IL DUBBIO

SAN VALENTINO: Il santo degradato ...


Veramente non volevo fare un post su questa ricorrenza che, nel corso degli anni, si è trasformata, come volevasi dimostrare, nel tripudio del consumismo più sfrenato più che la festa degli innamorati. La festa di San Valentino non è più quindi il giorno dove trionfa l’amore romantico e incondizionato. Dico qualche cosa di banale, ma non è ricorrendo ad una data che si dimostrano i propri sentimenti. L’amore vero dovrebbe essere festeggiato ogni giorno dell’anno … Ma non è mia intenzione fare il moralista e moralizzatoreSicuramente il mio amico Ganimede76 è più esperto di me nelle ricerche delle origini dei santi e consimili. Dato che ho in ufficio un calendario religioso, per curiosità sono andato a vedere la data del 14 Febbraio e, incredibile, quale santo trovo quel giorno? Ebbene, i “famosissimi” San Cirillo e San Metodio, evangelizzatori dei paesi dell’est europeo.Praticamente San Valentino esiste solo sui calendari cosiddetti “laici”. Facendo un po’ di ricerche pare che il famoso santo sia stato tolto dopo il ’68 in epoca post-conciliare, quando la Chiesa rivoluzionò il Martirologio Romano e gli tolse il posto; travolto quindi anche lui dagli sfaceli di quella generazione. In America, addirittura, aveva già perso il suo “san” a metà dell’Ottocento per diventare solo “Valentine”, profano biglietto augurale da inviare ad ogni possibile terminale d’amore: fidanzata e genitore, insegnante o amica del cuore.C’è una leggenda locale di Terni, dove nacque il vescovo Valentino, l’antica Interamna, e dove sorge la basilica a lui dedicata. All’interno della basilica c’è una vetrata dove Valentino porge un fiore a due giovani romani Sabino e Serapia. E’ un racconto posticcio, applicato alla vicenda di questo vescovo, morto decapitato e a quasi 100 anni, nel 273 dC, e, descritto in vita come taumaturgo, mago ed evangelizzatore, ma mai come elisir d’amore per cuori infranti.Si narra la storia di un soldato pagano, Sabino, di una giovane fanciulla cristiana, Serapia e  del loro amore, chiaramente contrastato, visti i tempi. E’ a questo punto che entra in scena Valentino, che tranquillizza la famiglia cristiana, ottiene la conversione di Sabino, e celebra il matrimonio della coppia. Senonché si scopre che Serapia è malata di tisi e condannata alla morte. Ci si aspetterebbe quindi un miracolo del santo: e invece no. Serapia muore e Valentino concede a Sabino, disperato, di seguirla, lasciando anzitempo la vita terrena.. E’ una leggenda quasi macabra, a metà tra il grottesco e la tragedia, quasi shakespeariana. Eppure questo santo retrocesso, sembra mantenere ancora molte tracce di modernità, come testimoniano anche le 180 coppie di fidanzati che quest’anno, nel santuario, recitano “La Promessa”, quella di sposarsi entro la fine del 2008.San Valentino mantiene quindi intatto richiamo e ruolo proprio per questo suo gemellaggio con l’amore. E’ attuale anche nella sua consumistica secolarizzazione.L’importante è che non faccia la fine di San Nicola, diventato Sankt Niklaus e, dopo aver attraversato l’oceano, nientepopodimenoche Santaclaus, alias Babbo Natale, il primo business d’America.Quindi, care amiche ed amici, nello spirito di questo santo degradato, auguro a tutti voi, naturalmente, un Buon San Valentino!Vito