all’elettorato il nuovo soggetto politico. Rinviare quindi la data delle elezioni il più tardi possibile è anche questo un calcolo politico di parte per evitare un disastro elettorale più che preannunciato. Inoltre, il proclama di Veltroni che, prima della crisi, annunciava che il PD avrebbe corso da solo, è stata una delle concause che ha provocato l’uscita dal governo di Mastella, oltre che i suoi guai giudiziari. E’ stato uno strafalcione politico che, un politico consumato come D’Alema ad esempio, non avrebbe mai commesso.La situazione è quindi molto complessa nel suo insieme vista anche la diversità estrema di posizioni degli attori in gioco. Marini dovrà tirare fuori tutta la sua decennale esperienza da sindacalista, la quale potrebbe tornagli utilissima. Non dimentichiamo che una trattativa sindacale comporta l’estremizzazione dell’arte della mediazione e del compromesso, dove non ci devono essere né vincitori e né vinti. Qual è il motivo? Molto semplice: se una delle parti vincesse a mani basse, alla successiva trattativa la parte che ha perso poi rinfaccerebbe all’altra che ha ottenuto troppo e quindi questa volta tocca a lei e così via.E’ chiaro che questa volta non si tratta di fare gli interessi dei lavoratori ma quelli del Paese. A noi cittadini basterebbe solo che si ritornasse a votare presto, con un sistema di governo stabile e parlamentari scelti dagli elettori. Le immagini vergognose della gazzarra senatoriale, insieme ai rifiuti ammassati nelle strade della Campania, hanno fatto il giro del mondo. Dato che è difficile scendere così in basso, nel mio inguaribile ottimismo ritengo che da ora ci dovremmo aspettare una bella risalita. L’importante sarebbe, secondo me, non andare a votare con questa legge Porcellum: sarebbe proprio da pazzi ed irresponsabili. Pensateci bene: umilianti liste chiuse che piacciono solo ai partiti, alla faccia del popolo sovrano, candidature multiple  care agli “zombie” della politica italiana; ma soprattutto quel meccanismo perverso che aiuta chi perde e danneggia chi vince. Praticamente un’assicurazione sulla vita per gli sconfitti ed un disastro per chi deve amministrare il Paese.
Ideato da Berlusconi ha poi danneggiato Prodi. Ma che, se vincesse il centrodestra come probabile accada, danneggerebbe Berlusconi. Quindi una semplice tragedia per il Paese. Oltre al presidente della Repubblica lo ha ribadito anche la Corte Costituzionale, la quale non può essere accusata di essere schierata da una parte politica.Auspico quindi che, dato che di senso dello Stato non se ne vede nemmeno l’ombra, da parte della classe politica italiana almeno prevalga il BUON SENSO.  Una legge elettorale migliore di quella attuale, con una riforma o con il referendum, potrebbe essere fatta in pochi mesi.Rischiare, invece, di avere anni di ingovernabilità è un qualcosa che non ci possiamo permettere …Un saluto a tuttiVito